io penso che il discorso sia molto delicato..i sentimenti che si mettono in gioco durante la ricerca sono molti..quando diventi genitore i tuoi pensieri si concretizzano per ora rimangono solo pensieri..puoi parlare solo del bimbo ideale e non di quello reale..il mio compagno spesso e indelicato nelle espressioni, ma è il suo modo di esprimersi quando si trova in difficoltà..lui è terrorizzato dalla malattia in ogni suo modo di manifestarsi e quindi istintivamente la rifiuta in modo totale..poi non so se il modo diverso di pensare ai futuri figli dipenda anche dal fatto che io sono la donna e lui l'uomo..su questo chiedo anche i vostri pareri..penso che ci siano aspettative diverse tra i due genitori..
Io vorrei che lui affrontasse questa paura che lo paralizza con delle esperienze a contato con la disabilità..penso potrebbe essere per lui fonte di crescita personale..
Purtroppo quando sei a contato tutti i giorni con la sofferenza (lavoriamo in ospedale) una delle reazioni e quello di dire "qualsiasi cosa ma a me no! non voglio che succeda a me!" poi forse se ti trovi dentro la situazione trovi una forza che ti stupisce..
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- acqualimpida
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cara, come ho già detto è probabilmente stata solo uno frase infelice, una cosa che la sensibilità di una donna probabilmente tollera meno, perchè in generale siamo più consapevoli anche prima di essere genitori a tutti gli effetti.acqualimpida ha scritto:io penso che il discorso sia molto delicato..i sentimenti che si mettono in gioco durante la ricerca sono molti..quando diventi genitore i tuoi pensieri si concretizzano per ora rimangono solo pensieri..puoi parlare solo del bimbo ideale e non di quello reale..il mio compagno spesso e indelicato nelle espressioni, ma è il suo modo di esprimersi quando si trova in difficoltà..lui è terrorizzato dalla malattia in ogni suo modo di manifestarsi e quindi istintivamente la rifiuta in modo totale..poi non so se il modo diverso di pensare ai futuri figli dipenda anche dal fatto che io sono la donna e lui l'uomo..su questo chiedo anche i vostri pareri..penso che ci siano aspettative diverse tra i due genitori..
Io vorrei che lui affrontasse questa paura che lo paralizza con delle esperienze a contato con la disabilità..penso potrebbe essere per lui fonte di crescita personale..
Purtroppo quando sei a contato tutti i giorni con la sofferenza (lavoriamo in ospedale) una delle reazioni e quello di dire "qualsiasi cosa ma a me no! non voglio che succeda a me!" poi forse se ti trovi dentro la situazione trovi una forza che ti stupisce..
Mi sembra comunque che ne discutiate molto, cercando anche nuovi punti di vista, e questo è certamente costruttivo.
Non ti abbattere e continua a parlarne con lui! Per il resto come va?