La compagna del papÃ
Non è facile.
Per la mia esperienza ti dico che la cosa principale è che voglia bene alla bambina.
Se si permette di fare cose importanti senza consultarti ritengo che tu glielo debba dire, a lui o a lei, ma va detto.
Però ritengo che sia comunque meglio una donna che si occupa di tua figlia rispetto a una menefreghista (ti assicuro che è peggio, molto peggio; pregressa esperienza diretta).
Per la mia esperienza ti dico che la cosa principale è che voglia bene alla bambina.
Se si permette di fare cose importanti senza consultarti ritengo che tu glielo debba dire, a lui o a lei, ma va detto.
Però ritengo che sia comunque meglio una donna che si occupa di tua figlia rispetto a una menefreghista (ti assicuro che è peggio, molto peggio; pregressa esperienza diretta).
Io ho già un compagno che non si permette di prendere decisioni per Alessia e a cui non permetto di fare il padre...perchè non lo è!StefanoD ha scritto:scusa, ma vuol dire che quando avrai un compagno gli impedirai di essere una figura maschile di riferimento di tipo "paterno" e gli dirai "tu non sei suo padre, lascia che ci pensi lui ad esserlo"?
Credo tu debba accettare che, nonostante tu sia la mamma biologica, adesso lei di figure di riferimento femminili "materne" ne ha due.
Pensa se un altro uomo prendesse delle decisioni per tua figlia senza consultarti, credi che lo accetteresti così?
Poi no, mi rifiuto di accettare che una ragazza che vede mia figlia 5 ore a settimana sia una figura materna.
Ciao Marta, grazie per la tua esperienza "dall'altra parte"...martag ha scritto:mi permetto di dare un parere anch'io in quanto oltre ad essere mamma di 2 bimbi sono anche "tata" della figlia di mio marito, e dico tata non in senso di baby sitter ma solo perchè questo è il nomignolo con cui lei mi ha sempre chiamato e credo che sia perfettamente adatto!
comincio col dire che non sono situazioni facili da gestire, il ruolo di "tata" è complicato perchè ti ritrovi spesso e volentieri a svolgere quelle attività che sono tipicamente materne, soprattutto quando il papà è poco presente (la piccola era con noi 3 giorni su 4 e lui lavorava fino a sera) e TU non sei la mamma, quindi devi misurare ogni passo che fai per essere sicura di fare la cosa giusta nel modo giusto, a me è successo milioni di volte di sentirmi chiamare mamma per sbaglio o di sentirmi chiedere:"ma allora io ora di mamme ne ho 2?" e quindi devi sempre spiegare...... e rassicurare..... e coccolare, ma non troppo... ecco credo che il motto per le "tate" dovrebbe essere questo: "si fa tutto, ma non troppo!" e credetemi se non è facile per chi "va" non lo è neanche per chi "viene", i paragoni con la mamma, i problemi nei quali tu sai di poter dare una mano ma non puoi dire nulla perchè non sai come verranno prese le tue parole, i commenti (solitamente poco benevoli) che vengono fatti su di te dalla mamma o come nel mio caso non da lei ma dalla sua famiglia, almeno fino a quando tutti non hanno capito che non ero una minaccia.
nel mio caso è stato premiato l'impegno ed è stato di grande aiuto il fatto che io abbia da subito instaurato un buon rapporto con la madre, cosa che credo abbia fatto bene a tutte e tre!
quindi visto che parlo da un'ora arrivo al punto: cerca (magari coinvolgendo il papà) di parlare con la sua compagna spiegandogli le tue preoccupazioni e chiedendogli tutto quello che senti di dover sapere, magari scopri che lei non vuole rubarti il ruolo ma solo essere accettata!
P.S. se invece fa la str...... allora prendi il crick dal portabagagli e buttale giù tutti i denti!!
bacioni!!! :bacio:
Mia figlia sta con suo papà 3 volte a settimana (due pomeriggi dopo la scuola e il sabato tutto il giorno). La ragazza del papà la vede solo il sabato pomeriggio, poi la sera loro escono per cena, quindi la bimba cena dai nonni paterni che me la portano più tardi.
Non ci vedo una figura materna sinceramente, nè credo che abbia l'esperienza necessaria per prendere decisioni su mia figlia...le manca proprio il contatto con la bambina!
Quello che non sopporto è che se non ha di meglio da fare gioca con mia figlia...ma se c'è da partire, da uscire a divertirsi, da telefonare alle amiche, si dimentica anche che esiste.nove ha scritto:Non è facile.
Per la mia esperienza ti dico che la cosa principale è che voglia bene alla bambina.
Se si permette di fare cose importanti senza consultarti ritengo che tu glielo debba dire, a lui o a lei, ma va detto.
Però ritengo che sia comunque meglio una donna che si occupa di tua figlia rispetto a una menefreghista (ti assicuro che è peggio, molto peggio; pregressa esperienza diretta).
- Yiddishmama
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- Iscritto il: mar mar 30, 2010 2:07 pm
Questo avrebbe fatto imbufalire anche me!Jersey ha scritto: Ma la cosa che mi fa imbestialire è che lei si mette a fare la mamma con Alessia. Dopo che la scorsa estate l'ha portata dal parrucchiere senza dirmi nulla (e l'ha riportata coi capelli cortissimi) :frusta: :frusta: :frusta:
Ma come si è permessa???? :frusta:
Secondo me, ne dovresti parlare con il tuo ex! :bacio:
Per i capelli, sono stata due giorni chiusa in casa armata di ventolin e valeriana per calmarmi.
Al terzo giorno l'ho chiamato e, con una calma che non so nemmeno dove ho trovato, gli ho spiegato che mi sono sentita rimpiazzata nel mio ruolo, che ho sempre portato io Alessia dal parrucchiere ed era un nostro momento mamma-figlia. Gli ho detto come mi ha fatto male. Poi gli ho spiegato che le tenevo i capelli lunghi, così potevamo legarli e non si ingarbugliavano troppo, mentre con quel taglio non mi era possibile (Alessia ha i capelli ricci e si annodano subito).
Il fatto è che abbiamo litigato tanto in passato, adesso è un periodo in cui andiamo d'accordo (io e il papà di Alessia) e al pensiero di parlare con lui, che potrebbe tranuillamente travisare e iniziare a litigare di nuovo, mi viene la nausea!
Al terzo giorno l'ho chiamato e, con una calma che non so nemmeno dove ho trovato, gli ho spiegato che mi sono sentita rimpiazzata nel mio ruolo, che ho sempre portato io Alessia dal parrucchiere ed era un nostro momento mamma-figlia. Gli ho detto come mi ha fatto male. Poi gli ho spiegato che le tenevo i capelli lunghi, così potevamo legarli e non si ingarbugliavano troppo, mentre con quel taglio non mi era possibile (Alessia ha i capelli ricci e si annodano subito).
Il fatto è che abbiamo litigato tanto in passato, adesso è un periodo in cui andiamo d'accordo (io e il papà di Alessia) e al pensiero di parlare con lui, che potrebbe tranuillamente travisare e iniziare a litigare di nuovo, mi viene la nausea!
Ma anche no, ma proprio no.StefanoD ha scritto:scusa, ma vuol dire che quando avrai un compagno gli impedirai di essere una figura maschile di riferimento di tipo "paterno" e gli dirai "tu non sei suo padre, lascia che ci pensi lui ad esserlo"?
Credo tu debba accettare che, nonostante tu sia la mamma biologica, adesso lei di figure di riferimento femminili "materne" ne ha due.
Avrebbe due figure materne (forse, nemmeno è certo) se fosse, che so, la mamma affidataria.
Ma la compagna del padre non è una figura genitoriale, non è un'altra mamma. E' la compagna del padre. Può avere, se molto coinvolta nella crescita della bimba, una figura educativa, certo. Ma non diventare mamma "acquisita". Non giova a nessuno creare confusione su questo, e leggendo Jersey a me pare sia stata molto brava a non confondere i ruoli neppure per quanto riguarda il suo compagno.
La tua ottica mi sembra incentrata sull'adulto (un adulto che può scegliere di frequentare o meno una persona con figli, e valutare se e quanto sarà capace di interagire con un bambino senza assumere ruoli indebiti) e non sul bambino.
Non si può imporre un'altra figura materna/paterna a un bambino solo perchè "altrimenti questa persona deve rinunciare a fare il genitore". E certo che deve rinunciare a fare il genitore (del figlio del compagno/a): non lo è!