Essere mamma ed educatrice
bah devo ammettere che mi lascia un pò perplessa questo post.
Io credo che umanamente è impossibile non affezzionarsi a persone che si frequentano ogni giorno che siano anziani o bambini, proprio perchè sono nella condizione di essere "accuditi".
Poi mi sembra anche umano che possano esserci delle preferenze di "affezionamento" (non so come dirlo).
L'indifferenza o il distacco totale, pur lavorando con professionalità, no so mi lascia stranita.
Nel tuo caso puù essere passeggero nel senso che è così tanto l'amore che provi per tua figlia che ti può sembrare che non esista nessun coinvolgimento emotivo con gli altri bimbi.
Io credo che umanamente è impossibile non affezzionarsi a persone che si frequentano ogni giorno che siano anziani o bambini, proprio perchè sono nella condizione di essere "accuditi".
Poi mi sembra anche umano che possano esserci delle preferenze di "affezionamento" (non so come dirlo).
L'indifferenza o il distacco totale, pur lavorando con professionalità, no so mi lascia stranita.
Nel tuo caso puù essere passeggero nel senso che è così tanto l'amore che provi per tua figlia che ti può sembrare che non esista nessun coinvolgimento emotivo con gli altri bimbi.
Cos73 ha scritto:mah sarà sicuramente così, a me però fa impressione la freddezza con cui ti esprimi... dov'è che fai l'educatrice??
:sticazzi:
della serie nun te ce manno i fiji miei
:ola:
scherzo eh...però è vero...la troppa freddezza con lavori del genere mi fa venire anche a me un pochino l'orticaria.
è come se un'infermiera dicesse :ma si, smerdo dei culi e basta, poi vado a casa e chi si è visto si è visto.
Lo confesso: ho dato la preferenza a una baby sitter 50enne pensando anche a questo, alla certezza di un ruolo di madre con figli grandi che non collide così tanto con quello di accudimento di bambini piccoli.Cos73 ha scritto:forse è anche per questo che preferisco a pelle insegnanti più attempati, che ormai hanno passato la fase dei figli propri?
I miei genitori, comunque, erano insegnanti.
Si affezionavano.
Anzi, una delle classi più "amate" dal mio papà è stata una in contemporanea con la mia nascita/primissimi anni.
... Certo, non ho idea della classe tenuta da mia madre in quel periodo. Non escludo che si sia sentita come Dilly!
A me sembra una cosa molto umana, molto da mamma.
Non mi lascia minimamente perplessa.
Io, invece, le tate le preferisco giovani
Molte 50enni hanno una visione dell'educazione dei cuccioli che non approvo
Le tate giovani, fresche fresche di università sono stupende con i cuccioli e li stimolano tantissimo
Anche una tata di Mirko è appena tornata dalla maternità, ma con i cuccioli è stupenda, molto materna, infatti i bimbi la adorano
E' sicuramente soggettivo!
Molte 50enni hanno una visione dell'educazione dei cuccioli che non approvo
Le tate giovani, fresche fresche di università sono stupende con i cuccioli e li stimolano tantissimo
Anche una tata di Mirko è appena tornata dalla maternità, ma con i cuccioli è stupenda, molto materna, infatti i bimbi la adorano
E' sicuramente soggettivo!
No, certo, è soggettivo!
La mia tata 50enne poi è una giocosa e che stimola molto il bimbo, e che mi ascolta se do un indirizzo diverso da quello "vecchio" (ad es avrebbe voltuo spannolinare prima), le qualità per cui l'ho scelta non si limitano all'età.
E come ho detto in classe alex ha avuto una maestra giovane, che mi è parsa in sofferenza, ma è ed era un'ottima maestra.
La mia tata 50enne poi è una giocosa e che stimola molto il bimbo, e che mi ascolta se do un indirizzo diverso da quello "vecchio" (ad es avrebbe voltuo spannolinare prima), le qualità per cui l'ho scelta non si limitano all'età.
E come ho detto in classe alex ha avuto una maestra giovane, che mi è parsa in sofferenza, ma è ed era un'ottima maestra.
Ho lavorato in ambito educativo per 8 anni, l'educatore l'ho fatto come primo lavoro poi ho fatto altro sempre in questo settore (formazione, supervisione e progetti educativi); la mia non è freddezza, è semplicemente il punto di vista dell'operatore non dell'utente.Cos73 ha scritto:mah sarà sicuramente così, a me però fa impressione la freddezza con cui ti esprimi... dov'è che fai l'educatrice??
:sticazzi:
Eccomi!
Allora rispondo un po' a tutte. Eli, io non credo si possa fare la tata al nido, per esempio in una sezione lattanti, e non provare affetto e lavorare bene.
Lavorare al nido ha come prima caratteristica il coinvolgimento emotivo di tutte le parti in gioco (mamma, bambino e tata) ed è per questo che è un lavoro così difficile e così arricchente.
Cos non mi sento in colpa per dover stare con altri bambini, è proprio che per loro non c'è posto. Non so come spiegarlo, provo con un esempio. Quando si ha in carico un gruppo bisogna trovarsi dentro il posto per tutti gli 11 bambini del gruppo e una delle frasi che si sente più spesso dire da una tata è "c'è posto anche per te", mentre dentro di me non c'è posto per loro, tutto il posto è occupato da Marta, o meglio, da me e Marta, dal nostro essere "noi".
Cate anche io mi scazzerei se le tate di Marta fossero come me!
Ed è qui che arriva il senso di colpa, nei confornti di questi bimbi che mi adorano ma che io corrispondo solo fisicamente e forzandomi molto. Non li bacio mai. Loro mi corrono in contro per stringermi forte e io mi limito a circondarli con le braccia.
Non è così che sono io. Non che prima fossi una tata-appiccicosa, però se un bimbo faceva una cosa molto bella gli davo un bacino per fargli capire quanto fossi contenta, se cadeva gli davo un bacino per consolarlo ecc. Ora non ce la faccio proprio, il massimo che riesco a fare è tenerli in braccio.
E i più piccolotti, che son ancora molto centrati sui bisogni primari, non se ne accorgono, ma i bimbi di 3 anni lo sentono, infatti mi mettono alla prova di continuo.
E mi sento anche in colpa verso le mamme che si fidano di me.
Allora rispondo un po' a tutte. Eli, io non credo si possa fare la tata al nido, per esempio in una sezione lattanti, e non provare affetto e lavorare bene.
Lavorare al nido ha come prima caratteristica il coinvolgimento emotivo di tutte le parti in gioco (mamma, bambino e tata) ed è per questo che è un lavoro così difficile e così arricchente.
Cos non mi sento in colpa per dover stare con altri bambini, è proprio che per loro non c'è posto. Non so come spiegarlo, provo con un esempio. Quando si ha in carico un gruppo bisogna trovarsi dentro il posto per tutti gli 11 bambini del gruppo e una delle frasi che si sente più spesso dire da una tata è "c'è posto anche per te", mentre dentro di me non c'è posto per loro, tutto il posto è occupato da Marta, o meglio, da me e Marta, dal nostro essere "noi".
Cate anche io mi scazzerei se le tate di Marta fossero come me!
Ed è qui che arriva il senso di colpa, nei confornti di questi bimbi che mi adorano ma che io corrispondo solo fisicamente e forzandomi molto. Non li bacio mai. Loro mi corrono in contro per stringermi forte e io mi limito a circondarli con le braccia.
Non è così che sono io. Non che prima fossi una tata-appiccicosa, però se un bimbo faceva una cosa molto bella gli davo un bacino per fargli capire quanto fossi contenta, se cadeva gli davo un bacino per consolarlo ecc. Ora non ce la faccio proprio, il massimo che riesco a fare è tenerli in braccio.
E i più piccolotti, che son ancora molto centrati sui bisogni primari, non se ne accorgono, ma i bimbi di 3 anni lo sentono, infatti mi mettono alla prova di continuo.
E mi sento anche in colpa verso le mamme che si fidano di me.