maternità e pensiero
maternità e pensiero
Leggendo certe autrici, (tipo la Byatt, Simone de Beauvoir, Doris Lessingin generale comunque donne appartenenti a un certo periodo storico che per fortuna c'è stato e per fortuna è finito) ho sempre ricavato l'impressione che la maternità depauperizzasse la vita intellettuale della donna, che "i bambini impedissero di pensare" e che la vita con loro, la giornata vissuta esclusivamente con loro senza altri adulti, rendesse progressivamente la mente più oziosa.
Ora, sarà che nessuno stupido si accorge di esserlo, però non mi pare sia così. Non mi pare di pensare meno. Mi pare di pensare in modo diverso.
Come se l'orizzonte mi si fosse sì rimpicciolito, ma per farsi molto più acuto.
Mi riesce molto più facile focalizzarmi sui dettagli, nel presentare alla nani cose e azioni banali, quotidiane, le vedo "nuove" anche io, è come se riscoprissi tutto, sapori, consistenze, singoli movimenti. Cose minutissime che di colpo mi affascinano, cose ordinarie che mi entusiasmano di riflesso (perchè entusiasmano la nani).
E anche la dimensione spazio-temporale è cambiata, vivo il tempo come lungo e calmo, un mese è diventato un periodo in cui si possono imparare cose imprevedibili, una giornata è una distesa infinita di attimi e acquisizioni...
Il tutto è inutile (non aiuta a scrivere, o a studiare, o a elaborare intellettualmente qualcosa di fruibile da terzi) ma infinitamente piacevole.
Sembra tutto fresco, ecco.
E' una pippona mentale mia, o qualcun'altra si è sentita così? Passa, col tempo, o si ha davvero, vivendo l'infanzia dei figli, una durevole riedizione di infanzia?
Ora, sarà che nessuno stupido si accorge di esserlo, però non mi pare sia così. Non mi pare di pensare meno. Mi pare di pensare in modo diverso.
Come se l'orizzonte mi si fosse sì rimpicciolito, ma per farsi molto più acuto.
Mi riesce molto più facile focalizzarmi sui dettagli, nel presentare alla nani cose e azioni banali, quotidiane, le vedo "nuove" anche io, è come se riscoprissi tutto, sapori, consistenze, singoli movimenti. Cose minutissime che di colpo mi affascinano, cose ordinarie che mi entusiasmano di riflesso (perchè entusiasmano la nani).
E anche la dimensione spazio-temporale è cambiata, vivo il tempo come lungo e calmo, un mese è diventato un periodo in cui si possono imparare cose imprevedibili, una giornata è una distesa infinita di attimi e acquisizioni...
Il tutto è inutile (non aiuta a scrivere, o a studiare, o a elaborare intellettualmente qualcosa di fruibile da terzi) ma infinitamente piacevole.
Sembra tutto fresco, ecco.
E' una pippona mentale mia, o qualcun'altra si è sentita così? Passa, col tempo, o si ha davvero, vivendo l'infanzia dei figli, una durevole riedizione di infanzia?
Io questo modo di vedere le cose in modo "infantile" non l'ho mai perso, si è solo acuito, ma me lo aspettavo.
Infatti in questo mi sono sempre vista adatta con i bambini.
Per quanto mi riguarda invece l'"oziare della mente" nel mio caso è vero in ambito sociale e di attualità. Non seguo più un tg, non seguo più la politica, non me ne frega assolutamente nulla di quello che accade "là fuori", mentre fino a prima ero molto interessata a queste cose. Ora mi sembra che non abbia alcun senso interessarsene, anche se so benissimo che sto sbagliando, ma d'istinto non mi viene proprio.
Infatti in questo mi sono sempre vista adatta con i bambini.
Per quanto mi riguarda invece l'"oziare della mente" nel mio caso è vero in ambito sociale e di attualità. Non seguo più un tg, non seguo più la politica, non me ne frega assolutamente nulla di quello che accade "là fuori", mentre fino a prima ero molto interessata a queste cose. Ora mi sembra che non abbia alcun senso interessarsene, anche se so benissimo che sto sbagliando, ma d'istinto non mi viene proprio.
Questo è diventato molto più faticoso anche per me. Ho avuto proprio un ripiegamento "intimistico" che sarebbe totale se mio marito non mi triturasse le pal... emh, se mio marito non mi coinvolgesse in discussioni politiche/di attualità incazzandosi a morte se provo a liquidarle in breve.Sheireh ha scritto: Per quanto mi riguarda invece l'"oziare della mente" nel mio caso è vero in ambito sociale e di attualità. Non seguo più un tg, non seguo più la politica, non me ne frega assolutamente nulla di quello che accade "là fuori", mentre fino a prima ero molto interessata a queste cose. Ora mi sembra che non abbia alcun senso interessarsene, anche se so benissimo che sto sbagliando, ma d'istinto non mi viene proprio.
Io invece ho in casa un'ameba di marito da questo punto di vista :ola:Chloe83 ha scritto:Questo è diventato molto più faticoso anche per me. Ho avuto proprio un ripiegamento "intimistico" che sarebbe totale se mio marito non mi triturasse le pal... emh, se mio marito non mi coinvolgesse in discussioni politiche/di attualità incazzandosi a morte se provo a liquidarle in breve.
Quindi non sono nemmeno stimolata da lui.
Io da tanti anni mi sono un po' spenta per quel che riguarda la politica/attualità, da quando ho avuto la depressione e ho iniziato ad avere cose più intime a cui pensare e in quel momento per me più urgenti, poi siamo andati via dall'Italia e me ne sono disinteressata... e non va bene.
Mirko tenta di coinvolgermi e io lo liquido tristemente in fretta, diciamo che non insiste ma anche io mi rendo conto che dovrei uscire un po' da questo bozzolo e ritrovare un po' di passione per argomenti che un tempo mi stavano a cuore.
Per tornata IT: io con Sveva ho riscoperto la gioia di fare cose assolutamente stupide e infantili e anche inutili, la bellezza di parlare di niente di "importante" (il cambio del pannolino, la preparazione della pappa, il gioco preferito, l'andare a nanna...), di cantare a squarciagola sapendo che non si lamenterà nè del volume nè della mia voce ma con la consapevolezza che queste sono le basi sui cui costruirà la sua vita. Sapendo che non è vero che non sono importanti perchè a quest'età non importa CHE COSA si dice e si fa ma COME si dice e si fa.
Ma questa consapevolezza mi viene anche dalle letture fatte, dalla mia cultura.
Quindi alla fine non credo nemmeno io di essere MENO. Soltanto diversa in funzione di mia figlia e della sua età. Confido che crescendo lei crescerò di nuovo e ancora anche io e sarà divertente seguire i suoi interessi e le sue passioni, che spero diverse dalle mie per poter imparare ancora qualcosa di nuovo.
In tutto questo mi sono resa conto che la maternità per me è un universo meravoglioso e intrigante.
Ti ho risposto? Non lo so.
Mirko tenta di coinvolgermi e io lo liquido tristemente in fretta, diciamo che non insiste ma anche io mi rendo conto che dovrei uscire un po' da questo bozzolo e ritrovare un po' di passione per argomenti che un tempo mi stavano a cuore.
Per tornata IT: io con Sveva ho riscoperto la gioia di fare cose assolutamente stupide e infantili e anche inutili, la bellezza di parlare di niente di "importante" (il cambio del pannolino, la preparazione della pappa, il gioco preferito, l'andare a nanna...), di cantare a squarciagola sapendo che non si lamenterà nè del volume nè della mia voce ma con la consapevolezza che queste sono le basi sui cui costruirà la sua vita. Sapendo che non è vero che non sono importanti perchè a quest'età non importa CHE COSA si dice e si fa ma COME si dice e si fa.
Ma questa consapevolezza mi viene anche dalle letture fatte, dalla mia cultura.
Quindi alla fine non credo nemmeno io di essere MENO. Soltanto diversa in funzione di mia figlia e della sua età. Confido che crescendo lei crescerò di nuovo e ancora anche io e sarà divertente seguire i suoi interessi e le sue passioni, che spero diverse dalle mie per poter imparare ancora qualcosa di nuovo.
In tutto questo mi sono resa conto che la maternità per me è un universo meravoglioso e intrigante.
Ti ho risposto? Non lo so.