come coinvolgo di più il mio compagno?
come coinvolgo di più il mio compagno?
Ciao a tutte,
sono entrata qui da pochissimo, un po' per cercare notizie e info per il mio blog (http://pensiericanditi.blogspot.com), un po' per confrontarmi su temi diversi, relativi alla maternità. Sono alla mia prima gravidanza, 17ma settimana, ho 41 anni. Un matrimonio fallito alle spalle, lungo, secondo me bello, e finito con lui che in 5 minuti andava via, spuntandomi addosso astio e veleno di cui neppure sospettavo. Seguono anni di disperazione assortita, di analisi, di paziente ricostruzione partendo da me. Poi l'incontro, con lui, il papà del bimbo che arriverà (è un maschio). Un uomo che amo profondamente, con cui sto bene. Ma di cui, nonostante tutto, non riesco a fidarmi del tutto. Non come vorrei, ed è straziante per me. Perchè so che questa "riserva" c'è per il mio vissuto precedente e non è giusto, e perchè temo che possa portare, col tempo, a un deteriorarsi del nostro rapporto. Tant'è. Tra poco arriverà fiammiferino (al momento è il suo nick), le cose da fare, preparare, sono tante. Il problema è che non vedo il mio compagno "sul pezzo" come si suol dire. E' felice ed è emozionato per questa gravidanza, ma non sta facendo nulla.
Non vuole lasciare l'affitto di casa sua, dovremo così pagare 2 affitti e non navighiamo nell'oro;
comincio a parlargli delle mie idee per la "cameretta" e cade dalle nuvole: ma ci vuole la cameretta?
Gli ho proposto di aprire un conto comune per le spese di casa e nicchia.
Ovvio che di punti positivi ce ne sono: mi coccola moltissimo, mi aiuta di più in casa, mi accompagna a ogni visita, "parla" già con fiammiferino, si emoziona alle ecografie, parla di noi come una famiglia vera. Mi rendo conto che è già molto, ma ho quella "riserva" di fiducia, che non mi fa stare bene come vorrei.
Come faccio a coinvolgerlo di più e a fargli prendere anche responsabilità economiche?
Già saremo una famiglia atipica, neppure convivente sui documenti, vorrei almeno che fossimo ben cementati nei fatti. Che faccio?
Grazie ragazze, il vostro punto di vista è prezioso.
Wising
sono entrata qui da pochissimo, un po' per cercare notizie e info per il mio blog (http://pensiericanditi.blogspot.com), un po' per confrontarmi su temi diversi, relativi alla maternità. Sono alla mia prima gravidanza, 17ma settimana, ho 41 anni. Un matrimonio fallito alle spalle, lungo, secondo me bello, e finito con lui che in 5 minuti andava via, spuntandomi addosso astio e veleno di cui neppure sospettavo. Seguono anni di disperazione assortita, di analisi, di paziente ricostruzione partendo da me. Poi l'incontro, con lui, il papà del bimbo che arriverà (è un maschio). Un uomo che amo profondamente, con cui sto bene. Ma di cui, nonostante tutto, non riesco a fidarmi del tutto. Non come vorrei, ed è straziante per me. Perchè so che questa "riserva" c'è per il mio vissuto precedente e non è giusto, e perchè temo che possa portare, col tempo, a un deteriorarsi del nostro rapporto. Tant'è. Tra poco arriverà fiammiferino (al momento è il suo nick), le cose da fare, preparare, sono tante. Il problema è che non vedo il mio compagno "sul pezzo" come si suol dire. E' felice ed è emozionato per questa gravidanza, ma non sta facendo nulla.
Non vuole lasciare l'affitto di casa sua, dovremo così pagare 2 affitti e non navighiamo nell'oro;
comincio a parlargli delle mie idee per la "cameretta" e cade dalle nuvole: ma ci vuole la cameretta?
Gli ho proposto di aprire un conto comune per le spese di casa e nicchia.
Ovvio che di punti positivi ce ne sono: mi coccola moltissimo, mi aiuta di più in casa, mi accompagna a ogni visita, "parla" già con fiammiferino, si emoziona alle ecografie, parla di noi come una famiglia vera. Mi rendo conto che è già molto, ma ho quella "riserva" di fiducia, che non mi fa stare bene come vorrei.
Come faccio a coinvolgerlo di più e a fargli prendere anche responsabilità economiche?
Già saremo una famiglia atipica, neppure convivente sui documenti, vorrei almeno che fossimo ben cementati nei fatti. Che faccio?
Grazie ragazze, il vostro punto di vista è prezioso.
Wising
Ciao, vorrei saperti aiutare, purtroppo non conoscendo ne te nè soprattutto lui è un pò difficile...
da quello che descrivi, non potrebbe essere che ancora non ha ''realizzato''? Lo so che sembra assurdo, perchè ti accompagna alle visite e parla con fiammiferino, ma forse da qui a capire che c'è bisogno di un coinvolgimento più radicale ce ne passa ancora un pò...
Hai già provato a parlarne con lui? E' un tipo che accetta il dialogo o si nasconde dietro un '' no, va tutto bene''? Potrebbe anche essere che si sia così tanto abituato alla sua vita indipendente ( presumo abbia la tua età se non di più, magari mi sbaglio) che ''fare il salto'' lo spaventi...
Ci sono tante possibili spiegazioni, ma credo che l'unico che può darti quella giusta sia solo lui... :abbraccio:
da quello che descrivi, non potrebbe essere che ancora non ha ''realizzato''? Lo so che sembra assurdo, perchè ti accompagna alle visite e parla con fiammiferino, ma forse da qui a capire che c'è bisogno di un coinvolgimento più radicale ce ne passa ancora un pò...
Hai già provato a parlarne con lui? E' un tipo che accetta il dialogo o si nasconde dietro un '' no, va tutto bene''? Potrebbe anche essere che si sia così tanto abituato alla sua vita indipendente ( presumo abbia la tua età se non di più, magari mi sbaglio) che ''fare il salto'' lo spaventi...
Ci sono tante possibili spiegazioni, ma credo che l'unico che può darti quella giusta sia solo lui... :abbraccio:
Grazie, avete ragione sia kiubby che Stefania. Fortunatamente riusciamo a parlare di tutto, anche se lui vuole avere la parte di "decisore" per cui forse si tratta solo di avere pazienza, piano piano si renderà conto ... in fondo anche lui mi dice che il vantaggio che ho io è grande, mentre lui avrà un ritardo di 9 mesi sulla comprensione del tutto. Dovrò avere pazienza e quanta più fiducia possibile, mi sa .... che fatica per una come me che per fare qualunque cosa deve avere in mente tutto il piano preciso preciso:) Buon pomeriggio ....
Ciao cara,
non deve essere facile la tua situazione. Nella mia esperienza, la mamma ha bisogno del papà in due sensi: uno, tipo scatola cinese: lui dà sicurezza a te che ti occupi di fiammiferino; l'altro, in parallelo: lui aiuta con fiammiferino quando tu sei stanca/non puoi.
Però secondo me nessuno si rende conto di cosa significa avere un neonato davanti finché non ce l'ha; e quando il bambino arriva, le cose possono essere un po' complicate. Prima di trovare un nuovo equilibrio mentale potrebbe volerci un po' di tempo. Per cui è importante aiutarsi nelle piccole cose pratiche, perché fanno da palliativo e da "allenamento" ai nuovo ruoli di mamma e papà.
Mio marito, quando aspettavamo i gemelli, si sentiva molto messo da parte. SEcondo lui tutto ruotava intorno a me ed ai bambini, e a lui spettava un ruolo ai margini.
Per caso mi capitò tra le mani un libretto molto carino, "Le madri hanno sempre ragione" (edito da Feltrinelli, l'autore è mi pare Bollea, un neuropsichiatra) che a partire dal capitolo due parla principalmente dell'importanza del ruolo del papà. Lo detti a mio marito che si ringalluzzì moltissimo.
In bocca al lupo!
non deve essere facile la tua situazione. Nella mia esperienza, la mamma ha bisogno del papà in due sensi: uno, tipo scatola cinese: lui dà sicurezza a te che ti occupi di fiammiferino; l'altro, in parallelo: lui aiuta con fiammiferino quando tu sei stanca/non puoi.
Però secondo me nessuno si rende conto di cosa significa avere un neonato davanti finché non ce l'ha; e quando il bambino arriva, le cose possono essere un po' complicate. Prima di trovare un nuovo equilibrio mentale potrebbe volerci un po' di tempo. Per cui è importante aiutarsi nelle piccole cose pratiche, perché fanno da palliativo e da "allenamento" ai nuovo ruoli di mamma e papà.
Mio marito, quando aspettavamo i gemelli, si sentiva molto messo da parte. SEcondo lui tutto ruotava intorno a me ed ai bambini, e a lui spettava un ruolo ai margini.
Per caso mi capitò tra le mani un libretto molto carino, "Le madri hanno sempre ragione" (edito da Feltrinelli, l'autore è mi pare Bollea, un neuropsichiatra) che a partire dal capitolo due parla principalmente dell'importanza del ruolo del papà. Lo detti a mio marito che si ringalluzzì moltissimo.
In bocca al lupo!
ciao Bea,
la mossa del libro l'ho attuata oggi (prima della tua risposta, guarda che caso!) e ... sì, secondo me sarà quando se lo troverà in braccio che ci sarà il vero, profondo cambiamento. Adesso è presto ed è forse anche giusto che difenda la sua vita com'è adesso, visto che sa che la dovrà cambiare radicalmente a breve. Sembra un controsenso, me ne rendo conto ... Credo che anche lui si senta se non ancora escluso, un po' vacillante nella posizione di "unico uomo" troverò il modo di rassicurarlo e di rassicurare anche me.
Grazie mille
PS. Il libro che ho comprato è: quello che ogni uomo dovrebbe sapere sulla paternità, David Cohen. Qualcuno l'ha già letto?
la mossa del libro l'ho attuata oggi (prima della tua risposta, guarda che caso!) e ... sì, secondo me sarà quando se lo troverà in braccio che ci sarà il vero, profondo cambiamento. Adesso è presto ed è forse anche giusto che difenda la sua vita com'è adesso, visto che sa che la dovrà cambiare radicalmente a breve. Sembra un controsenso, me ne rendo conto ... Credo che anche lui si senta se non ancora escluso, un po' vacillante nella posizione di "unico uomo" troverò il modo di rassicurarlo e di rassicurare anche me.
Grazie mille
PS. Il libro che ho comprato è: quello che ogni uomo dovrebbe sapere sulla paternità, David Cohen. Qualcuno l'ha già letto?
quoto in pieno stefania, anche se capisco che a volte certi discorsi sono difficili da fareStefania72 ha scritto:purtroppo credo serva solo essere chiari, parlane con lui, digli cosa desidereresti e vedi fin dove è disposto a venirti incontro.
Proprio per evitare un nuovo fallimento è meglio conoscersi bene subito e non rimuginare cose che poi potrebbero scoppiare all'improvviso.
il più è iniziare a parlarne, magari è soltanto una tua remora dovuta al vissuto che hai avuto....
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- Utente Vip
- Messaggi: 774
- Iscritto il: lun lug 05, 2010 9:22 am
Anche io ho una situazione simile alla tua... nel senso che il mio compagno pur vivendo con me da 8 anni ha una casa sua, per la quale paga il mutuo.
Non che ci sia nulla di male in questo eh, né si tratta di una mossa economica per gestire 2 case pagando meno tasse... insomma, semplicemente non siamo mai riusciti a decidere di comprare una casa nostra, per tanti motivi.
Ti racconto questo non per andare OT, ma perché è un problema (maggiori spese) cui spesso ho pensato durante la gravidanza.
Poi mi sono accorta però che determinate situazioni, legate al nostro modo di essere molto diverso e di vivere in modo assolutamente differente la questione "casa", non hanno nulla a che vedere con la questione figlio.
Il coinvolgimento verso il figlio non manca davvero.
Da quello che racconti sono convinta che il crescendo di emozioni che per forza di cose è più smorzato nell'uomo, non intendo che non ci siano ma manca il legame fisico, il tuo compagno lo dimostri e che sia effettivamente coinvolto, solo senza metabolizzare il tutto nella prospettiva economica.
Può darsi che abbia bisogno di più tempo, vedrai che riuscirete a risolvere le eventuali spese e a trovare la soluzione migliore.
Non che ci sia nulla di male in questo eh, né si tratta di una mossa economica per gestire 2 case pagando meno tasse... insomma, semplicemente non siamo mai riusciti a decidere di comprare una casa nostra, per tanti motivi.
Ti racconto questo non per andare OT, ma perché è un problema (maggiori spese) cui spesso ho pensato durante la gravidanza.
Poi mi sono accorta però che determinate situazioni, legate al nostro modo di essere molto diverso e di vivere in modo assolutamente differente la questione "casa", non hanno nulla a che vedere con la questione figlio.
Il coinvolgimento verso il figlio non manca davvero.
Da quello che racconti sono convinta che il crescendo di emozioni che per forza di cose è più smorzato nell'uomo, non intendo che non ci siano ma manca il legame fisico, il tuo compagno lo dimostri e che sia effettivamente coinvolto, solo senza metabolizzare il tutto nella prospettiva economica.
Può darsi che abbia bisogno di più tempo, vedrai che riuscirete a risolvere le eventuali spese e a trovare la soluzione migliore.