quell'immensa bufala che "imparano dall'esempio"

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ziska
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Messaggio da ziska » mer mar 30, 2011 2:59 pm

MariannaMJ ha scritto:secondo me dipende molto dalla questione che vogliamo affrontare.
un conto è il cibo, su cui anche io stessa ho fatto un'evoluzione impensabile nei miei 34 anni di vita - se ripenso a com'ero da bambina quando mangiavo solo pastasciutta al pomodoro e fettina in padella.

un conto è, per dire, non gettare rifiuti per terra. o chiudere il rubinetto dell'acqua se non viene usata. o saper fare una raccolta differenziata.
se mia figlia vede che mi tengo i fazzoletti sporchi in borsa e non li butto a terra appena le soffio il naso, voglio sperare che impari dall'esempio.
Quoto anche questo. E credo che in questo caso valga molto l'esmpio dei genitori.


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Nat
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Messaggio da Nat » mer mar 30, 2011 3:02 pm

(non ho letto tutto)

certo che insegna la reprimenda!
il bambino si crea dei "genitori interiori" che usa quando deve affrontare una situazione da solo.
ed è rassicurato dal fatto che il genitore gli dica come deve fare per avere la famosa approvazione ed essere un individuo socialemete integrato..
se non glielo diciamo noi come è giusto comportarsi chi lo deve fare?
lo devono fare da soli prestando attenzione al nostro comportamento?
e perchè non aiutarli con spiegazioni chiare?

per me l'esempio vale molto come insegnamento di coerenza (che è cmq uno dei fondamentali) cioè, non posso dire "saluta!" se io non lo faccio, non posso dire "devi ringraziare!" se io non lo faccio ecc...
diciamo che l'educazione verrà fuori da un integrazione delle cose
ma la spiegazione/reprimenda ci sta tutta
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Messaggio da la yle » mer mar 30, 2011 3:06 pm

caterina ha scritto:Ah, e nemmeno io trovo che l'esempio sia così determinante.
O almeno, non a tutte le età e non per tutte le cose.

Il più classico (lo stiamo affrontando ora tra mia cugina e i suoi figli adolescenti):
i genitori non fumano, i figli si (i figli di mia cugina)
i genitori fumano, i figli no (mia cugina e i suoi genitori)
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caterina
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Messaggio da caterina » mer mar 30, 2011 3:10 pm

Mia madre fumava tre pacchetti di sigarette al giorno ma io non ne ho mai toccata una.

Mi hanno sempre insegnato a rispettare il prossimo, sono stata scout e poi capo scout ma ho passato periodi anche molto turbolenti.

C'è da dire che nonostante fossi turbolenta, comunque non avevo dimenticato ciò che avevo appreso, cioè la lealtà, il rispetto per il prossimo e per la mia famiglia.
Li avevo solo accantonati un attimino... ;-)
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Messaggio da Vale80 » mer mar 30, 2011 6:02 pm

Secondo me l'esempio conta molto, nel senso che è impossibile (e profondamente ingiusto) pretendere dai nostri figli un dato comportamento se noi facciamo l'esatto contrario.
Ma anch'io credo proprio di far parte del gruppo (che poi così minoritario non mi sembra) delle mamme che credono che laddove l'esempio non basta (e per mille ragioni i casi possono essere molti) è legittima la "reprimenda" (e credo che questo termine sia forviante).

Per reprimenda io intendo un chiaro e secco no detto con aria seria (più marcata a seconda della gravità del comportamento).
A seguire calma spiegazione e subito dopo ritorna il sereno (a meno che l'atteggiamento non si ripeta).

Questo con Edo funziona e parlo di un bambino che ascolta e capisce molto ma è pur sempre un bambino piccolo che ha bisogno di capire quello che è consentito e quello che non lo è anche dal linguaggio non verbale.
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Messaggio da dadamarsia » mer mar 30, 2011 6:42 pm

mi aggiungo quotando rie, lauradani e la cate.
certe cose le impari dal comportamento (ma più che imparare, direi che le assimili), certe altre sei "costretto" ad impararle per essere un individuo integrato nella società, che si aspetta da te certi comportamenti.
ovviamente questi comportamenti variano a seconda dell'età, ci mancherebbe, ma quello che io permettevo a mia figlia 2enne, non lo permetterò più ora che è 6enne. non da un giorno all'altro chiaramente, ma se prima riprendevo dolcemente spiegando il perchè, manmano che avanza l'età subirà un inasprimento della "reprimenda" e mi pare normale
perchè tu bambino di 2 anni non puoi capire/riuscire a mantenere un tono di voce adeguato alla situazione ad esempio, ma man mano che cresci cresce il tuo autocontrollo e la tua capacità di comprensione quindi da te a 6 anni mi aspetto che se siamo in un negozio non ti metti a urlare (ovviamente questo è solo un esempio eh)
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Messaggio da Enza 52 » gio mar 31, 2011 9:44 am

losbanos ha scritto:Secondo me l'esempio conta molto, ma rapportato all'indole del bambino e non da meno alla sua età.
Secondo me un esempio positivo (e coerente) è importante, alla lunga certe abitudini che vigono in famiglia vengono assimilate e fanno parte della persona stessa, chiaramente lo saranno prima se sono capite e poi condivise
Quoto Los, che lo dice sempre BENE.
Comunque senza colpevolizzare nessuno se i bimbi APPARENTEMENTE non sono modelli di aducazione, anch'io penso che l'impronta la dia la famiglia, anche con messaggi non verbali.
Elaboriamo centinaia di messaggi che non ci vengono trasmessi direttamente a voce, e la stessa cosa vale per i piccoli.
Sul fattore alimentazione, ho notato in casa, che quando erano piccoli non volevano mangiare ne pesce ne verdura, perché mio marito ha molto in odio questi alimenti, quindi ne consumavamo poco, e quelle rare volte che preparavo degli spinaci, nessuno li voleva.
Inutile ride che pesce e verdura sono i miei alimenti preferiti, ma sacrificavo il mio palato per gratificare quello di mio marito.
Una volta adulti, hanno completamente abbandonato lo stile alimentare del papà, per abbracciare il mio, perfino mio figlio, ostico in maniera molto forte a tutto ciò che era verde, ( tra l'altro da buon vegetariano quale è diventato), ama tutti gli ortaggi e le verdure.
Ad avvalorare la teoria che l'imprinting è dato dall'ambiente in cui si vive,, cito il fattore ordine.
Mia madre era un po' caotica come me, mia sorella ha trascorso molto tempo con mia nonna che era invece un modello di organizzazione, come è diventata mia sorella ed anche i suoi figli, mentre i miei devono far ricorso ad una massiccia dose di buona volontà perché per loro essere ordinati non è così automatico, eppure da bambini era il leift-motive, a volte anche detto in maniera piuttosto incisiva, che senza ordine non si va da nessuna parte.
Insomma le parole servono a poco se non sono supportate da comportamenti delle persone con cui vivono, che a loro volta anche nel fare dei rimproveri, dovrebbero fare uno studio molto attento su quali messaggi non verbali passano ai bambini.
Perfino un rimprovero che non necessita di voce alta, a volte può variare da quanto, crede nella sua valenza, chi lo fa.
Se si da per scontato che il bambino non recepirà la lezione, diciamo che ci sarà una buona percentuale di fallimento del rimprovero.
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sol
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Messaggio da sol » gio mar 31, 2011 12:19 pm

caterina ha scritto:Mia madre fumava tre pacchetti di sigarette al giorno ma io non ne ho mai toccata una.

Mi hanno sempre insegnato a rispettare il prossimo, sono stata scout e poi capo scout ma ho passato periodi anche molto turbolenti.

C'è da dire che nonostante fossi turbolenta, comunque non avevo dimenticato ciò che avevo appreso, cioè la lealtà, il rispetto per il prossimo e per la mia famiglia.
Li avevo solo accantonati un attimino... ;-)

Questo è sacrosanto. Anch' io ho attraversato periodi di grande ribellione e apparentemente lontani dall' imprinting familiare... Che invece torna, è dentro ognuno di noi, non si scappa..
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