Paola M. ha scritto:Io, pur essendo la tua Feima, mi chiedo: ma non facciamo così anche tra adulti? Perché per i bambini dovrebbe essere diverso? Non hanno la medesima nostra sensibilità se non maggiore?
Non cerchiamo forse di stare attente ai cambiamenti comportamentali delle persone che amiamo? Se vediamo nostro marito, nostra madre, nostra sorella rattristarsi, rifiutare il cibo, essere nervosi ecc.., non andiamo a cercare spiegazioni "negative" all'interno del menage quotidiano?
Perché se si tratta di bambini è psicologia spiccia e se si tratta di adulti è amore, interesse, preoccupazione ed è il metro di misura della nostra relazione con loro?
Con questo non voglio dire che dobbiamo metterci ad interpretare i colori dei disegni come se fossimo tutti psichiatri dell'età evolutiva, però avere quella "cura" per i particolari, per la sfumature dell'anima anche loro, senza chiuderla con: sono bambini! mi pare un passo avanti che abbiamo fatto noi mamme intimiste e pippone dentro.
Per me amare un bambino e' proprio questo, lasciare che sia un bambino e che sia libero di puntare i piedi e di urlare perche' tu le hai preso quel misero foglietto che aveva in mano, uguale a centoventiquattromila foglietti riproducibili con la carta che hai in casa.
Io non amo gli adulti cosi'.
E non le amero' cosi' quando potranno verbalizzare i loro disagi.
Le ho amate cosi' pero', di questo sono certa.
E non perche' siano state piu' forti e meno sensibili di altri bambini, e' solo che io non ho mai tradotto alcuni loro compratementi diversi come sintomo di un disagio.
Ho due bambine e non hanno sofferto di gelosia.
Questa e' la mia versione, o forse la mia "visione".
Sono sicura che ad altri sara' apparso diverso. Ai nonni per esempio.
Ma io non ho mai saputo leggere i loro atteggiamenti come figli di una gelosia.
Avere cura della loro anima passa davvero attraverso la sintonizzazione costante dell'interpretazione dei loro bisogni?
Penso di no.
Avere cura della loro anima passa anche attraverso la consapevolezza che sono bambini e che hanno liberta' d'espressione che a noi non sono piu' concesse.
E quando parlo di bambini, qui, purtroppo, non penso nemmeno piu' alle mie.
Parlo di bambini al di sotto dei tre anni, di quel groviglio immenso di volonta' e insicurezza...