Ciao..
cara amica ti scrivo, così mi rilasso un pò...e siccome sei molto lontana, più forte ti scriverò...
Ciao cara amica mia, ciao cara mamma.
Stai bene vero?Io lo so che stai bene, lo sento. I miei sogni su di te già da parecchio tempo sono sereni, e nei miei sogni tu sei la mamma che ho tanto amato, e non un essere umano sopraffatto dalla malattia.
Cara amica mia, cara mamma...ho a lungo parlato di te questa settimana con Dona, la baby sitter di Rachele.Le è morto il papà,ed è incredula, prostrata dal dolore.
Mi ha chiesto se passa.
Le ho detto che non passa, ma si trasforma. E che diventa una cicatrice visibile, ma non dolorosa come prima.
Non le ho indorato la pillola.Le ho raccontato di quando carichi la lavastoviglie e all'improvviso..un pensiero.
"io non ho più mia madre, io non la rivedrò mai più, io sono sola".
Come ci si abitua all'idea che non si potrà mai più rivedere delle mani, degli occhi, un atteggiamento, un sorriso?
Non ci si fa mai l'abitudine e ancora adesso, dopo 7 anni esatti domani, ho questi flash.
Io non posso più vederla!E mi si crea un vuoto terribile. Una specie di vertigine.
Mi gira la testa, faccio un bel respiro e riparto.
Cara amica mia, mi manchi. Da impazzire. Vorrei tanto che tu vedessi come cresce Rachele! Che tipetta sta diventando!
Lei leggerebbe solo, non le piace l'azione, lei legge e legge. Gioca con le bambole, dà loro da mangiare e da bere, fa le coccole. L'azione la lascia agli altri, mi somiglia così tanto!!
Ti piacerebbe, perchè ha un senso dell'umorismo molto spiccato e ci scompisciare dalle risate, rideresti moltissimo!
Sono stati giorni duri mamma. Un pò la morte del papà di D.
Un pò molti pensieri negativi, una rabbia e una stanchezza incredibili. Mi sentivo svuotata, davvero sull'orlo di una tristezza che mi stava inglobando.
Ma poi, mamma, si risale.
In qualche modo ce la si fa.
Sono semprecosì sull'orlo di tutto.
Sull'orlo tra essere una buona madre e l'essere una madre orribile.
Una lavoratrice efficiente e una lavoratrice lavativa.
Una moglie innamorata e una moglie indecisa.
Questo essere sempre così borderline mi atterisce davvero. Vorrei essere bianca o nera.
Non sempre questo grigio.
Vorrei sapere cosa mi aspetta. E non lo so, perchè ho le idee confuse.
Vorrei sapere cosa diventerò.
Vorrei sapere cosa dovrei fare per essere una buona madre, una buona moglie, una buona amica, una buona figlia.
Io faccio proprio fatica fisica.
Il papà è una presenza instabile, anche se affettuosa e meravigliosa.
Il suo umore è ballerino, a volte è raggiante ed elargisce racconti e coccole.
Altre è cupo, preoccupato, oberato di lavoro.
Anche questa cosa mi fa sbarellare. Io non avrò mai un papà in pensione, tutto per me e per Rachele.
Lui farà come suo padre, che ha lavorato come un mulo fino agli 80 anni e poi si è ammalato.
Lui ha già in testa di passare la sua anzianità in africa, dove vuole aprire un ospedale.
Io non ce la posso fare, e mi sento sola.
Un ospedale in africa?
Sei bravissimo, davvero, grazie.
Ma hai 3 figlie e un fracasso di nipoti. Stai con noi, non con loro.
Chiudi tutta la baracca e stai con noi, ti prego.
Insomma mamma, come vedi, niente di nuovo sotto il sole. Tutto scorre.
Tutto cambia e nulla si trasforma.
Sono sempre io con le mie imperfezioni e le mie perplessità.
Ti abbraccio per sempre smama cara.
Ti amo.
Cara amica
-
Gwen
Oh cate, i miei stessi pensieri.
Ieri sono entrata nella SUA camera, alessia si è messa a disegnare con le SUE biro con cui correggeva le verifiche.
E io ho pensato che LEI non la potrà MAI stringere, guardare, ammirare com'è bella e perfetta.
E' vero, è un dolore che si trasforma, che diventa ovattato perchè se restasse tagliente ucciderebbe.
ma è sempre presente. E si acuisce quando vedo mio padre, perchè è tangibile che manca qualcuno accanto.
Che c'è un nonno ma non una nonna.
La mamma è sempre li, è quello che resta in noi, nel nostro essere mamma, donna e figlia.
Ma il senso di solitudine, senza mamma, è davvero indescrivibile.
Ti abbraccio, per sentirci meno sole.
Ieri sono entrata nella SUA camera, alessia si è messa a disegnare con le SUE biro con cui correggeva le verifiche.
E io ho pensato che LEI non la potrà MAI stringere, guardare, ammirare com'è bella e perfetta.
E' vero, è un dolore che si trasforma, che diventa ovattato perchè se restasse tagliente ucciderebbe.
ma è sempre presente. E si acuisce quando vedo mio padre, perchè è tangibile che manca qualcuno accanto.
Che c'è un nonno ma non una nonna.
La mamma è sempre li, è quello che resta in noi, nel nostro essere mamma, donna e figlia.
Ma il senso di solitudine, senza mamma, è davvero indescrivibile.
Ti abbraccio, per sentirci meno sole.