nove ha scritto:Io so poco o nulla, dell'Inghilterra. Però se la Grecia è a ferro e fuoco, se in Spagna ci sono gli indignados, un motivo ci sarà. In Italia non siamo rivoluzionari e quindi non vedo questa possibilità, però mi piacerebbe davvero che certe manifestazioni fossero più imponenti.
Io non giustifico la violenza. Ma analizzo il rancore, come giustamente diceva Paola.
E allego altro link che secondo me è interessantissimo come punto di vista.
La rivolta per il diritto al lusso. Oggi più nessuno (si spera) nelle periferie di casa nostra muore veramente di fame. Però la divisione sociale resta e anzi, sta sempre più crescendo. Ci troviamo in una situazione simile al post crisi del 1929, quando il ceto medio si trovò ad avere un pauroso calo di reddito e come soluzione si buttò in pasto alla destra totalitaria.
In questa situazione surreale, dove intere famiglie che prima potevano dirsi non agiate ma tranquille, non ce la fanno più bene come prima ad arrivare a fine mese (oppure, in questo gruppo mi ci metto anch'io, figli di padri benestanti che son costretti una volta messa su famiglia ad abbassare il proprio tenore di vita... Non dimentichiamoci che questa è la prima generazione a cui non vengono garantiti pari diritti rispetto a quella precedente), i politici e la tv cosa fanno? Poco o niente, chiedono i sacrifici necessari a tenere in piedi un sistema iniquo sempre ai soliti noti, e intanto i media propongono sempre il modello del lusso. Belle macchine, belle donne, ultimi modelli di pc, telefoni e tablet.
A questo punto, il 18enne precario senza futuro, che ha come miraggio televisivo e come sogno lo Smartphone (e questo non solo per via della famiglia, ma perché è la società intera che gli insegna fin dalla tenera età che l'obiettivo è questo, consumare, consumare e consumare, sennò non sei vivo, non sei ok), se becca il momento per scaricare la rabbia, la scarica depredando i negozi di quegli articoli che gli vengono proposti come obbligatori da avere e che lui non potrà altrimenti permettersi.
Non sto dicendo che queste persone sono brave, né che non meritino la repressione. Sto dicendo che una classe dirigente che non si interroga su tutto questo e non capisce il disagio di un'intera classe sociale, finirà prima o poi spazzata via.
Se serve sobrietà, non puoi tu società dirmi che devo far sacrifici e poi tagliarmi fuori dal mondo perché per far parte del tuo mondo servono tot soldi e tot oggetti cult. Non puoi farmi vedere le tue vacanze da benestante in tv e poi chiedere a me giovane precario di stringere i denti.
L'Europa intera sta attraversando questo momento di rancore sociale, ed ha due possibilità: frenare prima del baratro o finirci dentro.
Allego l'articolo a cui mi riferisco:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08 ... o/150947/; secondo me è un'analisi lucida, e non credo che sia un invito alla rivolta quanto un tentativo di capire il perché.