inserimento nido,una domanda per la mamma
inserimento nido,una domanda per la mamma
Alla fine nostro malgrado faremo una prova al nido.
Avrei voluto stare a casa ancora, ne avremmo tratto giovamento entrambi,anzi tutti e tre, papà compreso.
Ma non si può.
Così martedì prossimo cominceremo con l'inserimento presso una tagesmutter, o nido famigliare. Per la prima volta da che è nato Giovanni starà da solo con un terzo che non siano mamma e papà.
Naturalmente si sprecano i commenti che vorrebbero essere incoraggianti del tipo: "Sarà più dura per te che per lui" oppure testuali parole"a lui di te non gliene fregherà un cazzo appena sarai uscita dalla porta e smetterà di piangere" etc etc....
Insomma al di là della corrente di pensiero sottostante TUTTI danno per scontato che il bambino piangerà quando lo lascerò, se non subito magari anche dopo un pò di tempo dall'inserimento.
Ecco, ma che spiegazione viene data a questo pianto? no perchè per me un bambino che piange a oltranza anche dopo molto tempo dopo l'inserimento è un segnale chiaro, qualcosa non va..non mi torna, forse rivedrei anche l'ipotesi del nido mentre chi mi parla, tagesmutter compresa, i dice solo che è normale e appena chiusa la porta smettono perchè "in fondo ci godono un pò a mandarti via con l'angoscia".
Insomma, andando al di là della visione del bambino despota che monopolizza la madre...aiutatemi a farmi una ragione seria del perchè i nostri figli piangono e noi dobbiamo, o possiamo, lasciarli sapendo di fare anche il loro bene..
Grazie... :bacio:
Avrei voluto stare a casa ancora, ne avremmo tratto giovamento entrambi,anzi tutti e tre, papà compreso.
Ma non si può.
Così martedì prossimo cominceremo con l'inserimento presso una tagesmutter, o nido famigliare. Per la prima volta da che è nato Giovanni starà da solo con un terzo che non siano mamma e papà.
Naturalmente si sprecano i commenti che vorrebbero essere incoraggianti del tipo: "Sarà più dura per te che per lui" oppure testuali parole"a lui di te non gliene fregherà un cazzo appena sarai uscita dalla porta e smetterà di piangere" etc etc....
Insomma al di là della corrente di pensiero sottostante TUTTI danno per scontato che il bambino piangerà quando lo lascerò, se non subito magari anche dopo un pò di tempo dall'inserimento.
Ecco, ma che spiegazione viene data a questo pianto? no perchè per me un bambino che piange a oltranza anche dopo molto tempo dopo l'inserimento è un segnale chiaro, qualcosa non va..non mi torna, forse rivedrei anche l'ipotesi del nido mentre chi mi parla, tagesmutter compresa, i dice solo che è normale e appena chiusa la porta smettono perchè "in fondo ci godono un pò a mandarti via con l'angoscia".
Insomma, andando al di là della visione del bambino despota che monopolizza la madre...aiutatemi a farmi una ragione seria del perchè i nostri figli piangono e noi dobbiamo, o possiamo, lasciarli sapendo di fare anche il loro bene..
Grazie... :bacio:
..........ma perchè dovrebbe piangere o disperarsi?
ti porto la nostra esperienza.
Lorenzo è stato sempre con me o col babbo fino ai 13 mesi.
L'inserimento al nido è andato liscio come l'olio, nè lui nè io abbiamo mai pianto.
perchè fasciarsi la testa prima di rompersela???
ti auguro che vada tutto bene,
:bacio:
ti porto la nostra esperienza.
Lorenzo è stato sempre con me o col babbo fino ai 13 mesi.
L'inserimento al nido è andato liscio come l'olio, nè lui nè io abbiamo mai pianto.
perchè fasciarsi la testa prima di rompersela???
ti auguro che vada tutto bene,
:bacio:
Io credo che il distacco dalla mamma sia ogni giorno un piccolo trauma, un momento difficile che loro sfogano piangendo.
Poi non è detto che lì stiano male o che soffrano, solo che per loro, così piccoli, ogni mattina è un riabituarsi a persone nuove e situazioni diverse.
Non credo proprio che lo facciano per farci andare via con l'angoscia!
Poi non è detto che lì stiano male o che soffrano, solo che per loro, così piccoli, ogni mattina è un riabituarsi a persone nuove e situazioni diverse.
Non credo proprio che lo facciano per farci andare via con l'angoscia!
oh ecco un'esperienza diversa. Ci credi che è l'unica che ho sentito di questo tipo!val3nt1na ha scritto:..........ma perchè dovrebbe piangere o disperarsi?
ti porto la nostra esperienza.
Lorenzo è stato sempre con me o col babbo fino ai 13 mesi.
L'inserimento al nido è andato liscio come l'olio, nè lui nè io abbiamo mai pianto.
perchè fasciarsi la testa prima di rompersela???
ti auguro che vada tutto bene,
:bacio:
Vedremo, intanto avevo bisogno di sentirvi per pensarvi un pò durante eventuali momenti critici...!
Non so che dirti...non vorrei spaventarti, io in realtà alla monopolizzazione da parte del bambino ci credo poco...
Premessa, per necessità l'anno scorso Emma che aveva 18 mesi, ha cominciato il nido e a conti fatti (adesso frequenta il secondo anno di nido) sono contenta di averla mandata.
L'inserimento non è stato sereno fino da subito e fino a Natale non ci sono stati dei miglioramenti.
Emma non mi ricattava, il suo pianto era proprio di paura, nonostante le tate favolose e superdisponibili...lei ci ha messo tanto ad ambientarsi a "fare suo" questo mondo nuovo, a conoscere e riconoscere come persone partecipi alla sua vita e alla sua cura queste nuove persone.
In generale Emma è molto "sensibile", lo è sempre stata nido o non nido.
Io lo riconosco tra mille il pianto di Emma e riconosco i suoi vari modi di piangere, i cosidetti "capricci" diversi da quella voglia di comunicarmi il suo disagio.
Adesso Emma al nido ci va serena, tranquilla e oggi non voleva più venire a casa con me....
Premessa, per necessità l'anno scorso Emma che aveva 18 mesi, ha cominciato il nido e a conti fatti (adesso frequenta il secondo anno di nido) sono contenta di averla mandata.
L'inserimento non è stato sereno fino da subito e fino a Natale non ci sono stati dei miglioramenti.
Emma non mi ricattava, il suo pianto era proprio di paura, nonostante le tate favolose e superdisponibili...lei ci ha messo tanto ad ambientarsi a "fare suo" questo mondo nuovo, a conoscere e riconoscere come persone partecipi alla sua vita e alla sua cura queste nuove persone.
In generale Emma è molto "sensibile", lo è sempre stata nido o non nido.
Io lo riconosco tra mille il pianto di Emma e riconosco i suoi vari modi di piangere, i cosidetti "capricci" diversi da quella voglia di comunicarmi il suo disagio.
Adesso Emma al nido ci va serena, tranquilla e oggi non voleva più venire a casa con me....
Veruz, io mi metto seduta ed aspetto paziente le risposte delle esperte.
Noi siamo già alla terza settimana di nido, ma le cose non migliorano.
Alla seconda settimana ero tutta contenta perché per alcuni giorni mi aveva salutato tranquillo ed aveva dato di sua iniziativa la mano alla signorina per entrare in aula.
Ero così contenta e sollevata.
Poi di nuovo pianti.
Mi dicono che smette subito, anche se nel corso della mattinata va a intermittenza: si alternano momenti tranquilli e sereni, in cui gioca e partecipa alle attività, a momenti di lagna.
Continuo a dirmi che quella del nido può essere un'esperienza bella e stimolante e che prima o poi l'adattamento pieno e completo avverrà.
Ma per ora il suo pianto per me ha un solo significato: non vuole che lo lasci lì perchè è più sereno con la sua mamma (o con le nonne) che con gente che non sente ancora familiari.
Ed ogni mattina è uno strazio
Noi siamo già alla terza settimana di nido, ma le cose non migliorano.
Alla seconda settimana ero tutta contenta perché per alcuni giorni mi aveva salutato tranquillo ed aveva dato di sua iniziativa la mano alla signorina per entrare in aula.
Ero così contenta e sollevata.
Poi di nuovo pianti.
Mi dicono che smette subito, anche se nel corso della mattinata va a intermittenza: si alternano momenti tranquilli e sereni, in cui gioca e partecipa alle attività, a momenti di lagna.
Continuo a dirmi che quella del nido può essere un'esperienza bella e stimolante e che prima o poi l'adattamento pieno e completo avverrà.
Ma per ora il suo pianto per me ha un solo significato: non vuole che lo lasci lì perchè è più sereno con la sua mamma (o con le nonne) che con gente che non sente ancora familiari.
Ed ogni mattina è uno strazio
Certo nenach'io. ma ti dà l'idea della cultura sull'infanzia che va per la maggiore.MatifraSo ha scritto:Io credo che il distacco dalla mamma sia ogni giorno un piccolo trauma, un momento difficile che loro sfogano piangendo.
Poi non è detto che lì stiano male o che soffrano, solo che per loro, così piccoli, ogni mattina è un riabituarsi a persone nuove e situazioni diverse.
Non credo proprio che lo facciano per farci andare via con l'angoscia!
Sai cos'è che giovanni non piange mai se non quando è molto molto stanco o si fa male quindi l'idea di sentirlo piangere perchè me ne vado mi spezza il cuore..
Che sollievo!! sono contenta per voi..Elena3wp ha scritto:.
Adesso Emma al nido ci va serena, tranquilla e oggi non voleva più venire a casa con me....
Ci credo...ti auguro che presto sarete entrambi più sereni. Anch'io la vedo così, non credo affatto al pianto ricattatorio o alle sciocchezze che sento dire in giro, non per Giovanni per lo meno poi ognuna sa, o crede di sapere, ciò che sta dietro il pianto del porpio cucciolomadda77 ha scritto: Ma per ora il suo pianto per me ha un solo significato: non vuole che lo lasci lì perchè è più sereno con la sua mamma (o con le nonne) che con gente che non sente ancora familiari.
Ed ogni mattina è uno strazio