Le mancanze che tollerate

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Diennea
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Le mancanze che tollerate

Messaggio da Diennea » gio dic 08, 2011 7:53 pm

Mi sto interrogando su questo sia nel mio ruolo di madre che in quello di insegnante alle prime armi. In particolare lo spunto arriva da un libro che sto leggendo "Consigli pratici per giovani insegnanti" dove la regola che viene spesso ribadita è: "Non tollerate mai una mancanza di rispetto. I ragazzi devono percepire già dal primo ingresso in classe che voi non mancherete loro di rispetto e neppure devono farlo loro". Ci si riferiva in particolare alla disciplina, al silenzio quando entra l'insegnante, insomma al modo di gestire la classe.
Spaziando ho analizzato un po' il mio rapporto con i figli e mi son chiesta se forse faccio "passare" troppe cose.
ES., se in un momento di rabbia, vi appellano con un bel "cretina!", voi che fate? Lasciate passare? Spiegate che non si dice?
Se (tipo in quest'istante) chiedo a mio figlio se PER FAVORE smette di rigare il piatto con la forchetta perché è un rumore che mi fa accapponare la pelle, e lui risponde "va bene" ma in realtà continua con un sorrisetto di sfida, voi che fate? Io gli ho appena tolto piatto e forchetta, e pace se doveva ancora finire due ravioli.
Se gli chiedo di non urlare durante il gioco perché il papà ha mal di testa e lui se ne dimentica, che fate oltre a ricordarglielo invano tremila volte?
Se per vestirlo dovete inseguirlo per casa, se dopo aver concordato che appena finisce di inzuppare l'ultimo biscotto deve lavarsi e invece lui non lo fa, che fate? Oggi per esempio per questo motivo ho rimandato l'allestimento dell'albero di Natale al pomeriggio, mentre loro volevano farlo di mattina. L'intenzione era far capire loro che non è affatto piacevole dire che si sta per fare una cosa e poi tergiversare, rimandare, e farsi rincorrere dalla mamma in perenne ritardo.
Insomma, vorrei un confronto con voi! :P


biaffy72

Messaggio da biaffy72 » gio dic 08, 2011 8:10 pm

io purtroppo sono ben lontana dal sapere cosa fare in certi momenti ,penso che bisogna essere fermi su quello che si reputa insindacabile ,ma nei fatti difficilmente riesco ad essere inflessibile ,specie quando mia figlia inizia coi pianti e capricci,mia figlia è super mega testarda :cry:
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Apetta
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Messaggio da Apetta » gio dic 08, 2011 8:22 pm

Parlo da totale inesperta, ma dico quello che faccio ora con un bimbo di 16 mesi. Lo "sgrido" se la situazione lo richiede e gli do una spiegazione del mio comportamento.
Non mi importa se ha 16 mesi e si dice che non capisca. Troverei sciocco sgridare senza spiegare il perchè...insomma suonerebbe come "non si fa perchè non si fa punto".

Voglio che piano piano entri nell'ottica che se mamma o papà dice no c'è un ragionamento dietro, e pooooi serve anche a me per capire se lo sto riprendendo per qualcosa che ha senso o solo per "convenzione".
Azur
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Messaggio da Azur » gio dic 08, 2011 8:30 pm

mhmmm.... il rispetto è una delle pochissime cose su cui sono abbastanza rigida, mi pare una base indispensabile per poter costruire tutto il resto.

Il *come* richiederlo dipende naturalmente dall'età, il tuo piccolo ad es. mi sembra ancora parecchio piccolino, a quell'età credo possa essere spesso ancora necessario ricorrere al "contenimento" fisico (come il togliergli piatto e forchetta, ad es., distogliere la loro attenzione con altro se non riesce a non disturbare il papà, ecc.)

Ora i miei sono in prima media e seconda elementare e mi sembra che le (nostre) "modalità del rispetto" le abbiano ben interiorizzate.
Il "cretina" è impensabile (quando erano più piccoli e scappava qualche "mamma cattiva" o "stupida" li riprendevo, sì, e la cosa che mi è sembrato funzionasse di più era il "io ti ho mai detto una cosa del genere?" - pacatamente ma molto seriamente, anche quando erano molto piccoli, con superspiegazione al seguito), per lo meno in famiglia.
"Fuori" la grande ora sta iniziando a sperimentare modalità diverse, per cui tra pari si usa anche l'insulto (ancora soft per il momento), ma temo sia una fase di sperimentazione inevitabile, in cui non mi posso intromettere più di tanto.

Sul tergiversare abbiamo ancora qualche problema serale con il piccolo, ma direi che non si tratta di mancanza di rispetto ma solo non voler andare a dormire (sempre, è un nottambulo! ;), e in questo caso ricorro - dopo quei 15 o 20 solleciti pacati - al poco edificante ma efficace Urlo.

.. poi.. mi viene da osservare che anche quel che si considera concretamente mancanza di rispetto può variare molto da famiglia a famiglia.
Noi appunto non tolleriamo in nessun caso un linguaggio "colorito", o le prese in giro, ma ad es. siamo tutti disordinati e quindi altamente tolleranti al disordine (sicuramente una stanza-horror come quella di mia figlia per una madre che "ci tiene" sarebbe una notevole mancanza di rispetto e un problema, mentre qui è solo un fastidio tollerabile).
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Messaggio da Diennea » gio dic 08, 2011 9:06 pm

Anche per me il rispetto passa per l'uso di un linguaggio adeguato. Riccardo ha cinque anni e il cretina (che ha imparato da una canzone di caparezza) o monella come insulto lo usa eccome. All'inizio dava enormemente fastidio solo al papà (unico caso in cui gli parte la sculacciata) e io mi incazzavo con lui dicendo:"Ma non può darti fastidio un bambino di 5 anni che ti dice cretino!". Però in effetti una volta l'ha detto pure alla nonna, e allora ho capito che no, non si può tollerare. MA che significa non tollerare? Io gli spiego che è un insulto, che i cantanto lo possono anche usare ma lui no (e neppure noi, non ci appelliamo mai con aggettivi del genere). Però sa che è una parola che suscita un certo effetto, perciò la spiegazione serve a poco. Adesso gli dico che sono offesa e che non voglio giocare/parlare con lui per i successivi 15-20 minuti. Questo serve un po' di più.
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Messaggio da Elisa » gio dic 08, 2011 9:07 pm

non transigo sulle mani alzate.
Io non lo faccio e non ho mai permesso ad Alessia di farlo, anche se era piccola e lo faceva per reazione.
La mamma e il papà non si picchiano, così come alessia non si picchia.
ovviamente neanche gli altri bambini

Inizio solo ora che ha passato i 3 anni a esigere che il cibo non si sprechi (se ti versi un bicchiere di succo te lo bevi, soprattutto se è un rituale e non un eccezione).

Quando ci si veste si sta fermi e si collabora (la più difficile :cisssss: ).

Già queste 3 regole mi sembrano fondamentali.

su tutto il resto siamo molto flessibili, soprattutto se dietro c'è un ragionamento o una richiesta ben fatta.

In realtà Alessia è una bambina molto "giudiziosa", inizia a riordinare da sola i giochi, a prendersi le cose da sola etc etc., quindi capisco che non ho molto su cui sorvolare.
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Messaggio da gilda » ven dic 09, 2011 8:09 am

me lo chiedo anche io...
con i primi due nessun problema, ma con la piccola è un dramma.
Abbiamo avuto una riunione a scuola dove la maestra ci invitava a essere rigidi ma con dolcezza: fosse facile! a me l'urlo scappa eccome.
Eppure vedo che loro, a scuola, riescono benissimo nell'impresa: si fanno ascoltare senza mai cacciare un urlo, danno piccole punizioni senza che i bambini ne soffrano ma capiscono benissimo quali sono i loro limiti: ecco in questi casi vorrei essere di più una mamma steineriana, ma richiede troppo studio, troppo impegno e troppa pazienza che io non posseggo.
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Messaggio da Vavi » ven dic 09, 2011 8:49 am

Quoto Lela (Azur)

E aggiungo che secondo me l'insegnante e la madre sono due ruoli diversi con finalita' diverse, e ... modalita' diverse.
Non darei per scontato che un metodo ottimamente funzionante in classe debba andar bene anche a casa, e viceversa.
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