cervelli che fuggono, cuori che restano

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Fede
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Re: cervelli che fuggono, cuori che restano

Messaggio da Fede » ven nov 06, 2015 10:17 am

ti conosco da 12 anni e so quanto tieni e quanto sei brava nel tuo lavoro
per me sei stata più temeraria tu a rimanere di chi è partito
e purtroppo è vero, si parla troppo poco di quelli che rimangono, nonostante tutto in queste situazioni


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Lella
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Re: cervelli che fuggono, cuori che restano

Messaggio da Lella » ven nov 06, 2015 11:40 am

Hai fatto bene a scriverlo e ad approfondire certe dinamiche.
Nemmeno io so niente di politica o di provvedimenti che potrebbero fermare la fuga di cervelli ma è bello leggere comunque di cuori che restano in Italia!
nene70
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Re: cervelli che fuggono, cuori che restano

Messaggio da nene70 » ven nov 06, 2015 12:18 pm

Bibi ha scritto:Eroico restare, triste essere costretti a lasciare il proprio paese per dare un senso ad anni di studi e di sacrifici. Chissà se prima o poi si arriverà a un'inversione di tendenza. Ho letto moltissimi commenti di italiani all' estero che tornerebbero anche domani se cambiasse il vento...
vero.
i miei zii sono anni ormai che sono all'estero, prima europa poi dopo l'eurozona, america latina.
ma tornerebbero volentieri e lo farebbero con un bagaglio di esperienza notevole.

io non so che dirti, fede..
amo profondamente l'italia, di un amore viscerale che mi ha tenuta qua nonostante tutto..il mio cervello non fa parte di quelli definibili da fuga ahahah, ma la mia forza lavoro si.
lavorare nel tessile ora significa sottostare a tanti ricatti pur di mantenere il posto e non è facile...
come non lo è dover fare i conti sull'unghia ogni santo mese.


voglio questo per i miei ragazzi?
no.
mi spiace ma no.
preferisco averli lontani e benestanti e sereni,con una laurea che puo' essere messa a frutto in un posto di lavoro adeguato.
tanto di cappello a te, ma davvero fede,che hai fatto una scelta non facile e la porti avanti, ma se devo dirla tutta, io partirei domani.
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Re: cervelli che fuggono, cuori che restano

Messaggio da Mammatitta » ven nov 06, 2015 12:44 pm

nene70 ha scritto:
Bibi ha scritto:
voglio questo per i miei ragazzi?
no.
mi spiace ma no.
preferisco averli lontani e benestanti e sereni,con una laurea che puo' essere messa a frutto in un posto di lavoro adeguato.
tanto di cappello a te, ma davvero fede,che hai fatto una scelta non facile e la porti avanti, ma se devo dirla tutta, io partirei domani.
Idem!
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Re: cervelli che fuggono, cuori che restano

Messaggio da Paola » ven nov 06, 2015 12:57 pm

La professoressa di Jacopo dice sempre ai ragazzi:
in Italia compriamo piedi e vendiamo teste.

Ed è vero, se uno pensa cosa ruota attorno al mondo del calcio
però... c'è un però.

Cos'è l'estero oggi?
Nell'era digitale, con skype, gli aerei low cost, le chat, internet, e le video chiamate?

Io non sono esterofila ma non sono nemmeno troppo patriottica e quindi io auspico un futuro dove i GIOVANi quelli appena laureati o diplomati, vadano diritti all'estero a fare esperienza e poi tornino in Italia a portare valore aggiunto, a far crescere i loro figli fra stagioni che cambiano, dialetti che imperversano, profumi e luoghi d'arte irreplicabili altrove.

Questo auguro anche ai miei figli, auguro loro di essere all'estero a 25 anni e di rientrare magari a 35/40 per invecchiare qui, magari lasciando che io stessa possa aiutarli a crescere gli eventuali figli.

Mi sembra così vicino questo estero che vale la pena di abitarci per un po', vale la pena di mescolare le etnie, le religioni, la filosofia, la cucina, la pelle.

Noi siamo un po' una generazione di passaggio, non andiamo all'estero come fecero i nostri padri e prima di loro i nostri nonni per povertà.
Non va all'estero la fascia medio bassa della società poco acculturata e fare da bracciante.
Vanno all'estero i nostro coteanei o quelli più giovani ma "studiati", e io mi auguro che andando loro all'estero via sia più spazio per noi che abbiamo ormai messo radici qui e loro tornino quando i nostri figli saran pronti a partire.

Poi mi spiace che l'estero sia l'Eldorado per il mondo del lavoro, però lo è meno per tante altre cose, per la sanità pubblica, per le relazioni, per la cultura millenaria, per alcuni valori, per il patrimonio artistico, per la biodiversità, per il nostre essere Italiani.
E' il prezzo che dobbiamo pagare per rappresentare lo 0,9 % della popolazione mondiale ma essere ritenuti uno dei posti più belli dove vivere al mondo, per cibo, vino, arte e moda.
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Re: cervelli che fuggono, cuori che restano

Messaggio da Gabry » ven nov 06, 2015 1:02 pm

Ecco io non sento questo amore viscerale per la mia terra, non sono attaccata alle radici e andrei se potessi, in qualsiasi posto. Mi sento più cittadina del mondo e se per realizzarmi ( ormai è tardi, dico io per dire chi è posto dinanzi alla scelta) devo andare via lo faccio.
Però capisco il tuo discorso nel caso specifico e lo apprezzo moltissimo, tu saresti stata un cervello in fuga e pure bello grosso. Nel mio caso o quello dei miei
Figli ( che già ipotizzo e di cui parliamo) sarebbe solo cercare una strada altrove dove poter vivere degnamente lavorando e avere anche una vita al di fuori del lavoro e non come il
Loro papà che poveraccio come dice Sofia " questo lavoro se lo mangia" perché non torna mai prima delle 9 si sera. Se qui non ci sono le condizioni, sarò la prima a sponsorizzare un loro trasferimento.


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Re: cervelli che fuggono, cuori che restano

Messaggio da clac » ven nov 06, 2015 1:52 pm

Paola ha scritto:La professoressa di Jacopo dice sempre ai ragazzi:
in Italia compriamo piedi e vendiamo teste.

Ed è vero, se uno pensa cosa ruota attorno al mondo del calcio
però... c'è un però.

Cos'è l'estero oggi?
Nell'era digitale, con skype, gli aerei low cost, le chat, internet, e le video chiamate?

Io non sono esterofila ma non sono nemmeno troppo patriottica e quindi io auspico un futuro dove i GIOVANi quelli appena laureati o diplomati, vadano diritti all'estero a fare esperienza e poi tornino in Italia a portare valore aggiunto, a far crescere i loro figli fra stagioni che cambiano, dialetti che imperversano, profumi e luoghi d'arte irreplicabili altrove.

Questo auguro anche ai miei figli, auguro loro di essere all'estero a 25 anni e di rientrare magari a 35/40 per invecchiare qui, magari lasciando che io stessa possa aiutarli a crescere gli eventuali figli.

Mi sembra così vicino questo estero che vale la pena di abitarci per un po', vale la pena di mescolare le etnie, le religioni, la filosofia, la cucina, la pelle.

Noi siamo un po' una generazione di passaggio, non andiamo all'estero come fecero i nostri padri e prima di loro i nostri nonni per povertà.
Non va all'estero la fascia medio bassa della società poco acculturata e fare da bracciante.
Vanno all'estero i nostro coteanei o quelli più giovani ma "studiati", e io mi auguro che andando loro all'estero via sia più spazio per noi che abbiamo ormai messo radici qui e loro tornino quando i nostri figli saran pronti a partire.

Poi mi spiace che l'estero sia l'Eldorado per il mondo del lavoro, però lo è meno per tante altre cose, per la sanità pubblica, per le relazioni, per la cultura millenaria, per alcuni valori, per il patrimonio artistico, per la biodiversità, per il nostre essere Italiani.
E' il prezzo che dobbiamo pagare per rappresentare lo 0,9 % della popolazione mondiale ma essere ritenuti uno dei posti più belli dove vivere al mondo, per cibo, vino, arte e moda.
io mi sono commossa a leggerti e devo ancora capire perchè.

comunque la penso così, in parte mi sembra anche i giovani d'oggi partano dal presupposto che qui non saranno soddisfatti e cercano lavoro altrove..ho "amici" o figli di amici o conoscenti di amici che hanno preso su armi e bagagli col biglietto aereo pagato dal babbo per andare all'estero a fare..il cameriere, il muratore...con una tale avversione verso l'Italia che io no riesco a giustificare (sebbene sia ben lontana dal considerare questo un paese "giusto" in termini di opportunità e soddisfazioni lavorative)
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Re: cervelli che fuggono, cuori che restano

Messaggio da Paola » ven nov 06, 2015 2:04 pm

Se uno va all'estero per fare il cameriere o il muratore io lo capisco se pensa che sia formativo per lui, perché impara un'altra lingua, perché vede altri luoghi. Se è per questi motivi tanto di cappello.

Ma se lo fai solo per lamentarti dell'Italia lo trovo davvero sciocco, perché lavori di questo tipo ve ne sono anche in Italia.
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