La disoccupazione, il lavoro manuale e i "cattivi genitori".
bisogna però riconoscere che gli imbecilli al governo si susseguono da anni
certo, a me, questi sembrano mooolto imbecilli!
ho ancora in mente la votazione degli emendamenti in senato con la presidenza della deficiente leghista, che ha fatto approvare a caso emendamenti dell'opposizione.
io spero che il fondo si raggiunga presto, per iniziare la risalita.
certo, a me, questi sembrano mooolto imbecilli!
ho ancora in mente la votazione degli emendamenti in senato con la presidenza della deficiente leghista, che ha fatto approvare a caso emendamenti dell'opposizione.
io spero che il fondo si raggiunga presto, per iniziare la risalita.
questo mai!Rie ha scritto:Ah, su questo siamo tutti d'accordo.
Il punto è che "fare i conti con la realtà" spero non debba comprendere la rassegnazione.
E questo qualunque cosa voglia fare mio figlio, idraulico felice o ricercatore.
c'è però un dato oggettivo tragico da tenere presente
sarà difficile ricostruire, dopo questi decenni tragici
e se la politica non avesse plasmato la società e fosse stato il contrario?
se fosse solo specchio di ciò che abbiamo o non abbiamo?
mi manca molto ultimamente la mia asburgica bolzano, dove le brutture politiche esistono, ma il rigore teutonico, mantiene il timone.
qui resisto e lotto, ma quanta fatica per ottenere piccole vittorie
Guarda io effettivamente vorrei da genitore poter essere utile affinchè le loro scelte siano le migliori per loro, nel senso di soddisfazione personale innanzitutto ma con un occhio anche alla soddisfazione economica ovviamente.
Le scelte migliori sono sicuramente quelle che seguono le loro inclinazioni e passioni, l'unica cosa che mi auguro per loro è appunto che riescano a conciliare la vita professionale in base alle loro passioni, non chiedo altro.
Dal punto di vista delle opportunità lavorative e aspetto politico al momento non commento spero solo che la situazione possa cambiare al meglio perchè attualmente per i giovani è davvero grigia.
Le scelte migliori sono sicuramente quelle che seguono le loro inclinazioni e passioni, l'unica cosa che mi auguro per loro è appunto che riescano a conciliare la vita professionale in base alle loro passioni, non chiedo altro.
Dal punto di vista delle opportunità lavorative e aspetto politico al momento non commento spero solo che la situazione possa cambiare al meglio perchè attualmente per i giovani è davvero grigia.
Di questo sono proprio sicura.Lella ha scritto:Guarda io effettivamente vorrei da genitore poter essere utile affinchè le loro scelte siano le migliori per loro, nel senso di soddisfazione personale innanzitutto.
Ho una storia, come figlia, piuttosto brutta di orientamento forzato vs soddisfazione personale e questa è una cosa che ho sul libro nero di ciò che non rifarò come madre.
Ma ogni tanto mi capita di guardare alex come scolaro e mi viene spontaneo un pronostico su un futuro mediamente cazzeggiante ahaha e se la sua soddisfazione personale (nel fare il cuoco, il disegnatore, quel che vuole...) non mi soccorre, ho idea che nel dubbio faticherei a prediligere opzioni molto concrete e non troppo volte all'aspetto conoscitivo.
Ecco perché mi sa che la mia vera risposta è proprio NIChloe83 ha scritto:Rispondo ni.
Non avrei nessun problema se volesse svolgere un lavoro manuale ma mi dispiacerebbe molto se non volesse studiare (anche da autodidatta, mi dispiacerebbe se fosse disinteressata al sapere, ecco), perchè sarebbe un impoverimento per lei a livello personale.
Ma nel vostro ambiente, com'è vissuta la cosa?
Nel mio, cittadino, pro lavoro-affermazione professionale ad alta scolarità, ho proprio idea che faticherei a mettere in testa a chi ci circonda che i miei figli, ammesso e non concesso di averli partecipi ed interessati a un lavoro manuale, possono anche rinunciare a un certo tipo di formazione.
Il surplus da autodidatta non sarebbe considerato.
... è sottinteso che se ne vale la pena si lotta per portare avanti una linea di cui si è convinti come genitori. :ihih:
nella famiglia verrebbe visto malissimo
d'altra parte anche noi siamo poco considerati: daniele fa un lavoro per cui non è richiesto un titolo di studio specifico, pur essendo laureato e io faccio l'insegnante, oltretutto precaria e di scuola pubblica, che in certi ambienti non è nemmeno considerato lavoro.
quoto il discorso di chloe
mi dispiacerebbe che non fosse interessato alla conoscenza, lo studiare o meno è un altro discorso
d'altra parte anche noi siamo poco considerati: daniele fa un lavoro per cui non è richiesto un titolo di studio specifico, pur essendo laureato e io faccio l'insegnante, oltretutto precaria e di scuola pubblica, che in certi ambienti non è nemmeno considerato lavoro.
quoto il discorso di chloe
mi dispiacerebbe che non fosse interessato alla conoscenza, lo studiare o meno è un altro discorso