quell'immensa bufala che "imparano dall'esempio"
- dadamarsia
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- Iscritto il: mer dic 30, 2009 11:15 am
Tendenzialmente casinari.LauraDani ha scritto:e i tuoi figli come sono? ordinati o caotici?
perchè da un genitore ordinatissimo può uscire un figlio casinaro, anche solo per reazione, ma da un genitore casinaro può uscire un figlio ordinatissimo "per reazione"?
Ma non penso sia utile ai fini del post, perché nel nostro caso non c'è né esempio né reprimenda. Infatti, io non sgrido i miei figli per il disordine. Di solito dico: ragazzi, troppi giochi per terra, non si cammina, venite qui che ci sorbiamo questa seccatura di riordinare, tutti insieme, almeno al minimo sindacale...
ni. può uscire una sana via di mezzo come sono io. mia madre è vasinista e poco amante della casa, io per reazione sono molto diversa, non maniacale ma nemmeno ai suoi livelli.LauraDani ha scritto:e i tuoi figli come sono? ordinati o caotici?
perchè da un genitore ordinatissimo può uscire un figlio casinaro, anche solo per reazione, ma da un genitore casinaro può uscire un figlio ordinatissimo "per reazione"?
Oh sì.... mamma di figlio precisino e puntiglioso che raccoglie la roba che lascio in giro per casa...LauraDani ha scritto:ma da un genitore casinaro può uscire un figlio ordinatissimo "per reazione"?
O che non gioca sul divano solo se il mezzero che c'è sopra è perfettamente privo di pieghe...
O con cui non ho mai dovuto lottare per far rimettere le cose a posto...
Per darvi invece un'idea del mio grado di disordine dovrei fotografarvi la sedia che ho in camera da letto... ma vedreste solo una montagna di vestiti!
ti quoto. Ma non scherziamo, imporre ai bambini delle cose che non piacciono lo trovo non solo sbagliato ma proprio violento.Sheireh ha scritto:Ecco, io invece ho i brividi a questo pensiero, PUR non essendoci passata.
I miei genitori mi hanno SEMPRE lasciata libera di fare, sbagliare, scegliere, senza praticamente mai imporsi, nonostante fossi su alcune cose molto pesante da sopportare.
L'obbligo del mangiare qualcosa come ti è stato fatto per me è più di un incubo, è violenza, e assolutamente un calpestamento del diritto del bambino di avere una propria opinione.
Il fatto che tu non ti "sognavi di dire che schifo" (quindi fossi un soggetto passivo, non avendo possibilità di esprimere la tua opinione, pena - immagino - un qualche tipo di castigo) non ti fa rabbrividire al pensiero di come eri sottomessa e di come fossi succube? Vorresti davvero che anche i tuoi figli fossero così nei tuoi confronti?
a casa mia nonostante una mamma rigida su altre cose, non mi è MAI stato imposto niente e io ho iniziato a mangiare diverse cose con gli anni, per curiosità, cambiamento di gusti.
L'insalata a 23 anni, i pomodori più o meno alla stessa età credo. Finocchi e carote.... quest'anno, a 33 anni.
Se queste cose mi fossero state imposte da bambina sicuramente adesso non vorrei vederle nemmeno da lontano per rivendicare il mio SACROSANTO DIRITTO a non mangiarle.
anche a casa nostra non ci sono alternative ma non lo faccio con chissà quale intento educativo, lo faccio perchè so di cucinare cose solitamente gradite a tutti. Su certe cose le metto in tavola comunque, per esempio le zucchine che a Sveva a periodi piacciono e altri periodi no e lei decide, a volte niente, a volte ne assaggia un pezzo. Compensa la volta dopo mangiando più carote, chissenefrega.LauraDani ha scritto:mah
io neppure non mi sognavo di dire: "che schifo", benchè nessuno mi abbia mai obbligata a forza a mangiare qualcosa
ma mia madre cucinava la cena, ugale per tutti, e quello si mangiava
se a me facevano schifo i fagiolini (cosa nota) nessuno mi obbligava a mangiarli, e si prevedeva un'alternativa, ma se quella sera mi girava che non avevo voglia di mangiare che so, la pasta al sugo (che normalmente mi piaceva), pace e amen, erano affari miei
che saltavo la pasta ma non avevo alternative, passavo al secondo, e mangiavo meno degli altri dunque
non ci vedi nessun insegnamento positivo in questo?
io penso di avere imparato che ogni scelta ha una conseguenza
che non ci sono solo io, ma eravamo un gruppo di 5
che le mie esigenze ci sono, ma anche quelle degli altri 4 non erano meno importanti (tra cui le esigenze di mia madre, di non impazzire a servire 5 cene diverse)
che a volte bisogna venirsi incontro (a volte gli altri vengono incontro a te, quando non ti piacciono i fagiolini e ti preparano un'alternativa, a volte no, e tocca a te fare la "piega")
che non sempre si può mangiare quello che vorresti in quel momento
davvero, non vedo solo traumi...
Se non mangia, pace, non dò il minimo peso alla cosa, nè in positivo nè in negativo, le riconosco il diritto all'aver le palle girate o non aver voglia ma non ne faccio una questione di stato.
tornndo all'educazione, diciamo he tendiamo sempre a sgridareo al massimo a spiegare quel che non si fa ma mai a lodare per una cosa ben fatta spiegando anche perchè va fatta.
per esempio dire grazie o salutare, vale l'esempio ma ci sta che un bambino possa non averne voglia perchè non ne comprende la necessità/opportunità.
ma se si rafforzano i comportamenti positivi, basta l'esempio.
se io dico sempre grazie a mia figlia e ogni volta che lei lo fa con me le dio che mi piace che mi ringrazi, che è bello sentirselo dire, lei lo farà come da esempio e ANCHE perchè riconosce che fa piacere farlo esentirselo dire.
per esempio dire grazie o salutare, vale l'esempio ma ci sta che un bambino possa non averne voglia perchè non ne comprende la necessità/opportunità.
ma se si rafforzano i comportamenti positivi, basta l'esempio.
se io dico sempre grazie a mia figlia e ogni volta che lei lo fa con me le dio che mi piace che mi ringrazi, che è bello sentirselo dire, lei lo farà come da esempio e ANCHE perchè riconosce che fa piacere farlo esentirselo dire.