Esiste il recupero dell'individuo?

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marte71

Messaggio da marte71 » mar ott 04, 2011 9:48 am

Agnese G. Pupa ha scritto:Marge, al di là che può fare certamente paura una persona a piede libero "potenzialmente pericolosa" non è facile, ma secondo me oltre questo pensiero lecito bisogna fare un passo avanti : le istituzioni, il governo, i finanziamenti per un vero sostegno sono pochi o nulli. basta sentire cosa ha detto napolitano sulla situazione delle carceri in italia per rabbrividire! è ovvio che così messi si recupera poco.
Questo per dire che la senconda chanche dovrebbe essere un diritto per tutti invece viene data a pochi e spesso a quelli sbagliati (vedi izzo che grazie a conoscenze e ai suoi soldi non ha pagato quasi niente rispetto a quello che ha fatto) perchè eludono il sistema di recupero che alla base o nn c'è o è poca cosa.
La seconda chanche è un casino perchè non esistono veri percorsi fatti bene per recuperare, qualche eccezione come ci ha confermato Armando esiste ma (purtroppo) è una goccia nell'acqua.
Quando iniziai a voler fare l'educatrice mi dicevo che volevo andare a lavorare in carcere per aiutare quei disgraziati rinchiusi li dentro, per me al 70% sono sfigati rinchiusi li per malaffari di poco conto o mancanza di mezzi per fare diversamente ma è una mia visione molto anticarceraria; e sai perchè dopo poco ho detto "no grazie!!!" ?! perchè quei colleghi che l'hanno fatto hanno riportato condizioni assurde e che riuscivano a fare pochissimo...frustrazione a mille buoni esiti pari allo zero.
La certezza che uno nn commetta piu un reato (anche li dipende dalla gravità) è impossibile : o rischi o niente, ma date le condizioni queste persone devono faticare il quintuplo per uscirne completamente.
i presupposti positivi sono pochi ma comunque bisognerebbe pensare che una seconda possibilità dovrebbe essere data se no ammazziamoli che è uguale...
è questo il punto. per come sono messe oggi le cose, chi ce la fa ce la fa perchè trova qualcuno di particolarmente bravo sul suo cammino e perchè ha una volontà pazzesca di farcela, non perchè le istituzioni lo mettono nella condizione di riscattarsi.


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Messaggio da veruz » mar ott 04, 2011 9:51 am

quando si tratta di appartenenti alle mafie faccio più fatica che mai. Anche quando si tratta di minori. Ma nel mio lavoro è richiesta la sospensione del giudizio
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Messaggio da Agnese G. Pupa » mar ott 04, 2011 10:12 am

veruz ha scritto:quando si tratta di appartenenti alle mafie faccio più fatica che mai. Anche quando si tratta di minori. Ma nel mio lavoro è richiesta la sospensione del giudizio
E si, immagino faccia l'educatrice anche tu...E' alla base di questo lavoro se no col pregiudizio non puo fare nessun lavoro con e per la persona in questione..
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Messaggio da Agnese G. Pupa » mar ott 04, 2011 10:14 am

marte71 ha scritto:è questo il punto. per come sono messe oggi le cose, chi ce la fa ce la fa perchè trova qualcuno di particolarmente bravo sul suo cammino e perchè ha una volontà pazzesca di farcela, non perchè le istituzioni lo mettono nella condizione di riscattarsi.
esatto...emh...io nn ho il dono della sintesi, ma tu si....
è proprio questo il casino! mentre il mondo sentenzia "a morte" o "vita" ci si dimentica di quello che la società e le istituzioni NON hanno fatto o FARANNO per sostenere ed eventualmente aiutare queste persone.
Nessuno nasce omicida ci si diventa per condizionamento o per contesto o cmq fattori esterni.... (salvo persone che nascono con turbe psichiche conclamate,ovvio)
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Messaggio da Agnese G. Pupa » mar ott 04, 2011 10:18 am

viola 52 ha scritto:[/B]

infatti Paola, come io stessa dicevo, pur non approvando in pieno la politica leghista, capisco la posizione del sindaco.

Anche qui abbiamo avuto un caso simile, in cui il reato di associazione a delinquere è stato reiterato con il coinvolgimento di altre persone del posto.

Ma si può sentenziare, senza pena di dubbio, che chi ha sbagliato non possa riscattarsi?

E' questo il dilemma su cui volevo riflettere con voi.

Io confesso, che quando mi sono trovata a contatto con ex carcerati, ospiti delle case famiglia in cui opera mia figlia, se la loro imputazione era di omicidio, facevo un po' fatica a rapportarmi, e se pur cercassi di non darlo a vedere, il mio non riuscire a rilassarsi, trapelava, tant'è che mia figlia mi ha spesso rimproverata per questo.
ma infatti Viola nessuno è obbligato a far qualcosa che non si sente, ma tu prova ad immaginare se nn avessi saputo che quelli erano assassini?! astieni il pregiudizio naturale che t'è salito, come ti sono sembrate quelle persone!?

pensa c'è gente che nn sa minimamente approcciarsi nemmeno coi disabili (e nn sono certo assassini) e non è che glie ne puoi fare troppo una colpa ma è meglio che non abbiano a che fare oppure lavorino su loro stesse per migliorare tale aspetto e poi approcciarsi in maniera significativa e costruttiva, se no è meglio niente - parlo di lavoro educativo -
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Messaggio da veruz » mar ott 04, 2011 10:19 am

Agnese G. Pupa ha scritto:E si, immagino faccia l'educatrice anche tu...E' alla base di questo lavoro se no col pregiudizio non puo fare nessun lavoro con e per la persona in questione..
si lavoro in istituto penale minorenni.
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Messaggio da Agnese G. Pupa » mar ott 04, 2011 10:22 am

veruz ha scritto:si lavoro in istituto penale minorenni.
eheheh...deve essere un'esperienza molto forte..... io sono nell'area disabili... che prerequisiti sono richiesti per accedere ad un servizio come quello dove lavori tu?!!?
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Messaggio da veruz » mar ott 04, 2011 10:41 am

Agnese G. Pupa ha scritto:eheheh...deve essere un'esperienza molto forte..... io sono nell'area disabili... che prerequisiti sono richiesti per accedere ad un servizio come quello dove lavori tu?!!?
assunzione tramite concorso pubblico.per la prima volta nella storia è stata Richiesta laurea in scienze dell educazione.
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