I suoi disegni
giulia ha 4 anni e adora il nero, è il suo colore preferito. Ma io non mi preoccupo, perchè un giorno le è chiesto: "perchè ti pice il colore nero?" e lei mi ha risposto : " perchè è il colore di Punto _(il nostro gatto)"
filippo adorava il blu scuro, all' asilo usava solo quello.
io starei tranquilla!
filippo adorava il blu scuro, all' asilo usava solo quello.
io starei tranquilla!
ciao, premetto che sono psicologa, ho lavorato molto con bimbi (nidi e qualche materna) come educatrice , e ho seguito qualche corso di formazione in psicodiagnosi infantile...e quando sento le cose che ti ha detto la maestra divento una belva!! :swear: :swear:
permettersi di dire con tanta leggerezza queste cose a una mamma sulla base di qualche disegno è tipico della vecchia classe d'insegnanti che si sono infarinati di psicologia infantile spiccia.
le cose nn sono mai così nette.e ci sono diverse teorie sull'uso e significato dei colori.(è il bello della psicologia, trovi un pò quello che ti piace)
mi viene in mente una collega di un nido, qualche anno fa, pronta a etichett<re ogni bimbo che non faceva cose tipiche dell'età che aveva...e che ogni tre mesi compilava delle tabelle valutative delle abilità raggiunte dai pupotti..che il più delle volte erano solo bloccati dalla sua rigidità.
ora, sicuramente i disegni ci parlano dei ns bimbi, ma c'è tutto un mondo attorno a un bimbo!
e poi se a casa fa tutto "per benino" il "problema" è a scuola...magari è proprio un modo per attirare l'attenzione.
comunque la cosa migliore da fare secondo me è sempre ascoltare cosa ci dice il bambino.prova a parlarne con lui.
questo che dici piuttosto, provaa capire cosa lo stizzisce.
scusa ma il mio pupo reclama tetta!e scusa anche perchè ho scritto di getto e in fretta...spero nn esser fraintesa...
permettersi di dire con tanta leggerezza queste cose a una mamma sulla base di qualche disegno è tipico della vecchia classe d'insegnanti che si sono infarinati di psicologia infantile spiccia.
le cose nn sono mai così nette.e ci sono diverse teorie sull'uso e significato dei colori.(è il bello della psicologia, trovi un pò quello che ti piace)
mi viene in mente una collega di un nido, qualche anno fa, pronta a etichett<re ogni bimbo che non faceva cose tipiche dell'età che aveva...e che ogni tre mesi compilava delle tabelle valutative delle abilità raggiunte dai pupotti..che il più delle volte erano solo bloccati dalla sua rigidità.
ora, sicuramente i disegni ci parlano dei ns bimbi, ma c'è tutto un mondo attorno a un bimbo!
e poi se a casa fa tutto "per benino" il "problema" è a scuola...magari è proprio un modo per attirare l'attenzione.
comunque la cosa migliore da fare secondo me è sempre ascoltare cosa ci dice il bambino.prova a parlarne con lui.
questo che dici piuttosto, provaa capire cosa lo stizzisce.
scusa ma il mio pupo reclama tetta!e scusa anche perchè ho scritto di getto e in fretta...spero nn esser fraintesa...
trovati un momento dove puoi stare con lui in tranquillità e parlane proprio di questo e fatti dire perchè del suo comportamento fai in modo di sintonizzarti con lui in modo che possa aprirsi con te e parlare liberamente magari fate dei disegni insieme e colorateli anche...mi sembra esagerato parlare di psicologo infantile ......può darsi però che abbia dei disagi a scuola o con la maestra o con i compagni e spiegherebbe il fatto di come colora in maniera diversa a scuola e a casa...
il mio a casa ha sempre disegnato, pur non amando troppo l'atività..
alla materna aveva lo scazzo e colorava tutto con il primo colore che capitava...
la maestra mi ha detto quello che sapevo,che era un mini lazzarone scazzato (calcola che a due anni e mezzo le ha detto:non fissarmi che ti innamori, rendo l'idea di che tipo è? )
alla materna aveva lo scazzo e colorava tutto con il primo colore che capitava...
la maestra mi ha detto quello che sapevo,che era un mini lazzarone scazzato (calcola che a due anni e mezzo le ha detto:non fissarmi che ti innamori, rendo l'idea di che tipo è? )
Dico la mia, e, se il suo disagio dipendesse dalla scuola?
Cioè, mi sembra che a casa faccia disegni colorati e vivaci, nel comportamento scatta.
Mentre a scuola il colore dominante è il nero e il disegno è confuso, che atteggiamento ha a scuola con insegnanti e compagni?
Mio figlio lo scorso anno scolastico aveva come un tic agli occhi li strizzava di continua, una tosse stizzosa, pipì ogni 2 minuti e si isolava nel gioco. A casa l'opposto, niente tic, niente tosse, pipì solo di settimana mai nel week end ecc.
Ho fatto un colloquio con una psicologa, solo io e lei non ha voluto vedere il bimbo, in sostanza il disagio viene dalla scuola, avendo un carattere riservato e timido somatizza il tutto con dei tic.
Cioè, mi sembra che a casa faccia disegni colorati e vivaci, nel comportamento scatta.
Mentre a scuola il colore dominante è il nero e il disegno è confuso, che atteggiamento ha a scuola con insegnanti e compagni?
Mio figlio lo scorso anno scolastico aveva come un tic agli occhi li strizzava di continua, una tosse stizzosa, pipì ogni 2 minuti e si isolava nel gioco. A casa l'opposto, niente tic, niente tosse, pipì solo di settimana mai nel week end ecc.
Ho fatto un colloquio con una psicologa, solo io e lei non ha voluto vedere il bimbo, in sostanza il disagio viene dalla scuola, avendo un carattere riservato e timido somatizza il tutto con dei tic.
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Io proprio eviterei di parlare di disagio, è proprio prematuro ed inappropriato, poi si rischia di passare alla profezia che si autoavvera.. Sono d'accordo con (scusa, non ricordo il nick) la psicologa educatrice.Robbina ha scritto:Dico la mia, e, se il suo disagio dipendesse dalla scuola?
Cioè, mi sembra che a casa faccia disegni colorati e vivaci, nel comportamento scatta.
Mentre a scuola il colore dominante è il nero e il disegno è confuso, che atteggiamento ha a scuola con insegnanti e compagni?
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Avrò sbagliato il termine, ma una psicologa educatrice cosa pensi che vada a valutare, userà termini sicuramente più tecnici, ma sempre li si va a finire.franziskova ha scritto:Io proprio eviterei di parlare di disagio, è proprio prematuro ed inappropriato, poi si rischia di passare alla profezia che si autoavvera.. Sono d'accordo con (scusa, non ricordo il nick) la psicologa educatrice.
Poi io mi baso sempre su cose che ho visto in questi anni, tra asili e scuole, prima con una e poi con l'altro mio figlio, non su esperienze scritte sui libri letti