Piccolo aggiornamento per tutte voi che mi avete sostenuto e strigliato.
Proprio nei giorni in cui scrivevo questo positivissimo 3d, ho preso l'iniziativa (miracolo) e contattato l'organizzazione per cui ho lavorato fino a 2 mesi prima del parto (per la cronaca, era un contratto di 6 mesi che non mi fu rinnovato perchè ..ero incinta).
In teoria potevo rientrare a febbraio, in pratica senza nemmeno mandarmi una mail nel frattempo hanno preso un altro. Ciò mi ha molto amareggiato, ma ancor di più sentire in questi giorni di molte altre storie simili alla mia, di donne che come me durante la gravidanza hanno perso il lavoro all'interno di organizzazioni umanitarie, di contratti mai finalizzati, di mamme finite nel dimenticatoio.
Io la chiamo discriminazione, fatto che non ha niente a che vedere con il grado di sviluppo di un paese. Ha a che fare con il fatto che mentre cresci un figlio non sei produttiva per il mercato. Ok, è una regola ingiusta ma non fa una piega, in questo mondo.
Sto conoscendo alcune organizzazioni locali che lavorano per il miglioramento della condizione della donna in Giordania. Sono belle, queste avvocatesse attivissime e propositive. Lavorano sodo, con la tranquillità di chi sa che se credi in qualcosa e non molli, prima o poi ci arriverai. Parlano con sufficienza del pesante retaggio culturale di questo paese, con la mente già avanti, con gli occhi che brillano,sono oltre. Nel frattempo aiutano davvero le altre donne in difficoltà con iniziative efficaci e con grande empatia.
Ieri sono andata alla riunione del mercoledì di "bumps and babies", "pancie e bebé"..al British Club. Davanti a una tazza di caffè annacquato ho conosciuto altre mamme, altre storie, gli stessi identici problemi (mi pareva di essere al forum
); Ulla la finlandese con la sua bimba bionda che ha l'età di Penélope, si chiama Badia.Le due si sono messe a giocare parlandosi con gli stessi urletti e si capivano benissimo.
Una sorpresa: Sue, l'ostetrica che ha fatto nascere questo gruppo ( non solo bambini, he he), fa dei corsi anti-medicalizzazione per le gestanti e di supporto all'allattamento. Mi ha detto: "Sai, qui nelle cliniche di Amman i parti sono molto medicalizzati, troppi cesarei, troppe episiotomie, e io insegno alle donne a dire di no". Non so perchè, ma queste parole mi risultano familiari :mumble:
Fino a poco tempo fa mi ostinavo a pensare che sono sempre la stessa, che non sono cambiata, ma mi sbagliavo di grosso.Adesso non posso vedere il mondo con gli occhi di prima. Adesso sono una mamma. Non è un passaggio indolore per me , nè facile nè breve..ma forse io ne avevo bisogno per poter ripartire, adesso che non sono più da sola.
"Amare significa stare con.Significa emergere da un mondo di fantasia in un mondo in cui è possibile un amore sostenibile a faccia a faccia, ossa contro ossa, un amore fatto di devozione.Amore significa restare quando ogni cellula ti dice:scappa!"
Clarissa Pinkola Estés