lenina ha scritto:Comunque secondo me è difficile se non impossibile trovare un punto di incontro.
Si pare da due idee completamente diverse che secondo me pesano comunque sui risultati.
Non crederò mai che i bimbi siano cattivi e vadano messi sulla buona strada, sono molto più dell'idea che in fondo cerchino soprattutto la nostra approvazione e a volte non sappiano come fare per ottenerla.
è difficile fari incontrare l'idea "bimbo che parte cattivo da far diventare buono" e l'idea "bimbo che nasce fondamentalmente buono da aiutare a inserirsi in società"
Guarda che io non intendevo affatto parlare di bimbi cattivi
Sto solo dicendo che non viene spontaneo, ad un bimbo, non sempre, avere le normali norme di educazione, e gli vanno insegnate
Dario ovviamente non e' cattivo ma e' "corpo prima della mente", lui agisce senza riflettere
Per questo poi rovescia la tazza della cognata per avere il suo latte
E gli va spiegato che si chiede e si aspetta la risposta
Mica per questo penso sia cattivo
Solo che non sa, e che l'esempio mio non e' neanche lontanamente sufficiente
Sheireh ha scritto:Aggiungo alla frase prima (c'ho i gnocchetti che si bruciano ^^):
Nei bambini più "sgridati" e più tenuti a freno è come se, quando è più semplice sgarrare (come ad una festa) o nei momenti considerati più difficili (come a casa di qualcun altro), il fatto stesso di non comportarsi bene sia un modo per eludere le regole che stanno troppo strette e quindi "sfogarsi" (perché sanno che per i genitori è più complesso mantenere la situazione).
In bambini lasciati più liberi sempre di essere se stessi, questa necessità viene meno e tendono a comportarsi in maniera più pacata quando la situazione lo richiede.
Ti presto Dario