Italiani brava gente...
Brava nove, bella spiegazione, mi sento di aggiungere solo un paio di piccole cose:nove ha scritto:Posso provare a dare una spiegazione pseudo storica tirando fuori i ricordi appresi in fase di laurea; però abbiate pietà, son passati quasi 10 anni e ci sta che spari anche fesserie...
A mio parere uno dei grandi fallimenti della nostra politica fu la mancata riforma agraria nel sud nel dopoguerra, che comportò e fu conseguenza allo stesso tempo dell'insediarsi della Dc e dei suoi metodi "mafiosi". Una Vera riforma agraria fondata su pincipi di diritto avrebbe potuto oltre che semplicemente rinnovare l'economia di sicilia in primis e delle altre regioni del sud, portare a un rinnovamento della mentalità di un popolo da sempre abituato a sentirsi altro dallo stato,, passivo e vittima. La DC si insediò dove lo stato non lo fece con le sue logiche di clientelismo, maneggio, collusione e concussione con le mafie. Mi spiace toccare DeGesperi ma anche lui ha commesso fatali errori.
(consiglio un libro di storia meraviglioso, "storia d'Italia dal dopoguerr a oggi di John Landes)
Seconda cosa sul risorgimento e sugli ideali. Il risorgimento fu un movimento elitario, l'unità d'Italia fu voluta da pochi pochi borghesi colti e da qualche nobile illuminato o forse inteessato, il cossiddetto popolino, non capiva e non se ne sentiva coinvolto. La rivoluzione francese fu un grande movimento popolare, nato sì da pochi intellettuali ma raccolto e realizzato tramite l'ira del popolo.
Non possiamo stupirci in fondo se gli ideali del risorgimento non fanno parte del substrato culturale della nazione... chiedi a un passante cos'era la giovine italia probabilmente ti risponde che forse si chiama così la società di calcio di suo figlio.
anche io non sono fresca di studi quindi pedonate anche me!
solesol ha scritto:Brava nove, bella spiegazione, mi sento di aggiungere solo un paio di piccole cose:
A mio parere uno dei grandi fallimenti della nostra politica fu la mancata riforma agraria nel sud nel dopoguerra, che comportò e fu conseguenza allo stesso tempo dell'insediarsi della Dc e dei suoi metodi "mafiosi". Una Vera riforma agraria fondata su pincipi di diritto avrebbe potuto oltre che semplicemente rinnovare l'economia di sicilia in primis e delle altre regioni del sud, portare a un rinnovamento della mentalità di un popolo da sempre abituato a sentirsi altro dallo stato,, passivo e vittima. La DC si insediò dove lo stato non lo fece con le sue logiche di clientelismo, maneggio, collusione e concussione con le mafie. Mi spiace toccare DeGesperi ma anche lui ha commesso fatali errori.
(consiglio un libro di storia meraviglioso, "storia d'Italia dal dopoguerr a oggi di John Landes)
Seconda cosa sul risorgimento e sugli ideali. Il risorgimento fu un movimento elitario, l'unità d'Italia fu voluta da pochi pochi borghesi colti e da qualche nobile illuminato o forse inteessato, il cossiddetto popolino, non capiva e non se ne sentiva coinvolto. La rivoluzione francese fu un grande movimento popolare, nato sì da pochi intellettuali ma raccolto e realizzato tramite l'ira del popolo.
Non possiamo stupirci in fondo se gli ideali del risorgimento non fanno parte del substrato culturale della nazione... chiedi a un passante cos'era la giovine italia probabilmente ti risponde che forse si chiama così la società di calcio di suo figlio.
anche io non sono fresca di studi quindi pedonate anche me!
Sulla riforma agraria non so che dire, non è un aspetto che ho approfodnito molto nei miei studi.
Sul Risorgimento quoto in tutto. In Italia non c'è mai stata una vera e propria presa di coscienza del popolo, e si vede.
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