Stavamo facendo spesa all’ipercoop, una grande ipercoop qui dalle nostre parti.
Noto due ragazzini, una femmina sui 6-7 anni e una maschietto sui 4-5 che si tenevano per mano e gironzolavano lì intorno. Li ho visti gironzolare per un bel po'.
Non erano spaventati, anzi canticchiavano e giocavano tra loro perciò ho subito abbandonato l’idea che avessero perso la loro mamma e ho pensato che invece avessero una mamma molto più easy di me che li lasciasse gironzolare da soli mentre faceva spesa.
Ad un tratto però vedo arrivare di corsa una donna, visibilmente spaventata che, individuati i ragazzini, gli si è scagliata scontro rimproverandoli aspramente e colpendoli più volte sul sederino.
Ora, io sono super contraria alla sculaccione, ancor più lo sono al rimprovero pubblico che io da bambina vivevo come qualcosa di infinitamente umiliante.
Di solito se mi capita di assistere a scene del genere mi si stringe il cuore per il bambino e provo rabbia verso il genitore.
Invece ieri sera mi sono sentita totalmente empatica con quella mamma. Era terrorizzata e sola. Non so da quanto tempo li stesse cercando, di sicuro le saranno sembrate ore.
S’è sfogata sui bambini. Cosa deplorevole ma io ieri sera ho provato tanta pena per lei.
Sarà che quel centro commerciale è già stato teatro di un tentativo di rapimento di una bambina piccolissima anni fa che fu sfilata dal carrello della spesa (ne parlarono i giornali locali), sarà che io sono terrorizzata all’idea di perdermi Samuele tra la gente, sarà che sono semplicemente mamma...
Fatto sta che ho compreso quella mamma.
E non so se nei suoi panni, spaventata come lo era lei, avrei fatto diversamente. Io che predico tanto bene…
