Mamma e papà: educatori diversi

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Paola
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Messaggio da Paola » gio mag 29, 2008 5:45 pm

ecco, forse perchè io vengo da contestazione ai maestri con una madre che a prescindere dava loro ragione, sono dell'idea che contestare sia una ricchezza.

certo, lo stimolo deve partire dal bambino e non dal genitore, però se andrea ti dice: io trovo che questa punizione sia ingiusta, qyesto compito sia del cavolo, credo che sia doveroso dar voce alla loro contestazione chiedendo di circostanziare e motivare.

io con lapo l'ho fatto soprattutto nei famigerato TT e direi che ho sopportato bene i capricci perchè di fronte alla motivazione che sta in piedi, calo irrimediabilmente le braghe.


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Nat
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Messaggio da Nat » gio mag 29, 2008 8:13 pm

b71 ha scritto:
Un esempio è la mia ansia, la paura che Leo si faccia male.
Io cerco sempre di prevenire la caduta, lo avviso che sta cadendo,
che rischia di farsi di male (parliamo, chiaramente, di piccole cose,
dallo stare seduto storto su una sedia, al buttarsi dal divano),
lo controllo, lo seguo passo passo e se riesco mi lancio pure a mo' di
donna bionica, con quella musichetta in sottofondo tata-tata-ta,
a raccoglierlo quando ancora si libra nell'AERE,
per evitare l'ennesimo livido.

Mio marito, invece, appartiene a quella scuola di pensiero che "lascia
che cada una volta e poi capisce da solo che se si siede storto cade".
Mi rendo conto che, ai fini educativi, la mia terapia non ha alcun seguito,
perché Leo continua a cadere essendo distratto per natura.
Quando non ci sono io, invece, è più attento.

In questo senso capisco che la mia visione non lo aiuta, anzi forse
non fa altro che instillargli ulteriori insicurezze. In questo stabilisco
che la mia ansia è un errore, perchè volere che non si faccia male
non lo educa a non farsi più male in futuro.
Però credo, altrettanto, che sia una dicotomia tipica tra padre e madre-
perché, guarda caso, quando si fa male, quando ci vuole il cerottino,
è da me che torna, è solo me che vuole. Il padre gli dà delle sicurezze
che io non posso dargli e allora lascio che i due si giostrino da soli,
che facciamo insieme le loro cose da maschio. Io gli dò un senso di
conforto che suo padre non può dargli.
E mi piace pensare che da questi miei errori, dal mio averli capiti,
dal dare anche alla consolazione e al conforto quel ruolo tampone
fondamentale alla sicurezza in se stessi, Leo possa crescere un po' più forte.
questo pezzo avrei potuto scriverlo io paro paro (nel contenuto però :D )
e ti ringrazio perchè io non avevo preso in considerazione l'aspetto "conforto" che gli dò io..
io me la racconto invece che se il papà in questo modo gli insegna il rischio (che pur ci vuole nella vita)
io gli insegno la prudenza...
spero così che possa venire una giusta via di mezzo hahahah
ho un esempio vicino di genitori entrambi (papà e mamma) con questa paura che i figli si facciano male,
non ti dico che strazio che sono...
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Nat
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Messaggio da Nat » gio mag 29, 2008 8:19 pm

quoto in toto tutti gli ultimi interventi di Paola:
soprattutto questo:

se una decisione anche genitoriale mi pare stupida e non in linea con il bambino in quel momento mi piace poterla contraddire e che mi venga fatta notare, con un dialogo e una mediazione genitoriale che coinvolge anche i bambini, questo per insegnare loro che nessuna autorità è infallibile e che none sistono dogmi educativi imprescindibili, ma soprattutto che tutte le autorità, coi debiti modi, possono e devono essere contestate, financo IO! ahhahahahah

anche se a casa mia contestano spesso e volentieri me :filufilu:
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