Sulla caccia

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Azur
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Messaggio da Azur » mar dic 20, 2011 10:22 am

Paola M. ha scritto:Poi, forse sono iprocrita ma la fettina sul bancone del supermercato non mi fa lo stesso effetto, però ho visto mio figlio piangere di fronte ad un coniglio morto, spelato, ancora intero e credo che quello sia il sentimento GIUSTO.
L'ho detto, anch'io "a pelle" reagisco in modo diverso ai due tipi di "reperimento" della carne: da ragazzina sono rimasta affascinata dallo shintoismo e dal suo rispetto per la vita e personalmente evito di uccidere gli esseri viventi che incontro (ho superato anche la mia fobia per i ragni per spazzarli fuori casa con la scopa, le cimici in inverno le sposto in garage perché fuori morirebbero per il freddo, faccio eccezione per le zanzare, a la guerre comme a la guerre ;D ).
La mia sensibilità è sicuramente più simile a quella di Lapo che a quella di un cacciatore, anche se "etico".

Ma se non si è vegetariani resta un atteggiamento ipocrita, o se vuoi, con termini più neutri, resta solo l'esternazione di una mutata percezione, conseguenza di mutate condizioni culturali/ambientali (come dice Mirko, esposizione e consapevolezza).

La sostanza resta la stessa,
ed è il motivo per cui sospendo il giudizio,
riconoscendo semplicemente che è un atteggiamento troppo lontano da me perché io possa comprenderlo, ma che non sono certo in condizione di poter giudicare o condannare (se è caccia secondo le regole a scopo alimentare), perché anch'io con il mio acquisto al supermercato sono ugualmente la causa dell'uccisione di un animale.


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Laserman
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Messaggio da Laserman » mar dic 20, 2011 11:35 am

Mirko e i furetti ha scritto:Solo due commenti.

Islam e ebraismo impongono certe regole nell'uccisione non per rispetto dell'animale, che nel rituale kosher muore lentamente per dissanguamento, quanto per il rispetto di regole religiose.

Seconda cosa se i tuoi figli fossero stati figli di contadini e tu fossi stata la madre che ogni domenica ammazzava il coniglio o il pollo per l'arrosto non ci sarebbe stato alcuno schifo, in quanto i tuoi figli avrebbero saputo che per ottenere l'arrosto è necessario macellare un animale.
Questione di consapevolezza ed esposizione.
puoi dire che i tuoi figli siano più sensibili di quanto lo siano atati i nostri nonni, ma non credo che sia una questione di sensibilità.

Quanto alla questione caccia faccii lo stesso ragionamento.
Sono sensibilità diverse.
Però, di sicuro, l'ipocrita che compra la fettina al supermercato non rischia di impallinare se stesso, i suoi cani, o suoi compagni di battuta o chiunque altro si trovi a passeggiare in un territorio che, ricordiamolo NON È solo dei cacciatori.

Già il solo fatto che uno, nel suo terreno, deve stare attento a uscire.di casa durante il periodo della caccia fa venir voglia di ordinare uno stock di mine antiuomo.

Saluti tardivi
Mirko
secondo me, ci hai preso in pieno! :ok:
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Messaggio da Mirko e i furetti » mar dic 20, 2011 1:03 pm

perelisa ha scritto:Figlia di un cacciatore, mai approvato questa "attività"..ma sul discorso cani: mio papà ha smesso di cacciare una decina di anni fa, kira..il suo cane è rimasto con lui fino a quest'estate (nel frattempo ha subito due operazioni, povera cucciola..) e quest'estate, purtroppo, se n'è andata a 16 anni..mio papà ha pianto per due settimane di fila..ed ora quando se ne parla, ancora gli vengono gli occhi lucidi..
io invece ho una storia un po' diversa da raccontare.

nella casa in campagna dei miei nonni avevamo una cagnolina.
un giorno questa cagnolina è andata in calore e siccome "disturbava" i cani dei cacciatori qualcuno ha pensato bene di farla uscire dal cancello, portarla nella vigna e spararle con un fucile.

fra i quali sicuramente c'è tanta gente che non farebbe mai una cosa del genere, è vero.

però il fatto che a un figlio di puttana è bastato poco (certificato di idoneità, un test e un esame) per avere un fucile con in quale uccidere quella cagnolina mi fa girare i coglioni.

questo è uno dei primi ricordi che ho dei cacciatori.

altri sono gli spari la mattina presto la domenica e il picchettio sui vetri dei pallini. o quella gente che in periodo di vendemmia gira tranquillamente per i filari facendo cadere i grappoli d'uva piena a terra perché passano tra un filare e l'altro fregandosene di fare attenzione.

non è tanto l'uccisione degli animali che mi da fastidio, quanto la strafottenza di chi si sente spesso e volentieri in diritto di fare il cazzo che gli pare, perché deve dedicarsi al suo sport.

saluti sinceri
Mirko
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Messaggio da Dilly » mar dic 20, 2011 1:09 pm

Scusate, giornate intense.
Cerco di rispondere a tutti.

Forse io vivrò in un'"isola felice", ma non ho mai visto cani trattati come quelli del padre di Claudina o di cui parlano altre.

Io vedo gente che ama i suoi cani, che quando non sono più abili per la caccia li trattano coi fiocchi.

Ora mi vado a rileggere l'intervento di allibita perchè volevo commentarlo per bene
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Messaggio da Dilly » mar dic 20, 2011 1:12 pm

Allibita ha scritto:Ma dai Dilly quello del cacciatore che lo fà solo per mangiare è proprio un discorso che non regge.
Sei cacciatore perchè culturalmente ti è stata passata questa passione, perchè ti piace sparare, perchè in certe zone è un'attività "sociale" che condividi con altri appassionati.
Ti leggi le riviste, vai alle fiere, ti fai il corso sulle nuove regole, vai alle battute con i tuoi amici e ANCHE perchè poi ti piace mangiare quello che prendi.

Per la generazione di tuo padre era la norma avere un fucile forse dalle tue parti, ti assicuro che nelle mie zone di origine non era assolutamente diffusa l'abitudine di tenere un fucile in casa.
Non è neanche molto diffusa la caccia infatti, anzi, è abbastanza mal vista.
Basta spostarsi di zona e il numero di appassionati sale decisamente.

Io spero che col passare degli anni l'eventuale passione per le armi si trasferisca in luoghi idonei e non in giro per i boschi.
Però allora anche un macellaio o un norcino che spara ai maiali o alle mucche e le fa a pezzi è crudele e si sente potente nel farlo?

Guardate che è la stessa medesima cosa, solo che il macellaio spara ad animali che vengono fatti nascere apposta, mentre il cacciatore spara ad animali che possono anche riuscire a scappare.
Non crediate che un cacciatore sia come un cecchino, in una giornata, di 20 lepri che trova il cane riescono a sparare forse a 5-6,e non è detto che le prendano.
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Messaggio da Allibita » mar dic 20, 2011 2:06 pm

Dilly ha scritto:Però allora anche un macellaio o un norcino che spara ai maiali o alle mucche e le fa a pezzi è crudele e si sente potente nel farlo?
In quale dei miei interventi ho usato la parola crudele?

Ho detto che SECONDO ME se sei un cacciatore nel 2011 non è SOLO per la carne ma anche perchè ti piace cacciare di per sè.
La cannotazione negativa la stai dando tu adesso, io ho fatto un discorso sull'uso delle armi in luoghi che, sempre a mio parere, non sono idonei in quanto di tutti.

Detto questo è possibile che tu e vale conosciate gli unici due cacciatori a cui non piace sparare ma che si sforzano a cacciare solo perchè senza quella carne non sopravviverebbero.
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Messaggio da perelisa » mar dic 20, 2011 2:17 pm

io invece ho una storia un po' diversa da raccontare.

nella casa in campagna dei miei nonni avevamo una cagnolina.
un giorno questa cagnolina è andata in calore e siccome "disturbava" i cani dei cacciatori qualcuno ha pensato bene di farla uscire dal cancello, portarla nella vigna e spararle con un fucile.

fra i quali sicuramente c'è tanta gente che non farebbe mai una cosa del genere, è vero.

però il fatto che a un figlio di puttana è bastato poco (certificato di idoneità, un test e un esame) per avere un fucile con in quale uccidere quella cagnolina mi fa girare i coglioni.

questo è uno dei primi ricordi che ho dei cacciatori.

altri sono gli spari la mattina presto la domenica e il picchettio sui vetri dei pallini. o quella gente che in periodo di vendemmia gira tranquillamente per i filari facendo cadere i grappoli d'uva piena a terra perché passano tra un filare e l'altro fregandosene di fare attenzione.

non è tanto l'uccisione degli animali che mi da fastidio, quanto la strafottenza di chi si sente spesso e volentieri in diritto di fare il cazzo che gli pare, perché deve dedicarsi al suo sport.

saluti sinceri
Mirko
non era per dare una visione poetica della caccia, eh?..ho detto subito che non approvavo, nè approvo..e so che non tutti sono come mio papà con il suo segugio..( ma non è nemmeno detto che si debba essere cacciatori per maltrattare i propri animali..)..
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Messaggio da Elly70 » mar dic 20, 2011 2:43 pm

Buh...io un macellaio lo vedo molto diverso da un cacciatore. Quello lo fa per mestiere e non per una mal supposta idea di "sport".

Ecco io nell'uccidere una bestiola non ci vedo niente di sportivo.
E' il binomio "caccia-sport" che mi disturba.

Per quanto riguarda i cani, avevo un vicino che era contadino e cacciatore per passione, o abitudine. Io mi sentivo male quando vedevo come trattava i suoi cani, un Breton e una bassotta dal pelo duro. Se non obbedivano li prendeva per la collottola e li lanciava via...quando la Breton si era messa ad abbaiare giorno e notte (che goduria d'estate) perchè lui la teneva chiusa in un recinto di due metri quadri lui ha preso un collare che mandava una scossa elettrica (lui diceva che era solamente un dissuasore - io dico ma è legale??? :occhiodibue: ) se abbaiava...poi qualche vicino l'ha denunciato e lui ha tolto il collare.
La bassottina veniva usata per "stanare" i cinghiali...non dico altro...

Non ho mai capito se lui amasse i suoi cani, ma mi ha sempre dato l'idea che per lui erano solo "strumenti".

Era un uomo rude, con noi vicini era sempre molto gentile e si offriva per aiutarci con un sacco di lavori e lavoretti, ora è venuto a mancare e la bassottina è andata a stare con la figlia, comoda e riverita, ora quando la vediamo non sembra più lo stesso cane! Ha il pelo lucido e brillante, pulita e coccolata. Secondo me si crede in paradiso!!!

Mah...a leggere tutte queste testimonianze sono pochi i cacciatori gentili con i loro cani. Ci saranno le eccezioni, però...
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