ma è umano avere paura di sbagliare ed è auspicabile che uno si fermi a riflettere se sta facendo giusto o se può migliorare.losbanos ha scritto: Ogni figlio è diverso, come lo è ogni genitore. Secondo me, non si dovrebbe avere paura di sbagliare, perché sono queste paure che poi possono diventare forzature di comportamenti.
allora mi arrendo! (lunghissimo)
Dove decide al posto suo, quando il figlio è abbastanza maturo da poter fare delle scelte solo sue. Quando il genitore sa che il figlio subirà una delusione e quindi gli proibisce di fare qualcosa, e al figlio resterà il rammarico di non averci almeno tentato.marte71 ha scritto:ecco, scherzi a parte, dove si situa l'asticella?
dov'è che un genitore diventa presente all'eccesso? dove evita troppo le delusioni ai figli?
nessuno di noi ama veder soffrire il proprio figlio, è logico che cerchi di edulcorare quando può, no?
sì, ma le paure nostre non devono frenare i ragazzi e se ne abbiamo molte è difficile che non "passino" a loromarte71 ha scritto:ma è umano avere paura di sbagliare ed è auspicabile che uno si fermi a riflettere se sta facendo giusto o se può migliorare.
Poi, lo ripeto, per me conta moltissimo la genetica
A me fanno paura i figli troppo aderenti ai desideri dei genitori, quelli che diventano il loro specchio, per esempio
non solo però.losbanos ha scritto:Dove decide al posto suo, quando il figlio è abbastanza maturo da poter fare delle scelte solo sue. Quando il genitore sa che il figlio subirà una delusione e quindi gli proibisce di fare qualcosa, e al figlio resterà il rammarico di non averci almeno tentato.
dall'articolo anche quando lasci che tuo figlio decida di interrompere la tal pratica sportiva ad esempio, senza interferire, stai agendo male.
per me invece è come dici tu, il figlio decide e si prende le conseguenze delle sue decisioni.
insomma genitori irrisolti, figli problematici o infelici.losbanos ha scritto:
sì, ma le paure nostre non devono frenare i ragazzi e se ne abbiamo molte è difficile che non "passino" a loro
ecco, anche solo a guardare il panel di gente che frequenta questo forum, mi preoccupo. perchè di genitori "risolti" nonostante il bene, l'impegno, l'abnegazione, ne vedo pochi, me compresa naturalmemte.
Non sempre funziona così. Bisogna che il genitore capisca se il figlio smette perchè non gli piace o perchè gli sa fatica gestire l'impegno.marte71 ha scritto:non solo però.
dall'articolo anche quando lasci che tuo figlio decida di interrompere la tal pratica sportiva ad esempio, senza interferire, stai agendo male.
per me invece è come dici tu, il figlio decide e si prende le conseguenze delle sue decisioni.
Nel primo caso ok, smetti pure, ma nel secondo io come genitore devo fargli capire che se una cosa piace è ovvio che richieda un impegno, sia esso lo sport, la scuola o qualunque altra cosa.
E secondo me lì sta la differenza. Io genitore che dico ok, vuoi smettere, va bene e magari dopo un mese ti chiede di cominciare qualcos'altro per poi tornare a dire basta dopo un altro mese oppure io genitore che cerco di capire le motivazioni che ti vorrebbero far smettere e nel caso non siano "importanti" ci si ragiona ma si continua ad andare.
giusto, questa potrebbe essere una variabile importante.mammma ha scritto:Non sempre funziona così. Bisogna che il genitore capisca se il figlio smette perchè non gli piace o perchè gli sa fatica gestire l'impegno.
Nel primo caso ok, smetti pure, ma nel secondo io come genitore devo fargli capire che se una cosa piace è ovvio che richieda un impegno, sia esso lo sport, la scuola o qualunque altra cosa.
E secondo me lì sta la differenza. Io genitore che dico ok, vuoi smettere, va bene e magari dopo un mese ti chiede di cominciare qualcos'altro per poi tornare a dire basta dopo un altro mese oppure io genitore che cerco di capire le motivazioni che ti vorrebbero far smettere e nel caso non siano "importanti" ci si ragiona ma si continua ad andare.