La disabilità, la normalità, Forrest Gump.

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Rie
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Messaggio da Rie » ven giu 10, 2011 12:04 am

E' un film bellissimo.
Pensavo Alex troppo piccolo per vederlo ma mi fai venire voglia di provare...

Alex della diversità si accorge parecchio, non ne è mai turbato, ma perplesso sì, incerto sull'atteggiamento da tenere. A volte ne parliamo e forse Forrest può essere uno spunto interessante, grazie.


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MatifraSo
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Messaggio da MatifraSo » ven giu 10, 2011 12:14 am

Anch'io l'ho visto con Matilde qualche tempo fa, e le è piaciuto tanto.

Devo dire che sia Matilde che Sofia non hanno mai battuto ciglio di fronte alle diversità fisiche, malattie o altro. Magari Sofia chiede di più, vuole sapere, ma per semplice curiosità, non perchè abbiano problemi a gestire chi si comporta o ha abilità diverse dalle loro.

Non so se sia anche perchè sono abituate a vedere sedie a rotelle e deambulatori da sempre, visto che mio papà è in carrozzina.

Poi Sofia quest'anno ha in classe un bambino "con le gambe come quelle delle bambole", come mi ha detto lei, e per lei non fa nessuna differenza con gli altri bambini.
Hyla

Messaggio da Hyla » ven giu 10, 2011 12:31 am

quando ero bimba e ragazzina ero diversa da tutti gli altri perché ho problemi di salute che si vedono , perché sono stata adottata e perché tosco emiliana di famiglia trapiantata in prov di genova ( qui si chiamano foresti e non é esattamente un complimento)
Ho imparato a mie spese che quando sei diverso, quanndo non ti accettano quando ti guardano e non ti chiedono hai la grande opportunità di staccarti dal pensiero comunee di fare della tua originalità un valore
In direzione ostinata e contraria, appunto
Forrest gump lo adoro , ma non lo pensavo come spunto per riflettere con i bimbi
Grazie
Laura229
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Messaggio da Laura229 » ven giu 10, 2011 11:14 am

Hyla ha scritto: quando ero bimba e ragazzina ero diversa da tutti gli altri perché ho problemi di salute che si vedono (...)
Ho imparato a mie spese che quando sei diverso, quando non ti accettano, quando ti guardano e non ti chiedono hai la grande opportunità di staccarti dal pensiero comune e di fare della tua originalità un valore
In direzione ostinata e contraria, appunto
ehi, uguale uguale! io i miei problemi di salute "visibili" li ho risolti chirurgicamente (15 operazioni) ma la diversità mi è rimasta incollata nell'anima... al punto che tutta la mia vita, come dici tu, è stata improntata sulla diversità come valore aggiunto, ribelle e distintivo.
Grazie per aver condiviso questo lato così personale. :abbraccio:
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Ambra
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Messaggio da Ambra » ven giu 10, 2011 11:19 am

poi me lo consoli tu Jari,si?
Lui piange.
Pure io però.
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nene70
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Messaggio da nene70 » sab giu 11, 2011 1:52 pm

è un film bellissimo, che davvero con sensibilità, sa far comprendere che nn esistono diversità se nn le si vogliono vedere.
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gigia
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Messaggio da gigia » sab giu 11, 2011 9:38 pm

io non ho mai avuto problemi su questo con i miei figli ,sin da piccoli mi avvicinavo alla disabilità mostrandomi "indifferente",in modo che loro capissero che non c'è da aver paura ,o mostrare compassione ,che con alcune disabilità possono giocare ,come fosse uno di loro
e fg è un film da vedere sempre ,e tutti .............l'unica cosa di mia figlia a 6 anni,giocava in negozio con una bimba come lei di età solo che era di colore un pò scuro .............e lei dopo averci giocato due ore ,mi fa mamma ,ma non si lava?
gli ho spiegato la cosa con una domanda ,...........forse tu ti lavi troppo ?,lei mi ha guardato e poi gli ho spiegato che come lei era bianchissima ,l'altra è nata con il suo colore ,da allora non ho mai avuto problemi
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tessa
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Messaggio da tessa » sab giu 11, 2011 10:48 pm

é da quando lo hai messo che passo e non mi so spiegare.
Provo.
Io non lo ho riguardato da quando ho Lup, ma per lei è diverso.
Dall'esterno mi continuo ad accorgere che spesso il problema parte a monte, dal genitore, non per ignoranza ma perchè hanno paura di spiegare ai propri figli che esiste la malattia anche da piccoli.
Il bambino che non ha mai visto un'altro bambino malato gravemente, magari con handicap evidenti, rimane naturalmente incuriosito e guarda il genitore per avere la rassicurazione che provoca il non aver mai visto .
In base alla reazione del genitore, il bambino si farà una sua maniera di approcciare alla disabilità.
Due esempi:
1
L. è in classe con Tommaso, a quattro anni vede Lucrezia per la prima volta perchè vado a prendere il grande con la Lup in braccio e il bambino mi dice"...ma la tua bambina è un mostro...!"
La maestra lì presente lo rimprovera e gli dice che queste cose non si dicono.
Io mi piego e gli spiego che la mia bambina ha male alla testa e per questo ce l'ha diversa dagli altri bambini.
Dopo un po' di tempo mi chiama la mamma trafelata, profondendosi in scuse, e io la invito al compleanno di Lup con L.
Sono passati tre anni e siamo diventate amiche.
MA...
C'è un ma.
Da quell'episodio Tommaso non ha più voluto che io portassi la sorellina all'asilo, ma invita a casa nostra bambini selezionati da lui, sempre gli stessi.
2
Al Meyer mercoledì in cardiologia una bambina di quattro anni si avvicina a Lup sul mega passeggino e fa per darle una carezza.
La mamma la blocca e la rimprovera "Non la toccare !Le fai male!"
Aveva un giochino in mano e, rassicurata la mamma , ho aiutato la bimba ad avvicinarsi a Lucrezia.
Questo è quello che succede nel migliore dei casi, perchè purtroppo c'è ancora chi porta via i bambini al suono di "é malata poverina", ma spero sia per proteggere i figli dal conoscere la sofferenza, SPERO!

Ma so che non è sempre così.
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