La causa e l'effetto

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perelisa
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La causa e l'effetto

Messaggio da perelisa » ven giu 10, 2011 1:04 pm

Non so mica se il titolo rende l'idea..comunque..
Ieri sera appena arrivati a casa Pìe si è fiondato alla portafinsetra del terrazzino (abbiamo messo il cancelletto perchè la ringhiera del balcone mi sembra bassa ed un po'pericolosa) ed ha fatto segno di voler uscire, buttando anche fuori il suo libro dei barbapapà (casomai non fosse stato chiaro il concetto), visto che era da poco finito il temporale ed era tutto bagnato gli è stato detto di no.
Ovviamente si è arrabbiato ed ha pinato disperato.
Davide continuava a dirgli, da arrabbiato anche lui, "cosa sono questi capricci, finiscila, ecc.ecc."
Io sul momento non ho detto nulla perchè so che si incazza ancora di più se mentre lui "sgrida" pìe io gli dico che non sono d'accordo.
Gliel'ho detto la sera. E ui mi ha risposto che vuole che capisca che la conseguenza dei suoi "capricci" è l'arrabbiatura del papà. Solo quello, non ottiene nulla.
Io sono meno..dura..se una cosa non si può fare, non si fa, ok..ma se vedo che se la prende o cerco di distrarlo o di rispiegargli per la milionesima volta il perchè e lo consolo.
Davide dice che pìe è una persona e lui lo tratta come tale, non importa se ha 18 mesi, già capisce tutto.
Secondo me no.
Comunque, è rimasto della sua idea. Che non mi sembra così sbagliata ma vorrei che evitasse di sgridarlo, ecco. Anche perchè cosa capisce un bimbo di uno che gli dice: piantala, falla finita?..
che fo'? insisto a dirglielo?


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lenina
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Messaggio da lenina » ven giu 10, 2011 1:11 pm

Capisce la reazione.
E capisce che comunque se sente bisogno di attenzione in quel modo ne ottiene tanta (anche se negativa va bene lo stesso)
Non può associare "se piango papà si arrabbia" anche perchè lui mica sa di fare un capriccio.
anche se lo capisse non potrebbe agire di conseguenza perchè per lui è una normalissima richiesta, non capisce perchè gli diciate di no.
Lui vuole DAVVERO andare sul balcone.
Per lui è davvero importante quello che sta chiedendo non piange per far scena o per fare i capricci ma perchè desidera davvero fare quella cosa e non capisce perchè non possa farla.

Prova a fare questo esempio a tuo marito:

Immagina che voi sappiate che lui ha il colesterolo altro ma che a lui non l'abbiate detto.
Mettete in tavola formaggio e altre cose che gli piacciono ma gli impedite di mangiarle.
Senza spiegargli il motivo.
Quando insiste gli dite "no tu non le mangi perchè noi abbiamo detto così"
nessuna spiegazione solo vi arrabbiate e reagite male per fargli capire che non deve chiederle.

Non si arrabbierebbe? non sarebbe confuso? Non continuerebbe a insistere fino a capire i vostri motivi per non permetterglielo?

Un bimbo è così.

Solo che a lui basterebbe dire "sai hai il colesterolo alto" un bimbo ci mette di più a capire le nostre ragioni mesi, anni e anni per alcune cose.

E spesso il tutto è reso più difficile dal fatto che ovviamente non è sempre uguale (a volte sul balcone lo fai andare altre no chissà perchè? perchè non posso bagnarmi mica succede nulla?)
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Messaggio da perelisa » ven giu 10, 2011 1:20 pm

Infatti, Lenina.
Questo è quello che ho cercato di spigargli io (ehm..non così bene), perchè gli ho detto che è ancora piccolo, non capisce IL PERCHE'..lui che ne sa che si bagna tutto?..
ma anche quando non vuole assolutamente essere vestito o cambiato..che senso ha "la sgridata" la voce grossa?..nessuno..
Ho provato a parlargli dei famosi TT, gli ho detto che stiamo entrando in un periodo delicato che conviene avere più pazienza (che non vuol dire assecondarlo sempre, se una cosa è pericolosa è pericolosa e punto)..che poi non è un bimbo "capriccioso"..ogni tanto, è normale, ha i suoi momenti ma se lo si sa prendere passano quasi subito senza grida..
stiamo cercando una linea comune..ma è difficile..
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Messaggio da lenina » ven giu 10, 2011 1:23 pm

perelisa ha scritto:Infatti, Lenina.
Questo è quello che ho cercato di spigargli io (ehm..non così bene), perchè gli ho detto che è ancora piccolo, non capisce IL PERCHE'..lui che ne sa che si bagna tutto?..
ma anche quando non vuole assolutamente essere vestito o cambiato..che senso ha "la sgridata" la voce grossa?..nessuno..
Ho provato a parlargli dei famosi TT, gli ho detto che stiamo entrando in un periodo delicato che conviene avere più pazienza (che non vuol dire assecondarlo sempre, se una cosa è pericolosa è pericolosa e punto)..che poi non è un bimbo "capriccioso"..ogni tanto, è normale, ha i suoi momenti ma se lo si sa prendere passano quasi subito senza grida..
stiamo cercando una linea comune..ma è difficile..

Esempi esplicativi.
Secondo me sono la strada più chiara.
Mettersi nei panni del bambino
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Messaggio da perelisa » ven giu 10, 2011 1:30 pm

Mettersi nei panni del bambino
non ci crederai ma ieri sosteneva la sua tesi dicendomi : "tu la vedi dalla sua parte" :ehhh:
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Messaggio da lenina » ven giu 10, 2011 1:33 pm

perelisa ha scritto:non ci crederai ma ieri sosteneva la sua tesi dicendomi : "tu la vedi dalla sua parte" :ehhh:
Ed è dalla sua parte che bisogna vederla.
Non possiamo considerarli adulti.

Bisogna immaginare di vivere in un mondo dove tutto è incenrto e dipende dagli altri che hanno il potere di decidere TUTTO per te.

Decidono quando, cosa e come devi mangiare.
Quando e dove devi dormie.
Dove andrai durante la giornata quanto ci starai.

Chi dice "non si può darla sempre vinta" dice una cavolata a prescindere.
Nessun bimbo l'ha sempre vinta.
Qualunque bimbo nel corso di una normale giornata subisce centinaia di decisioni "prese dall'alto"
A volte si impuntano.
Ed è bene che a volte il loro impunatarsi porti un risultato.
Serve a rafforzare il loro carattere.
A capire che non sono solo burattini ma anche persone con un IO in grado di modificare a volte il corso degli eventi.
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Messaggio da lenina » ven giu 10, 2011 1:35 pm

Tanto per dire ora se andiamo a Torino dico a Lore.
Andiamo a Torino.
Lui sa che alla fine si troverà a casa dei nonni di Torino.

Ma fino a poco tempo fa non lo capiva.

A volte veniva caricato in macchina senza sapere dove come e perchè sarebbe arrivato.
Si arrivava in un luogo più o meno conosciuto o a volte completamente sconosciuto.
Faceva attività scelte da noi.
E magari se non apprezzava noi la prendevamo anche male...

Io pensandoci credo che sia difficile in fondo vivere ogni giorno senza sapere cosa ti succederà.
E per i bimbi è così.
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Messaggio da perelisa » ven giu 10, 2011 1:39 pm

Non sono adulti, no..e capisco anche che stando tutto il giorno dai nonni poi la sera sia più bisognoso di averci vicino..
A cena. Lui smangiucchia e poi vuole scendere dal seggiolone. Gioca un po' e poi vuole che il suo papà molli tutto e lo segua in cameretta a giocare.
Davide, sta mangiando, e gli dice di no. Lui si arrabbia. Davide sbuffa perchè non può mai mangiare in santa pace.
Con me non lo fa (tranne i casi in cui si rompe di chiedere al papà e vuole la sua "pappa"), ma io cerco di evitare di farlo arrabbiare, finisco di mangiare e poi sono tutta per lui.
Non mi piacciono queste situazioni in cui si crea conflitto, io, quando posso, sì..lo assecondo o comunque non gli prolungo l'angoscia..
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