Forse sono un caso a parte, ma di funerali celebrati in questo modo impersonale, e direi offensivo per la sensibilità dei cari rimasti, ne ho visti davvero pochi.vinziana ha scritto:ma se una persona non ci crede, e pensa che di lì a una settimana di sé stessa è rimasto solo polvere, il funerale religioso è stato solo una fiera per chi vi partecipa e un'umiliazione (come giustamente diceva Monica) per il defunto. dio, in funerali del genere, non ci è entrato per niente!
ma fosse solo questo. è anche lo spirito di non partecipazione che hanno i preti nel celebrare il rito, per la maggior parte delle volte. per loro è come un lavoro, come operai al nastro che fanno gli stessi gesti mille volte al giorno senza pensarci....ma stanno celebrando per una persona! dentro quella bara c'è un corpo che fino a poche ore peima era una persona!
e invece, salvo per qualche caso che fa scalpore, o per propri conoscenti, i preti celebrano i funerali con una freddezza....
In genere si lascia spazio alla fine per le testimonianze, per le dediche di chi vuole parlare, ho colto sempre più l'aspetto umano che quello religioso, e ho percepito un senso di partecipazione, di collettività condivisa.
Di formule vuote non ho avuto il sentore, anche se magari ci sono state, forse perchè il rumore interno era sempre più forte delle voci esterne, specie quando si è trattato di cari vicinissimi.
Come ripeto, questo è un momento che ci coinvolge dalle viscere, e trovo difficoltà a delineare una linea tra il giusto e lo sbagliato, è certo che è l'umanità che deve prevalere, e il rispetto per l'essere di tutti i presenti, il protagonista per primo.