Pinocchio e i divieti per crescere

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Elly70
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Messaggio da Elly70 » mer feb 17, 2010 4:54 pm

:ola: io ho mangiato di tutto e non sono ancora morta...i Pennarelli carioca esistono ancora? Ecco quelli belli grossi...me li ciucciavo che era una meraviglia!

Lely, io altrove avevo parlato di "disciplina" nel senso di regole da insegnare. In fondo anche le cose che non si devono fare spero di poterle insegnare con il gioco. Ad esempio c'era il professore di musica di una mia amica che aveva inventato una canzoncina sul semaforo, per insegnare al suo bimbo a non attraversare con il rosso. Credo di avere abbastanza fantasia per inventarmi qualcosa anch'io!!!

Se il bimbo disegnasse sull'armadio? Mah...dirò a tutti che è arte moderna!!! :ahahaha:


lely
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Messaggio da lely » mer feb 17, 2010 6:10 pm

sono d'accordo con te.....anche sull'arte moderna!!!! :ola:
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tati
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Messaggio da tati » gio feb 18, 2010 11:45 am

Polly ha scritto:Rimanendo alla favola di Collodi senza sconfinare io credo che la fatina rappresenti la "bella teoria" come davvero un genitore dovrebbe "educare" il figlio insegnandogli le cose ma lasciandolo davvero libero di sperimentare, con la possibilità di sbagliare, e intervenire nel momento di richiesta, esserci sempre per consolare, per ricordare, per raccogliere i pezzi, per supportare e confortare quando le conseguenze di uno sbaglio sono evidenti e naturalmente guidare poi di nuovo sulla giusta strada con la consapevolezza di poter intervenire di nuovo dopo l'ennesimo errore....insomma non si stanca mai di esserci e di far sentire la sua presenza senza imporre la stessa...

geppetto è la pratica di chi ha paura perché conspevole delle conseguenze di certi errori, in quanto adulto, e quindi umanamente ancorato ad una educazione umana fatta di "ti avverto e poi punisco" (per poi non punire per troppo amore risultando così "debole").

Infatti in Pinocchio chi "insegna" è la fatina e il grillo parlante, se Pinocchio alla fine "capisce" è per la "fusione" degli insegnamenti del grillo e della fatina con l'esperienza, inevitabile per crescere.

Per cui, secondo me, occorre seminare bene (e si semina in base alle proprie convinzioni e ai propri valori e questi cambiano di famiglia in famiglia) ma è neccessario lasciarli andare perché solo con l'esperienza (che non sempre è poi negativa) si può assimilare la bella teoria (supportata natuiralmente dalla propria coerenza di genitori).
Tra tutti quello che mi rappresenta di più è quello che dice Polly.
Ho sempre visto la fatina come un reale genitore per Pinocchio, e sempre pensato che diventa "buono" grazie al grillo e alla fatina stessa.
Non sto a ripetermi ma sul discorso la penso ben o male come Polly.
Ogni famiglia segue quello che per loro è giusto, però dopo bisogna un attimo lasciarli andare, far fare loro le giuste esperienze. Noi dobbiamo sempre essere li, pronti, inq ualunque occasione.

lenina ha scritto:Lorenzo ha 2 anni.
Io cerco di parlare parlare parlare anche se capisco che capisce fino a un certo punto.

I no sono pochi e stabili (anche perchè legati a pericoli o a cose veramente da non fare come far del male ai gatti)
Ci sono varie situazioni che vanno valutate sul momento naturalmente e si cerca di farlo in modo equilibrato (ma non sempre è possibile)

Quando Lorenzo fa qualcosa che non deve gli dico di no.
Se si arrampica dove è pericoloso lo tiro giù.

Se urla perchè è arrabbiato lo prendo in braccio e gli parlo con calma dicendogli che capisco che lui è arrabbiato ma che quella cosa non va proprio fatta e dopo un po' si calma se dopo 10 minuti riparte si inizia da capo.

Spesso (orrore) cedo ai "capricci" se ritengo che sia possibile farlo senza che questo porti risultati negativi.

Se tocca qualcosa di pericoloso gli spiego che è pericoloso e gli chiedo se vuole sentire come fa bua.
Al che lui dice no e lo lascia andare (anche perchè quando ha detto sì piano ma gli ho fatto sentire cosa poteva fare l'oggetto per esempio pungendolo leggermente con il coltello)

permetto l'incidente assistito perchè lo trovo utile per evitare che si facciano male davvero.

Lorenzo crescerà e le cose cambieranno man mano vedremo come fare ma per ora ce la caviamo.
Il parlare, il prenderlo e dire con calma le cose può funzionare dopo una certa età.
Fabio non capisce, giustamente direi visto che ha poco più di un anno. PErò è davvero difficle, perchè è nella stessa fase e passo le giornate a dire questo no, questo no.
Lo lascio colorare con qualunque cosa, su qualunque qaderno, ma lui ha sempre da fare quello che logicamente non gli lascio fare.
lo lascio scendere dal divano, salire, stare su, fare qualunque cosa. e lui urla perchè si fissa su quello in cui dico no.
è atroce
Paola M. ha scritto:Collodi ha scritto una favola per adulti, in un primo tempo uscita senza il finale sdolcinato e a puntate.

Il finale gli è stato imposto quando si sono accorti che stava scrivendo una fiaba CONTRO LO STATO (pinocchio viene derubato e va in carcere), CONTRO LA SOCIETA' BORGHESE (Geppetto deve vendersi la Giacca per far studiare il figlio), CONTRO L'EDUCAZIONE ALLA DE AMICIS (tant'è che trattasi di un bambino-burattino)

Detto questo le regole di cui hanno bisogno i figli sono le stesse di cui hanno bisogno i genitori.
Io non ho idea della storia "vera". l ultima frase, è verissima. le regole dei nostri figli sono anche le mie regole.

lenina ha scritto:vero con il finale originale la favola avrebbe significati molto diversi.
forse più che troppi significati gli si sono dati davvero i significati assolutamente scorretti.

Invece viene usata come scusa per educare maggiormente i bambini. :mumble:

(nel finale originale Pinocchio finisce bruciato)
Si trova da qualche parte la storia vera?

Nat ha scritto:un giorno Gesù in paradiso meditava su quello che aveva fatto sulla terra
sentendosi soddisfatto quasi di tutto...
ma gli venne da pensare ad un certo punto che solo per suo padre Giuseppe
non aveva fatto abbastanza... era bello povero pure lui
così decise di scendere sulla terra per cercarlo
ma non riesce a trovarlo....
sconfortato decide di tornarsene in paradiso...
ma mentre andava vide un vecchietto solo e triste
si avvicino e gli chiese: "perchè sei così triste?"
e il vecchietto: "perchè ho perso mio figlio"
Gesù: "ma dai! anch'io ho perso il mio papà, era tanto povero faceva il falegname"
il vecchietto: "io faccio il falegname!"
Gesù tutto felice grida: "papà!!!!"
e il vecchietto "pinocchio!!" :tettonaesaurita: :tettonaesaurita: :tettonaesaurita:

ps.scusate ! hahahahaha
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tati
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Messaggio da tati » gio feb 18, 2010 11:46 am

Polly ha scritto:Rimanendo alla favola di Collodi senza sconfinare io credo che la fatina rappresenti la "bella teoria" come davvero un genitore dovrebbe "educare" il figlio insegnandogli le cose ma lasciandolo davvero libero di sperimentare, con la possibilità di sbagliare, e intervenire nel momento di richiesta, esserci sempre per consolare, per ricordare, per raccogliere i pezzi, per supportare e confortare quando le conseguenze di uno sbaglio sono evidenti e naturalmente guidare poi di nuovo sulla giusta strada con la consapevolezza di poter intervenire di nuovo dopo l'ennesimo errore....insomma non si stanca mai di esserci e di far sentire la sua presenza senza imporre la stessa...

geppetto è la pratica di chi ha paura perché conspevole delle conseguenze di certi errori, in quanto adulto, e quindi umanamente ancorato ad una educazione umana fatta di "ti avverto e poi punisco" (per poi non punire per troppo amore risultando così "debole").

Infatti in Pinocchio chi "insegna" è la fatina e il grillo parlante, se Pinocchio alla fine "capisce" è per la "fusione" degli insegnamenti del grillo e della fatina con l'esperienza, inevitabile per crescere.

Per cui, secondo me, occorre seminare bene (e si semina in base alle proprie convinzioni e ai propri valori e questi cambiano di famiglia in famiglia) ma è neccessario lasciarli andare perché solo con l'esperienza (che non sempre è poi negativa) si può assimilare la bella teoria (supportata natuiralmente dalla propria coerenza di genitori).
Tra tutti quello che mi rappresenta di più è quello che dice Polly.
Ho sempre visto la fatina come un reale genitore per Pinocchio, e sempre pensato che diventa "buono" grazie al grillo e alla fatina stessa.
Non sto a ripetermi ma sul discorso la penso ben o male come Polly.
Ogni famiglia segue quello che per loro è giusto, però dopo bisogna un attimo lasciarli andare, far fare loro le giuste esperienze. Noi dobbiamo sempre essere li, pronti, inq ualunque occasione.

lenina ha scritto:Lorenzo ha 2 anni.
Io cerco di parlare parlare parlare anche se capisco che capisce fino a un certo punto.

I no sono pochi e stabili (anche perchè legati a pericoli o a cose veramente da non fare come far del male ai gatti)
Ci sono varie situazioni che vanno valutate sul momento naturalmente e si cerca di farlo in modo equilibrato (ma non sempre è possibile)

Quando Lorenzo fa qualcosa che non deve gli dico di no.
Se si arrampica dove è pericoloso lo tiro giù.

Se urla perchè è arrabbiato lo prendo in braccio e gli parlo con calma dicendogli che capisco che lui è arrabbiato ma che quella cosa non va proprio fatta e dopo un po' si calma se dopo 10 minuti riparte si inizia da capo.

Spesso (orrore) cedo ai "capricci" se ritengo che sia possibile farlo senza che questo porti risultati negativi.

Se tocca qualcosa di pericoloso gli spiego che è pericoloso e gli chiedo se vuole sentire come fa bua.
Al che lui dice no e lo lascia andare (anche perchè quando ha detto sì piano ma gli ho fatto sentire cosa poteva fare l'oggetto per esempio pungendolo leggermente con il coltello)

permetto l'incidente assistito perchè lo trovo utile per evitare che si facciano male davvero.

Lorenzo crescerà e le cose cambieranno man mano vedremo come fare ma per ora ce la caviamo.
Il parlare, il prenderlo e dire con calma le cose può funzionare dopo una certa età.
Fabio non capisce, giustamente direi visto che ha poco più di un anno. PErò è davvero difficle, perchè è nella stessa fase e passo le giornate a dire questo no, questo no.
Lo lascio colorare con qualunque cosa, su qualunque qaderno, ma lui ha sempre da fare quello che logicamente non gli lascio fare.
lo lascio scendere dal divano, salire, stare su, fare qualunque cosa. e lui urla perchè si fissa su quello in cui dico no.
è atroce
Paola M. ha scritto:Collodi ha scritto una favola per adulti, in un primo tempo uscita senza il finale sdolcinato e a puntate.

Il finale gli è stato imposto quando si sono accorti che stava scrivendo una fiaba CONTRO LO STATO (pinocchio viene derubato e va in carcere), CONTRO LA SOCIETA' BORGHESE (Geppetto deve vendersi la Giacca per far studiare il figlio), CONTRO L'EDUCAZIONE ALLA DE AMICIS (tant'è che trattasi di un bambino-burattino)

Detto questo le regole di cui hanno bisogno i figli sono le stesse di cui hanno bisogno i genitori.
Io non ho idea della storia "vera". l ultima frase, è verissima. le regole dei nostri figli sono anche le mie regole.

lenina ha scritto:vero con il finale originale la favola avrebbe significati molto diversi.
forse più che troppi significati gli si sono dati davvero i significati assolutamente scorretti.

Invece viene usata come scusa per educare maggiormente i bambini. :mumble:

(nel finale originale Pinocchio finisce bruciato)
Si trova da qualche parte la storia vera?

Nat ha scritto:un giorno Gesù in paradiso meditava su quello che aveva fatto sulla terra
sentendosi soddisfatto quasi di tutto...
ma gli venne da pensare ad un certo punto che solo per suo padre Giuseppe
non aveva fatto abbastanza... era bello povero pure lui
così decise di scendere sulla terra per cercarlo
ma non riesce a trovarlo....
sconfortato decide di tornarsene in paradiso...
ma mentre andava vide un vecchietto solo e triste
si avvicino e gli chiese: "perchè sei così triste?"
e il vecchietto: "perchè ho perso mio figlio"
Gesù: "ma dai! anch'io ho perso il mio papà, era tanto povero faceva il falegname"
il vecchietto: "io faccio il falegname!"
Gesù tutto felice grida: "papà!!!!"
e il vecchietto "pinocchio!!" :tettonaesaurita: :tettonaesaurita: :tettonaesaurita:

ps.scusate ! hahahahaha
no vabbè ahah... è un post serio! ahha
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