scelte educative

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acqualimpida
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scelte educative

Messaggio da acqualimpida » mer ago 17, 2011 4:36 pm

A ferragosto siamo stati da una coppia di amici che hanno un bimbo di quasi un anno e il secondo in arrivo. Quando hanno saputo della nostra attesa i discorsi si sono spostati sull'educazione. Lui è uno psicologo e lei un'assistente sociale. Ovviamente per lavoro conoscono molte persone "esperte in educazione". Io ho ascoltato tutto senza dire nulla perchè non sento appunto di avere i titoli per controbattere ma quello che dicevano a pelle non mi trovava d'accordo.
Vorrei riportare i punti principali per discuterne con voi:

- lei non ha allattato ma ritiene che l'allattamento a richiesta sia controproducente. Quando il bimbo piange bisogna aspettare e cercare di capire di che cos'ha bisogno perchè se riceve sempre la stessa risposta poi "omologherà le sue richieste". Inoltre lei dice che è stato dimostrato che se ogni x ore si allatta il bimbo imparerà a mangiare ogni x ore anche se non ne avrebbe bisogno così non si è più liberi di fare nulla. Quindi non esistono bimbi che hanno bisogno di mangiare più spesso di altri ma bimbi che vengono abituati dalle madri ad alimentarsi più spesso perchè sono ansiose o non sanno riconoscere i loro bisogni

- i bambini devono essere tenuti alla "giusta distanza". Il troppo contatto fisico fa loro imparare che il bene è in relazione alla prossimità fisica e questo non è corretto. Inoltre devono imparare a tollerare le frustazione. Se appena piangono ricevono una risposta poi useranno il pianto in ogni circostanza e, oltre al fatto che i genitori non riescono più ad avere i loro spazi, il bambino impara la regola del "tutto e subito" e quando non sarà più così (per mille motivi, l'arrivo di un fratellino, l'entrata in società ect) subirà dei forti traumi

- bisogna capire che cosa ho bisogno di fare come mamma e che comportamenti mi fanno stare bene. è il bimbo che entra in una nuova famiglia e deve abituarsi ad essa non il contrario


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Lupina
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Messaggio da Lupina » mer ago 17, 2011 4:39 pm

Minchiate.
Questa non è educazione dei bambini, è addestramento. Ottimo per i cani, ma la storia dimostra ampiamente che con gli umani è del tutto fallimentare.

Also sprach Lupinustra.
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Mamma Fra
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Messaggio da Mamma Fra » mer ago 17, 2011 4:46 pm

Lupina ha scritto:Minchiate.

Also sprach Lupinustra.
Anch'io, da educatore e appassionata di NLP, la direi così.
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Sheireh
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Messaggio da Sheireh » mer ago 17, 2011 4:49 pm

Questa è la classica educazione da "basso contatto", nata per creare piccoli adulti in miniatura con tanti problemi di affettività, sensi di colpa, rabbia inespressa, infelicità.

Proprio psicologi e assistenti sociali dovrebbero rendersi conto che sono questo tipo di educazioni che portano ad avere tanti "pazienti" (o clienti?) nei loro campi in quest'epoca.

Se vuoi avere i titoli per controbattere ci sono molti buoni libri che puoi leggere, più o meno scientifici.
Sicuramente già testi come "E se poi prende il vizio?" di Alessandra Bortolotti o il classico "Besame Mucho" di Gonzales sono molto esaustivi in merito.
Poi ti potrei consigliare anche "Sono qui con te" di Elena Balsamo, "Bambini capricciosi" di Sears e sicuramente altro che ora non mi viene in mente.

E' il momento giusto per leggerli.
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acqualimpida
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Messaggio da acqualimpida » mer ago 17, 2011 4:51 pm

io sto leggendo "e se poi prende il vizio" e mi sento molto più affine a quelle teorie..ma come fa un genitore inesperto e alle prime armi (tipo me) a sapere cos'è giusto fare? non lo so..

poi un'altra cosa: all'inizio il bimbo non riconosce chi ha vicino quindi che sia la mamma o un'altra persona cambia poco l'importante è che questa persona sia serena. Se tu hai paura di fargli una x cosa è meglio che la faccia qualcun'altro altrimenti lui sente la tua paura e sta peggio.

- nel suo lettino dorme meglio l'importante è che senta la serenità della famiglia e tu non puoi essere serena se non dormi comodamente.

poi oggi mentre aspettavo l'eco si parlava con l'imfermiera che mi ha detto:
il mio vicino di casa ha 26 anni, non studia non lavora non ha nessun interesse. I genitori devono imparare che non si fa un figlio per se ma per educarlo ad essere indipendente fin da neonato sennò questi sono i risultati. (parlavo del fatto che all'inizio vorrei essere io a prendermi cura di lui/lei e che preferirei ricevere aiuto chessò nella pulizia della casa piuttosto che nel seguire il piccolo)
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acqualimpida
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Messaggio da acqualimpida » mer ago 17, 2011 4:53 pm

vi quoto tutte..ma il mio compagno ad esempio ha paura che tutto questo contatto lo renda dipendente e insicuro. Mia suocera la prima cosa che mi ha detto è stata "mi raccomando non lo devi viziare" mi sento un po' sola in questa scelta e ho paura di sbagliare..
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Messaggio da Lupina » mer ago 17, 2011 4:59 pm

Sono paure infondate, semmai è vero il contrario.

Ricordo come mi disapprovavano, per il mio essere mamma felicemente cozza.
Se si fossero avverate le profezie dei miei gufatori personali, adesso il mio primogenito cinquenne non sarebbe all'Isola D'Elba coi miei da una ventina di giorni, ed io non potrei staccarmi dal secondogenito, che invece va volentieri dai nonni e sta senza di me anche per otto-dieci ore senza batter ciglio.
Garantendo presenza, accudimento, amore, affetto, i pargoli affrontano la vita più serenamente e non hanno paura di misurarsi col mondo. Perché la sicurezza se la sono costruita da soli, dentro di se', grazie alla presenza amorevole e al sostegno.
E anche quando saranno grandi o lontani, sapranno sempre che c'è qualcuno che li ama e che è pronto a consolarli.

Ce l'avessi io, che sono adulta, una certezza così bella.
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Messaggio da Sheireh » mer ago 17, 2011 5:01 pm

acqualimpida ha scritto:io sto leggendo "e se poi prende il vizio" e mi sento molto più affine a quelle teorie..ma come fa un genitore inesperto e alle prime armi (tipo me) a sapere cos'è giusto fare? non lo so..
Sinceramente? Seguire l'istinto, VERO, senza chiedersi "ma se faccio questo poi cosa succederà". Vivendo alla giornata.
Noi siamo progettate per fare le madri, il nostro corpo cambia e il nostro cervello pure (non solo in termini psicologici, parlo proprio di cambiamenti fisici e di funzioni) e l'importante è seguire questi cambiamenti.
E soprattutto, seguire il bambino, che VIVE d'istinto per molti mesi e che SA benissimo cosa gli serve per crescere bene (se così non fosse ci saremmo estinti ancora nella preistoria).
acqualimpida ha scritto:poi un'altra cosa: all'inizio il bimbo non riconosce chi ha vicino quindi che sia la mamma o un'altra persona cambia poco l'importante è che questa persona sia serena.
Credo di non aver mai letto una scemenza più grande di questa. Il neonato è un animale che vive di odori, suoni, contatti, ormoni e SOLO la madre ha quel determinato odore, voce, contatto, ecc. E comunque il neonato ci vede ad una distanza di 30 cm e la potenza di questo contatto visivo (soprattutto se amplificato dal primo bonding dopo la nascita) è fortissima.
acqualimpida ha scritto:il mio vicino di casa ha 26 anni, non studia non lavora non ha nessun interesse. I genitori devono imparare che non si fa un figlio per se ma per educarlo ad essere indipendente fin da neonato sennò questi sono i risultati. (parlavo del fatto che all'inizio vorrei essere io a prendermi cura di lui/lei e che preferirei ricevere aiuto chessò nella pulizia della casa piuttosto che nel seguire il piccolo)
Peccato che tutti gli studi dimostrino proprio che i bambini che più si sentono sicuri dell'affetto e della presenza materna e delle persone che hanno a cuore siano quelli più indipendenti e pronti ad affrontare la vita.
acqualimpida ha scritto:vi quoto tutte..ma il mio compagno ad esempio ha paura che tutto questo contatto lo renda dipendente e insicuro. Mia suocera la prima cosa che mi ha detto è stata "mi raccomando non lo devi viziare" mi sento un po' sola in questa scelta e ho paura di sbagliare..
Fai leggere anche lui, o tieni da parte almeno i brani più importanti. Soprattutto in Gonzales ci sono pezzi brevi con esempi metaforici lampanti che sono molto utili per spiegare a chi è dubbioso ma è aperto alle idee.

Nei vari libri poi trovi sempre indicazioni bibliografiche di altri libri dove poter approfondire un tema piuttosto di un altro.
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