Dipendenza
Dipendenza
Vado a letto molto presto. Si cena tutti e tre insieme alle 19.30 puntuali, bagnetto e alle 21 siamo già a letto.
Io e lei.
Stanza semibuia, tv accesa, un buon libro al mio fianco e lei, che succhia serena e addormentata dal mio seno.
E ieri sera ho avuto un pensiero.
Non è tanto lei, questo piccolo essere, a dipendere da me.
Sono IO che dipendo da LEI.
Mi aggrappo a lei come edera su un muro.
E' la stampella dell'ammalato.
Chi lo sa, se riesco a spiegare.
Perchè devo spiegare una sensazione forte che mi è arrivata al cuore e alla pancia ieri sera.
E non è facile.
E' come se fosse lei la mia forza, e non io la sua. Eppure...eppure sono io la madre. Eppure sono io la donna adulta (tzè). Eppure sono io che devo garantirle il benessero psico-fisico.
Invece no..mi accorgo che spesso mi aggrappo al suo odore per essere serena. Che la tocco per sentire che non sono sola. Che cerco il suo sguardo se sono triste.
E' lei la mia medicina.
E tempo, poi, di non riuscire a darle la giusta stabilità. Non è il genitore che deve cercare l'appoggio del figlio, ma il contrario.
O no?
Non lo so, è una cosa pensata tra le coltri di un letto caldo. E ieri sera aveva senso. Adesso non più tanto.
O forse è semplicemente la normalità di provare un amore sconfinato ed inspiegabile.
O forse semplicemente è che non mi ero mai aggrappata a nessuno, nemmeno ad un uomo.
Io mi auto-gestivo.
Nel bene e nel male.
E adesso, un suo sorriso, mi manda in paradiso.
Un suo pianto, mi fa sprofondare il cuore.
Come se a piangere fossi io.
Sono passati 8 mesi e mezzo ma ancora alcune cose non le capisco....non le comprendo fino in fondo.
Io e lei.
Stanza semibuia, tv accesa, un buon libro al mio fianco e lei, che succhia serena e addormentata dal mio seno.
E ieri sera ho avuto un pensiero.
Non è tanto lei, questo piccolo essere, a dipendere da me.
Sono IO che dipendo da LEI.
Mi aggrappo a lei come edera su un muro.
E' la stampella dell'ammalato.
Chi lo sa, se riesco a spiegare.
Perchè devo spiegare una sensazione forte che mi è arrivata al cuore e alla pancia ieri sera.
E non è facile.
E' come se fosse lei la mia forza, e non io la sua. Eppure...eppure sono io la madre. Eppure sono io la donna adulta (tzè). Eppure sono io che devo garantirle il benessero psico-fisico.
Invece no..mi accorgo che spesso mi aggrappo al suo odore per essere serena. Che la tocco per sentire che non sono sola. Che cerco il suo sguardo se sono triste.
E' lei la mia medicina.
E tempo, poi, di non riuscire a darle la giusta stabilità. Non è il genitore che deve cercare l'appoggio del figlio, ma il contrario.
O no?
Non lo so, è una cosa pensata tra le coltri di un letto caldo. E ieri sera aveva senso. Adesso non più tanto.
O forse è semplicemente la normalità di provare un amore sconfinato ed inspiegabile.
O forse semplicemente è che non mi ero mai aggrappata a nessuno, nemmeno ad un uomo.
Io mi auto-gestivo.
Nel bene e nel male.
E adesso, un suo sorriso, mi manda in paradiso.
Un suo pianto, mi fa sprofondare il cuore.
Come se a piangere fossi io.
Sono passati 8 mesi e mezzo ma ancora alcune cose non le capisco....non le comprendo fino in fondo.
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- Ambasciatore
- Messaggi: 3008
- Iscritto il: gio ago 21, 2008 3:57 pm
Beh cate i tuoi sono sentimanti da mamma, i miei figli hanno bisogno di me ma io ho piu' bisogno di loro, nn passa minuto che li guardo li coccolo li proteggo e ora che matteo e' all'asilo un po' sono gelosa quando mi canta le canzoncine che gli insegna la sua maetsra perche' nn sono piu' solo io a insegnargliele
pero' e' vero anche i genitori hanno bisogno dei figli se no come fanno a diventare genitori?
Nn per questo nn le darai la giusta stabilita'
sara' il vostro amore a farvi crescere a fare diventare lei una brava bambina e tu un ottima madre...e siete sulla buona strada!
pero' e' vero anche i genitori hanno bisogno dei figli se no come fanno a diventare genitori?
Nn per questo nn le darai la giusta stabilita'
sara' il vostro amore a farvi crescere a fare diventare lei una brava bambina e tu un ottima madre...e siete sulla buona strada!
- Pioggerella
- Utente Vip
- Messaggi: 389
- Iscritto il: dom mar 16, 2008 9:16 pm
cate, siccome ho l'ormone mezzo impazzito ti confesso che mi sono messa a piangere leggendo....mi hai regalato un'emozione.....
anch'io attraverso momenti cosi puri e intimi, profondi e viscerali...ma più raramente, perchè da quando sono mamma mi sono scoperta fragile e vorrei tornare figlia talune volte.
anch'io attraverso momenti cosi puri e intimi, profondi e viscerali...ma più raramente, perchè da quando sono mamma mi sono scoperta fragile e vorrei tornare figlia talune volte.
:quote:
Quanto è vero!
:quote:caterina ha scritto:Vado a letto molto presto. Si cena tutti e tre insieme alle 19.30 puntuali, bagnetto e alle 21 siamo già a letto.
Io e lei.
Stanza semibuia, tv accesa, un buon libro al mio fianco e lei, che succhia serena e addormentata dal mio seno.
E ieri sera ho avuto un pensiero.
Non è tanto lei, questo piccolo essere, a dipendere da me.
Sono IO che dipendo da LEI.
Mi aggrappo a lei come edera su un muro.
E' la stampella dell'ammalato.
Chi lo sa, se riesco a spiegare.
Perchè devo spiegare una sensazione forte che mi è arrivata al cuore e alla pancia ieri sera.
E non è facile.
E' come se fosse lei la mia forza, e non io la sua. Eppure...eppure sono io la madre. Eppure sono io la donna adulta (tzè). Eppure sono io che devo garantirle il benessero psico-fisico.
Invece no..mi accorgo che spesso mi aggrappo al suo odore per essere serena. Che la tocco per sentire che non sono sola. Che cerco il suo sguardo se sono triste.
E' lei la mia medicina.
E tempo, poi, di non riuscire a darle la giusta stabilità. Non è il genitore che deve cercare l'appoggio del figlio, ma il contrario.
O no?
Non lo so, è una cosa pensata tra le coltri di un letto caldo. E ieri sera aveva senso. Adesso non più tanto.
O forse è semplicemente la normalità di provare un amore sconfinato ed inspiegabile.
O forse semplicemente è che non mi ero mai aggrappata a nessuno, nemmeno ad un uomo.
Io mi auto-gestivo.
Nel bene e nel male.
E adesso, un suo sorriso, mi manda in paradiso.
Un suo pianto, mi fa sprofondare il cuore.
Come se a piangere fossi io.
Sono passati 8 mesi e mezzo ma ancora alcune cose non le capisco....non le comprendo fino in fondo.
Quanto è vero!
Mi sa che siamo tutte nella stessa condizione di bimbi-dipendenti...
Il nostro benessere è strettamente collegato al loro: stanno bene loro e stiamo bene anche noi, non importa la stanchezza, le cose da fare, e tutto il resto, l'importante sono diventati loro sopra ogni cosa.
Concordo quindi in pieno e condivido il tuo sentimento!
Il nostro benessere è strettamente collegato al loro: stanno bene loro e stiamo bene anche noi, non importa la stanchezza, le cose da fare, e tutto il resto, l'importante sono diventati loro sopra ogni cosa.
Concordo quindi in pieno e condivido il tuo sentimento!
Cate, io da un lato ti invidio, perché io questi sentimenti non li provo.
Le voglio un bene dell'anima, mi piace da matti avercela accoccolata a fianco, ma non sento questo filo forte che mi lega a lei in questa maniera.
Mi sento molto più "ragionata", non so come dire.
Il suo pianto non mi smuove nulla di intimo, ma solo il ragionamento che ha qualcosa che le dà noia.
Quando dice "mammm" non mi emoziono più di quando dice "bu".
Forse dipende anche dal fatto che Arianna è molto più "indipendente" della Kily, e quindi mi sono abituata presto a non essere una mamma koala e a lasciare che si "arrangiasse" per conto suo, dormendo da sola, giocando per i cavoli propri.
Le voglio un bene dell'anima, mi piace da matti avercela accoccolata a fianco, ma non sento questo filo forte che mi lega a lei in questa maniera.
Mi sento molto più "ragionata", non so come dire.
Il suo pianto non mi smuove nulla di intimo, ma solo il ragionamento che ha qualcosa che le dà noia.
Quando dice "mammm" non mi emoziono più di quando dice "bu".
Forse dipende anche dal fatto che Arianna è molto più "indipendente" della Kily, e quindi mi sono abituata presto a non essere una mamma koala e a lasciare che si "arrangiasse" per conto suo, dormendo da sola, giocando per i cavoli propri.