La diversità

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ciota81

Messaggio da ciota81 » lun mag 30, 2011 10:47 am

sono dieci minuti che penso a come risponderti, ma non riesco a mettere due parole in fila.ci provo, se poi sono poco chiara mandami a stendere, ok??
allora, io lavoro con i diversi. ci sono dei disabili, degli extracomunitari, delle famiglie di delinquenti, insomma, i diversi. e in tutta onestà posso dirti che quelli con cui faccio più fatica a relazionarmi sono proprio i disabili. ti spiego perchè, ma ti assicuro che la pietà non c'entra nulla. non faccio fatica con i bambini disabili, ma con i loro genitori. questo perchè passo per quella fredda, insensibile, senza cuore. un po' è una corazza che mi metto, se non uscirei pazza, ma soprattutto perchè odio immensamente quelli che fanno le vocine ine ine ai bambini disabili, che li trattano da cretini, magari trattando da bambino piccolo un disabile che ha 40 anni!!!( per farti un esempio, io adesso non lavoro più coi disabili adulti ma solo con bambini). ecco io proprio non ci riesco! lo trovo una mancanza di rispetto enorme, per loro e per i genitori. non posso negare che ci sino dei problemi! per cui per me è rispetto, ma sovente per il mondo è essere senza cuore! per cui piuttosto che fare le vocine etc io mi sto zitta . lavoro con questi bambini soprattutto col non verbale, ma non sempre è possibile. bho ecco non so se mi sono spiegata


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tati
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Messaggio da tati » lun mag 30, 2011 11:18 am

Io leggo i due post in risposta di Lenina e non so cos' altro dire...
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Vavi
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Messaggio da Vavi » lun mag 30, 2011 11:20 am

Sara ha sempre avuto in classe bambine disabili e le ha sempre cercate, seguite, accompagnate, aiutate, fatte giocare, voluto bene con la leggerezza dei bambini e senza traccia di pieta'. Io ho sempre pensato che fosse lei ad avere un carattere sensibile e dolce, sempre alla difesa dei piu' "deboli", ma se mi fermo a riflettere nessuno della mia famiglia ha mai avuto paura del "diverso", non abbiamo mai fatto distinzioni di colore, religione o "normalita" di salute.
Non so se questo sia sufficiente, se siamo solo semplicemente fortunati, ho una sola figlia e una sola famiglia ed e' l'unico modo che conosco di agire.
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Vavi
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Messaggio da Vavi » lun mag 30, 2011 11:54 am

Ah, una cosa.
Ho sempre guardato le mamme di bambini malati con un misto di ammirazione, rispetto e "solidarieta'" femminile e materna. Ma chi me lo dice che chi coglie lo sguardo non ci veda erroneamente pieta' o commiserazione? Io spero di no, pero'... la domanda mi sorge spontanea.
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Messaggio da Daniela » lun mag 30, 2011 12:16 pm

vavi ha scritto:Ah, una cosa.
Ho sempre guardato le mamme di bambini malati con un misto di ammirazione, rispetto e "solidarieta'" femminile e materna. Ma chi me lo dice che chi coglie lo sguardo non ci veda erroneamente pieta' o commiserazione? Io spero di no, pero'... la domanda mi sorge spontanea.

Ecco, questo lo penso sempre anche io. Anche io provo la stessa cosa. Un senso di ammirazione e di stima, che però temo sempre possa venire mal interpretato.
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Messaggio da Vale80 » lun mag 30, 2011 12:43 pm

vavi ha scritto:Ah, una cosa.
Ho sempre guardato le mamme di bambini malati con un misto di ammirazione, rispetto e "solidarieta'" femminile e materna. Ma chi me lo dice che chi coglie lo sguardo non ci veda erroneamente pieta' o commiserazione? Io spero di no, pero'... la domanda mi sorge spontanea.
mammma ha scritto:Ecco, questo lo penso sempre anche io. Anche io provo la stessa cosa. Un senso di ammirazione e di stima, che però temo sempre possa venire mal interpretato.
Esattamente quello che mi chiedevo anch'io...
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Messaggio da Anto 59 » lun mag 30, 2011 2:33 pm

Ci torno con calma ,questo argomento per me è la vita quotidiana ma ora devo uscire con Giorgio.
Mina

Messaggio da Mina » lun mag 30, 2011 2:35 pm

Volevo fare una promessa e spostare il tutto da un altro punto di vista.

Io, mamma di una splendida mamma disabile, mi sono trovata ad allontanare altre mamme con bimbi disabili. Perchè? Perchè avevano un approccio diverso con gli altri. Io non condividevo il loro modo di relazionarsi con gli altri.

Io posso capire che spesso ci si trovi ad avere a che fare con persone spaventate dalla diversità, dispiaciute, incuriosite. Ma non è sbagliato. E' normale che ci sia curiosità, compassione e paura. Ne abbiamo noi, figurati chi non conosce il mondo della disabilità in prima persona.

Io ad uno sguardo spaventato o compassionevole, ho sempre risposto con un sorriso. Comprendendo quello sguardo. Perchè se mi fossi trovata dall'altra parte avrei forse abbassato lo sguardo sentendomi piccola, chissà.

Tornando alla mia premessa mi preme dire che spesso i genitori di bimbi disabili si chiudono nel loro mondo ed allontanano gli altri pensando che non potranno mai capirli. Pensando che potranno ricevere solo pietà. Provando vergogna.

Ho conosciuto genitori che provavano vergogna, sì. Ed è triste. Perchè i bambini speciali hanno solo voglia e bisogno di stare con tutti gli altri bambini. Si ha meno paura quando le cose si conoscono.
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