France, mi inchino!!!France ha scritto:L'avevo visto e condiviso su fb, accompagnato dalla frase: "Ecco. Alla madre di questo tizio era meglio regalare un libro. [Cit.]"
Articolo su LIBERO
Io ne ho sentito parlare stamattina nella tramissione televisiva "omonima" di queasta sezione.
All'inizio mi è ribollito il sangue ma dopo u7n nano sexcondo ho letto il nome del quotiniano che pubblicava l'articolo e, considerato che io quello non lo considero neppure un quotidiano degno di tale nome (figuriamoci se considero "giornalisti" professionisti coloro che ci scrivono), ho solo pensato che era l'ennesima caz....ta provocatoria, a sparar le quali il tal giornale non ha eguali.
Ma chi lo compra?
All'inizio mi è ribollito il sangue ma dopo u7n nano sexcondo ho letto il nome del quotiniano che pubblicava l'articolo e, considerato che io quello non lo considero neppure un quotidiano degno di tale nome (figuriamoci se considero "giornalisti" professionisti coloro che ci scrivono), ho solo pensato che era l'ennesima caz....ta provocatoria, a sparar le quali il tal giornale non ha eguali.
Ma chi lo compra?
Sarebbe interessante chiedere a questo genio assoluto come mai in Europa i tassi più alti di natalità sono in Scandinavia e in Paesi come la Francia, dove non mi risulta certo che le donne siano analfabete o poco scolarizzate.
Forse forse, invece che dai libri, dipenderà dai governi e dalle politiche che applicano?
Braccia rubate all'agricoltura, altro che giornalista.
Forse forse, invece che dai libri, dipenderà dai governi e dalle politiche che applicano?
Braccia rubate all'agricoltura, altro che giornalista.
France sei un mito...France ha scritto:L'avevo visto e condiviso su fb, accompagnato dalla frase: "Ecco. Alla madre di questo tizio era meglio regalare un libro. [Cit.]"
come dicono in molti Rie lo dice meglio...Rie ha scritto:Grandiosa risposta.
Sono agghiacciata.
D'altronde da uno che si dichiara "sincero xenofobo" non c'è da aspettarsi nemmeno il minimo sindacale di intelligenza e sensibilità.
anche secondo me è la cazzata del giorno per far parlare di se e scatenare un vespaio... ma visto da chi viene, un bell'ignore è l'unico rimedio come dice Giulia1970
Hanno parlato di cose correlate a questo qualche giorno fa in una trasmissione su rai 3, con una deputata di Futuro e libertà, non ricordo il nome, impegnata nel campo delle conquiste femminili, avvocato e madre di un figlio avuto a 44 anni.
Feltri (altro bell'elemento) rimanendo più, come dire, possibilista sull'argomento, ha affermato che basta solo aspettare, in quanto le donne ormai sono presenti in tutti i settori, studiano e sono almeno il 50% dei medici negli ospedali, degli avvocati, e bel presto immancabilmente saliranno anche nei ruoli di responsabilità ecc ecc.
Gli sfugge che la sua parte politica, però, sta tentando di arretrare sulle conquiste fatte. Che con slogan, provvedimenti non casuali, nessun tipo di innovazione, un certo tipo di cultura diffusa in modo più o meno subdolo, sta tentando l'inversione di marcia.
E questo articolo non è che un'avanguardia, una di quelle sparate che intanto fanno per, intanto, dirlo. Un po' come le varie sparate dei leghisti su immigrati & co, che dette da un politico fanno rizzare i capelli in testa ma nel parterre dei frequentatori di bar, ad esempio, trovano risalto ed eco... ed ecco che si diffondono subdolamente, autorinforzandosi ("in fondo c'è chi la pensa così... in fondo c'è chi lo dice anche sui giornali... e così via).
Una specie di virus che si diffonde.
Non è tanto la sparata di un giornalista isolato. Certo, considerando il fatto che quel giornale lo leggono in 4 gatti allo stesso livello, sarebbe stato forse meglio ignorare... ma la questione è attualissima e lo slogan del movimento nato il 13 febbraio è quantomai adeguato:
Se non ora quando?
E' il momento di tenere alta la guardia e di non arretrare, anzi... attaccare!
Sono anni che dico: siamo tante donne qui, un gruppo di donne che si informa e si confronta. Discutiamone.
L'avvocata di Futuro e Libertà alla fine non ha saputo dire di meglio che "le donne devono essere aiutate", ma come?
Cominciamo a parlarne sul serio, che le cose, per poter diventare reali, prima devono essere idee ben chiare nella testa di tanta gente!
Secondo me il cambiamento deve essere, in parallelo, sociale (tramite leggi ad hoc) e culturale.
Il lato culturale è importantissimo. Pensate a come sarebbe bello se si riconoscesse, ad esempio, che il bambino non è affare solo della donna ma anche dell'uomo e dell'intera società.
La donna, ok, vive la gravidanza, e lo nutre nei primi mesi, magari può anche decidere di essere lei a stargli vicino nei primi anni di vita, e questo la società deve riconoscerlo come un servizio fatto alla collettività (i figli di oggi sono i lavoratori di domani che pagheranno tasse, sanità pubblica, pensioni... una società sbilanciata verso gli anziani non è sana per tanti motivi e la soluzione non è tagliare tagliare tagliare!).
La donne che sta a casa dal lavoro per partorire e allevare il proprio figlio è tua madre che ti sta accudendo, è tua moglie che sta lavorando anche per te alla sopravvivenza di tuo figlio, uomo!
Non deve essere penalizzata, il fatto che sia assente dal lavoro deve comunque essere considerato un servizio reso alla società in generale. Lo stesso se è il papà a fermarsi per un periodo, dopo la nascita del figlio.
Allo stesso modo, dovrebbe essere garantita la possibilità di scelta di affidare il proprio figlio a strutture adeguate e a costi contenuti.
La libertà di scelta (quando farlo, a chi affidarlo, SE affidarlo), e il riconoscimento dell'utilità sociale dell'accudimento dei figli, sono cose da cui siamo lontanissime ancora. E che dobbiamo vedere come obiettivo possibile.
Feltri (altro bell'elemento) rimanendo più, come dire, possibilista sull'argomento, ha affermato che basta solo aspettare, in quanto le donne ormai sono presenti in tutti i settori, studiano e sono almeno il 50% dei medici negli ospedali, degli avvocati, e bel presto immancabilmente saliranno anche nei ruoli di responsabilità ecc ecc.
Gli sfugge che la sua parte politica, però, sta tentando di arretrare sulle conquiste fatte. Che con slogan, provvedimenti non casuali, nessun tipo di innovazione, un certo tipo di cultura diffusa in modo più o meno subdolo, sta tentando l'inversione di marcia.
E questo articolo non è che un'avanguardia, una di quelle sparate che intanto fanno per, intanto, dirlo. Un po' come le varie sparate dei leghisti su immigrati & co, che dette da un politico fanno rizzare i capelli in testa ma nel parterre dei frequentatori di bar, ad esempio, trovano risalto ed eco... ed ecco che si diffondono subdolamente, autorinforzandosi ("in fondo c'è chi la pensa così... in fondo c'è chi lo dice anche sui giornali... e così via).
Una specie di virus che si diffonde.
Non è tanto la sparata di un giornalista isolato. Certo, considerando il fatto che quel giornale lo leggono in 4 gatti allo stesso livello, sarebbe stato forse meglio ignorare... ma la questione è attualissima e lo slogan del movimento nato il 13 febbraio è quantomai adeguato:
Se non ora quando?
E' il momento di tenere alta la guardia e di non arretrare, anzi... attaccare!
Sono anni che dico: siamo tante donne qui, un gruppo di donne che si informa e si confronta. Discutiamone.
L'avvocata di Futuro e Libertà alla fine non ha saputo dire di meglio che "le donne devono essere aiutate", ma come?
Cominciamo a parlarne sul serio, che le cose, per poter diventare reali, prima devono essere idee ben chiare nella testa di tanta gente!
Secondo me il cambiamento deve essere, in parallelo, sociale (tramite leggi ad hoc) e culturale.
Il lato culturale è importantissimo. Pensate a come sarebbe bello se si riconoscesse, ad esempio, che il bambino non è affare solo della donna ma anche dell'uomo e dell'intera società.
La donna, ok, vive la gravidanza, e lo nutre nei primi mesi, magari può anche decidere di essere lei a stargli vicino nei primi anni di vita, e questo la società deve riconoscerlo come un servizio fatto alla collettività (i figli di oggi sono i lavoratori di domani che pagheranno tasse, sanità pubblica, pensioni... una società sbilanciata verso gli anziani non è sana per tanti motivi e la soluzione non è tagliare tagliare tagliare!).
La donne che sta a casa dal lavoro per partorire e allevare il proprio figlio è tua madre che ti sta accudendo, è tua moglie che sta lavorando anche per te alla sopravvivenza di tuo figlio, uomo!
Non deve essere penalizzata, il fatto che sia assente dal lavoro deve comunque essere considerato un servizio reso alla società in generale. Lo stesso se è il papà a fermarsi per un periodo, dopo la nascita del figlio.
Allo stesso modo, dovrebbe essere garantita la possibilità di scelta di affidare il proprio figlio a strutture adeguate e a costi contenuti.
La libertà di scelta (quando farlo, a chi affidarlo, SE affidarlo), e il riconoscimento dell'utilità sociale dell'accudimento dei figli, sono cose da cui siamo lontanissime ancora. E che dobbiamo vedere come obiettivo possibile.