Quand'è che un figlio diventa indipendente?

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Gwen

Messaggio da Gwen » lun mar 29, 2010 4:24 pm

Azur ha scritto:mhmh... forse non mi sono spiegata bene...
quando dico "dare a ogni figlio secondo le esigenze" significa letteralmente questo, dare a ciascuno quello di cui ha bisogno, che sia 1 o che sia 10...
Ad esempio quando eravamo bambini/ragazzini io ero estremamente autonoma e indipendente, la tipica ragazzina tranquilla, brava a scuola, con la testa a posto, ecc. ecc. Avevo bisogni minimi, mi gestivo bene da sola, e mi piaceva così.
Mio fratello era un bambino/ragazzo "discolo" e aveva bisogno di essere seguito molto.
Tra i fratelli, lui era quello che aveva bisogno (e otteneva) 10, io quella che aveva bisogno (e otteneva) 1.
Non mi è mai sembrato ingiusto, né mi è mai pesato, perché io non avevo bisogno 10, e quell'1 di cui avevo bisogno mi veniva sempre dato.

(Diverso ovviamente il discorso se quell'1 di cui avevo bisogno non mi fosse mai stato dato, come mi pare di capire sia il caso della tua amica da cui ha preso spunto il post di partenza...)
sì per la mia amica era diverso, però c'è una cosa, va bene se un figlio ha bisogno di 1 l'altro di 10, però quanto meno vedere che i tuoi genitori consci di questa diversità nel dare comunque fanno il gesto per provare a compensare, o comunque chiedendo se possono aiutare secondo me fa bene.
basterebbe il gesto a compensare tante situazioni secondo me, ed è proprio la mancanza di questo ripetutamente che esaspera.


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Messaggio da Polly » lun mar 29, 2010 4:44 pm

Gwen ha scritto:sì per la mia amica era diverso, però c'è una cosa, va bene se un figlio ha bisogno di 1 l'altro di 10, però quanto meno vedere che i tuoi genitori consci di questa diversità nel dare comunque fanno il gesto per provare a compensare, o comunque chiedendo se possono aiutare secondo me fa bene.
basterebbe il gesto a compensare tante situazioni secondo me, ed è proprio la mancanza di questo ripetutamente che esaspera.
ma secondo me il genitore non deve fare il gesto per compensare, non deve giustificare ciò che fa, deve naturalmente far comprendere e condividere il perché fa determinate cose se percepisce un certo malumore, comprensibile se ad esempio si parla di adolescenti che vedono solo quello che gli si da loro materialmente e nn vanno oltre.

Questo lo dico perché in questo momento mio figlio sedicenne, ad esempio, è quello che necessità di più di tutti (ripetizioni, psicologo, sport per una questione di autostima e per scandire il tempo in impegni fissi e di altro), ebbene con la più grande di un anno a parte ne abbiamo parlato e molto chiedendole anche aiuto in questa comprensione, lei non capiva questo nostro essere "amorevoli" verso un figlio che ne combina di tutti i colori.
Il parlare con lei facendola partecipe di tutto ciò ha creato quel clima di cui una famigllia si fonda: amore reciproco.
Lei sa che ora è così, ma adesso sa anche che in qualsiasi momento sarà lo stesso per lei, del resto quando ha avuto bisogno lei di cambiare scuola l'abbiamo mandata, e tutt'ora va in una scuola privata e ha risolto tutti i suoi problemi.
Ma non possiamo mettere sulla bilancia economicamente parlando quello che spendiamo per lei in scuola privata e tutto quello che spendiamo per l'altro figlio, e non per questioni di disparità (spendiamo molto di più per il figlio) ma perché qui quello che conta è far passare loro l'insegnamneto che i genitori sono stati attenti alle loro esigenze, sono stati pronti ad aiutarli per le loro possibilità senza tenere i conti di quanto si spende per l'uno o per l'altro.
Questo è il mio concetto di famiglia, sulla bilancia ci metto amore, comprensione, attenzione ecc. ma non i soldi. e sto parlando di reali necessità perché sono due anni che mio figlio mi sbomballa per il motorino ma visto che non è una cosa necessaria e visto che non ce lo possiamo permettere, il discorso è chiuso a meno che non dimostra di meritarlo davvero collaborando anche al suo mantenimento ecc. (ma qui si entra in un altro discorso educativo)

E non conto il resto della famiglia che ancora non ha esigenze particolari, loro mi auguro che vedendo tutto questo capiscano che anche per loro ci saremo sempre in base alle loro necessità del momento.

Sono stata contorta me ne rendo conto :cisssss:
Gwen

Messaggio da Gwen » lun mar 29, 2010 4:46 pm

Polly ha scritto:ma secondo me il genitore non deve fare il gesto per compensare, non deve giustificare ciò che fa, deve naturalmente far comprendere e condividere il perché fa determinate cose se percepisce un certo malumore, comprensibile se ad esempio si parla di adolescenti che vedono solo quello che gli si da loro materialmente e nn vanno oltre.

Questo lo dico perché in questo momento mio figlio sedicenne, ad esempio, è quello che necessità di più di tutti (ripetizioni, psicologo, sport per una questione di autostima e per scandire il tempo in impegni fissi e di altro), ebbene con la più grande di un anno a parte ne abbiamo parlato e molto chiedendole anche aiuto in questa comprensione, lei non capiva questo nostro essere "amorevoli" verso un figlio che ne combina di tutti i colori.
Il parlare con lei facendola partecipe di tutto ciò ha creato quel clima di cui una famigllia si fonda: amore reciproco.
Lei sa che ora è così, ma adesso sa anche che in qualsiasi momento sarà lo stesso per lei, del resto quando ha avuto bisogno lei di cambiare scuola l'abbiamo mandata, e tutt'ora va in una scuola privata e ha risolto tutti i suoi problemi.
Ma non possiamo mettere sulla bilancia economicamente parlando quello che spendiamo per lei in scuola privata e tutto quello che spendiamo per l'altro figlio, e non per questioni di disparità (spendiamo molto di più per il figlio) ma perché qui quello che conta è far passare loro l'insegnamneto che i genitori sono stati attenti alle loro esigenze, sono stati pronti ad aiutarli per le loro possibilità senza tenere i conti di quanto si spende per l'uno o per l'altro.
Questo è il mio concetto di famiglia, sulla bilancia ci metto amore, comprensione, attenzione ecc. ma non i soldi. e sto parlando di reali necessità perché sono due anni che mio figlio mi sbomballa per il motorino ma visto che non è una cosa necessaria e visto che non ce lo possiamo permettere, il discorso è chiuso a meno che non dimostra di meritarlo davvero collaborando anche al suo mantenimento ecc. (ma qui si entra in un altro discorso educativo)

E non conto il resto della famiglia che ancora non ha esigenze particolari, loro mi auguro che vedendo tutto questo capiscano che anche per loro ci saremo sempre in base alle loro necessità del momento.

Sono stata contorta me ne rendo conto :cisssss:
No ma il tuo discorso non fa una piega, diverso sarebbe se un altro figlio un giorno avesse delle necessità e i genitori ti dicessero "mi dispiace non possiamo perchè abbiamo speso tutto per l'altro che ne aveva bisogno" la differenza è enorme.
Manca il gesto del pensare al futuro aiuto all'altro, non so se mi spiego.
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Messaggio da Polly » lun mar 29, 2010 5:02 pm

Gwen ha scritto:No ma il tuo discorso non fa una piega, diverso sarebbe se un altro figlio un giorno avesse delle necessità e i genitori ti dicessero "mi dispiace non possiamo perchè abbiamo speso tutto per l'altro che ne aveva bisogno" la differenza è enorme.
Manca il gesto del pensare al futuro aiuto all'altro, non so se mi spiego.
Gwen non escludo che possa accadere, adesso per esempio non posso proprio permettermi di pensare al futuro degli altri 3 figli in base a quello che sto spendendo per i due grandi è impensabile per me, non ne abbiamo possibilità.
Se un domani dovesse accadere quello che supponi faremo di tutto per aiutarlo sempre in base alle nostre necessità, "mi dispiace non possiamo" non esiste, potrà esistere "mi dispiace economicamente non possiamo vediamo cos'altro possiamo fare" e poi ho la speranza che a quel punto possano anche aiutare il fratello in difficoltà i due fratelli grandi avendo imparato proprio da noi questo mutuo aiuto fondato sull'amore e non sul "quanto ha speso per me?"
Gwen

Messaggio da Gwen » lun mar 29, 2010 5:08 pm

Polly ha scritto:Gwen non escludo che possa accadere, adesso per esempio non posso proprio permettermi di pensare al futuro degli altri 3 figli in base a quello che sto spendendo per i due grandi è impensabile per me, non ne abbiamo possibilità.
Se un domani dovesse accadere quello che supponi faremo di tutto per aiutarlo sempre in base alle nostre necessità, "mi dispiace non possiamo" non esiste, potrà esistere "mi dispiace economicamente non possiamo vediamo cos'altro possiamo fare" e poi ho la speranza che a quel punto possano anche aiutare il fratello in difficoltà i due fratelli grandi avendo imparato proprio da noi questo mutuo aiuto fondato sull'amore e non sul "quanto ha speso per me?"
No ma ci sta l'aoito dai fratelli e la differenza tra le due frasi che hai citato per me non è roba da poco.
Azur
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Messaggio da Azur » lun mar 29, 2010 5:27 pm

Gwen ha scritto:sì per la mia amica era diverso, però c'è una cosa, va bene se un figlio ha bisogno di 1 l'altro di 10, però quanto meno vedere che i tuoi genitori consci di questa diversità nel dare comunque fanno il gesto per provare a compensare, o comunque chiedendo se possono aiutare secondo me fa bene.
basterebbe il gesto a compensare tante situazioni secondo me, ed è proprio la mancanza di questo ripetutamente che esaspera.
ma secondo me, come dice Polly, non è questione di "compensare",
ma di essere attenti e di fare/dare ciò che serve,
mantenendosi flessibili in quanto a modi, tempi e situazioni...

Nel caso che hai riportato tu è mancata l'attenzione e la capacità di ascolto/immedesimazione da parte dei genitori, indubbiamente...
è totalmente diverso per come la vedo io..
Polly ha scritto:Lei sa che ora è così, ma adesso sa anche che in qualsiasi momento sarà lo stesso per lei, del resto quando ha avuto bisogno lei di cambiare scuola l'abbiamo mandata, e tutt'ora va in una scuola privata e ha risolto tutti i suoi problemi.
e questo è impagabile...
un bacio Polly!
losbanos

Messaggio da losbanos » lun mar 29, 2010 5:30 pm

Azur ha scritto:ma secondo me, come dice Polly, non è questione di "compensare",
ma di essere attenti e di fare/dare ciò che serve,
mantenendosi flessibili in quanto a modi, tempi e situazioni...
Infatti è così, ma secondo me i ragazzi arrivano a percepirlo come naturale solo se in famiglia è sempre stato così.
Magari quei casi che si lamentano lo fanno perché fino a un certo punto era in una maniera e poi le cose sono cambiate.
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