com'è bravo il papà

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Solange
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Messaggio da Solange » mer feb 10, 2010 6:54 pm

losbanos ha scritto:Neanche tanto... hai parlato dell'amore intenso, profondo e assoluto di una mamma (ma sono convinta che per un papà è lo stesso)
Questo amore resterà sempre, qualsiasi cosa possa succedere.
Io penso che i genitori che tagliano i ponti con i propri figli non lo facciano perché smettono di amarli, forse lo fanno per proteggersi da troppa sofferenza, perché continuare il rapporto li dilanierebbe e quindi non li vedono più, così amano l'ideale di figlio.
O forse lo fanno perchè culturalmente si sentono in dovere di farlo, per apparire agli occhi degli altri come quelli che hanno saputo mettere i figli al loro posto o allontanarli quando non si sono comportati come si deve.

Io non posso pensare di smettere di amare mia figlia, se commettesse mai un reato grave sicuramente sarebbe un gran lutto, perchè metterei in discussione anche me stessa, mi chiederei dove ho fallito, perchè l'ha fatto.

Sarei ferita, ma non potrei mai smettere di amarla.


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Messaggio da Solange » mer feb 10, 2010 6:56 pm

Chloe83 ha scritto:Ecco per me è stato quasi l'opposto, la sento forse più "mia" adesso, nel senso che avverto di più la reciproca appartenenza, il suo riconoscermi come mamma, il suo ricambiarmi, il nostro esistere intrecciato. All'inizio io la adoravo quasi come si prega Dio, mi sembrava sacra, e solenne, e remotissima, irraggiungibile da me povera profana (per quanto me la tenessi addosso sempre). I primi 2mesi (il primo soprattutto) li ho passati nel terrore di non servirle, di non esserle necessaria come lei lo era a me, di essere per lei un'affettuosa presenza tra le altre mentre io l'amavo già pazzamente. Ma il tutto lo lego molto all'allattamento fallito (non l'amore, eh, le paure!).
No, non intendevo questo. La reciproca appartenenza è qualcosa che anche io noto più "adesso" (da un po' di mesi insomma), quello che intendevo è che non riuscivo, allora, a vederla come un essere staccato da me, era come se fosse ancora in pancia e quello che mi guidava nel prendermi cura di lei fosse quasi puro istinto e forse davvero lo era.

L'amore "razionale", quello che senti nella testa e nella pancia.... è venuto dopo.
Chloe83

Messaggio da Chloe83 » mer feb 10, 2010 7:46 pm

Solange ha scritto: non riuscivo, allora, a vederla come un essere staccato da me, era come se fosse ancora in pancia
Questo non l'ho mai provato, la sentivo come una persona diversa da me anche quando era in pancia...
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Paola
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Messaggio da Paola » gio feb 11, 2010 4:01 am

Io come Sole, uguale uguale uguale, e ti dirò di più sole, crescendo mi accorgo che me ne sto innamorando sempre più come "persona" che come figlio/a.

Come figlii li amo a prescindere, come ben dicevi tu li avverto come parte di me, come persone li sto amando per quello che sono, per come parlano, come si muovono, come si relazionano con me, come affrontano il mondo, come amano il loro papà.

Mi viene in mente Camillo Sbarbaro (sì, a me all 4 di notte mi viene sempre in mente Camillo Sbarbaro ahahah) che diceva a suo padre: Padre, se anche tu non fossi il mio Padre, se anche fossi a me un estraneo, per te stesso egualmente t'amerei.

Ecco, nel mio rapporto con loro probabilmente la differenza sta tutta lì, l'amarli come figli (che è qualcosa di atavico, ancestrale, sanguigno e mai finirà) e l'amarli come persone (che potrebbe essere scalfito solo da grandi, abominevoli reati).
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