Dopo 20 mesi sono come prima
Io Cate non riesco a capirti fino in fondo, perchè per me non è esattamente così.
Mi spiego.
Io sono un tipo molto molto passionale, e molto "dipendente": Nel senso che una volta trovato il compagno giusto, nulla può diminuire questa mia dedizione completa, totale e assoluta; certo, ora c'è tanta stanchezza in più da parte di tutti e due, e capitano giorni in cui lui rientra all'ora di cena e appena ci mettiamo sul divano dopo aver messi a letto Marta ci addormentiamo, senza nemmeno esserci scambiati un bacio, ma il sentimento di fondo non è cambiato.
Invece provo esattamente la stessa cosa che scrivi tu, in tutto il resto.
Al lavoro, ad esempio, l'anno scorso non ho mai baciato un bimbo, nemmeno quando si facevano male e volevano esser consolati, perchè semplicemente, nella mia mente e nel mio cuore non c'ea posto per un gesto simile.
Con le amiche poi è cambiato tutto; loro vivono ancora da ragazzine (una tra l'altro ha tre anni meno di me e non vuole avere dei figli), e non si rendono conto di quanto sia totale e completa l'esperienza della maternità;
Riesco ad essere un po' più in sintonia con le alte mamme, questo si, ma non abbastanza per creare legami solidi, a parte con una.
Mi spiego.
Io sono un tipo molto molto passionale, e molto "dipendente": Nel senso che una volta trovato il compagno giusto, nulla può diminuire questa mia dedizione completa, totale e assoluta; certo, ora c'è tanta stanchezza in più da parte di tutti e due, e capitano giorni in cui lui rientra all'ora di cena e appena ci mettiamo sul divano dopo aver messi a letto Marta ci addormentiamo, senza nemmeno esserci scambiati un bacio, ma il sentimento di fondo non è cambiato.
Invece provo esattamente la stessa cosa che scrivi tu, in tutto il resto.
Al lavoro, ad esempio, l'anno scorso non ho mai baciato un bimbo, nemmeno quando si facevano male e volevano esser consolati, perchè semplicemente, nella mia mente e nel mio cuore non c'ea posto per un gesto simile.
Con le amiche poi è cambiato tutto; loro vivono ancora da ragazzine (una tra l'altro ha tre anni meno di me e non vuole avere dei figli), e non si rendono conto di quanto sia totale e completa l'esperienza della maternità;
Riesco ad essere un po' più in sintonia con le alte mamme, questo si, ma non abbastanza per creare legami solidi, a parte con una.
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- Iscritto il: ven ott 30, 2009 5:08 pm
io ti capisco in pieno.
mi rivedo perfettamente nelle parole e nel pensiero tuo e di Mukky
io però al contrario di voi ero una moglie tutta cicci-cocco, quindi lo perpepisco io, e lo percepisce lui.
per quanto mi impegno verso il mio compagno, non sono più la stessa
il mio pensiero primarioe assoluto è mio figlio
lo amo in modo totale, completo...e mi sento appagata
senza di lui non riesco a vivere serenamente.
sarò esagrata, ma anche quando mangia a scuola, ed io mi ritrovo sola per un pranzo veloce (non sempre) mi sento sulle spine.
mi rivedo perfettamente nelle parole e nel pensiero tuo e di Mukky
io però al contrario di voi ero una moglie tutta cicci-cocco, quindi lo perpepisco io, e lo percepisce lui.
per quanto mi impegno verso il mio compagno, non sono più la stessa
il mio pensiero primarioe assoluto è mio figlio
lo amo in modo totale, completo...e mi sento appagata
senza di lui non riesco a vivere serenamente.
sarò esagrata, ma anche quando mangia a scuola, ed io mi ritrovo sola per un pranzo veloce (non sempre) mi sento sulle spine.
Più ci penso però più credo siano più discorsi distinti in gioco.
La sensazione che l'amore per mia figlia non abbia uguali, non sia paragonabile a nessun altro rapporto, nemmeno a quello con suo padre, io la sento visceralmente. Io senza di lei non avrei più vita, è un'evidenza.
Ma per il resto ero e rimango una moglie ciccìcoccò. E rimango appunto moglie, amante, compagna, complice, lo rimango anche se i tempi e i modi per esprimerlo sono più ristretti. Nessuno di noi due sente l'esigenza di spazi da soli senza nani, anche perchè il tempo tutti e tre insieme è già poco. Ma anche perchè noi abbiamo già momenti nostri, o frazioni di momenti, in cui comunque è chiaro che siamo Noi. Quando lui mi guarda, per una frazione di secondo è come se fossimo soli. Quando giochiamo dei nostri giochi scemi, quando ridiamo dei tormentoni che ciclicamente usiamo tra noi due è come se fossimo soli. Siamo tutti e due sempre molto nanicentrici, ma siamo complici anche in quello. Ciò non toglie che però quello che entrambi proviamo per lei sia incommensurabile, molto ma molto più grande e potente di qualunque altra cosa, di qualunque altra persona.
La sensazione che l'amore per mia figlia non abbia uguali, non sia paragonabile a nessun altro rapporto, nemmeno a quello con suo padre, io la sento visceralmente. Io senza di lei non avrei più vita, è un'evidenza.
Ma per il resto ero e rimango una moglie ciccìcoccò. E rimango appunto moglie, amante, compagna, complice, lo rimango anche se i tempi e i modi per esprimerlo sono più ristretti. Nessuno di noi due sente l'esigenza di spazi da soli senza nani, anche perchè il tempo tutti e tre insieme è già poco. Ma anche perchè noi abbiamo già momenti nostri, o frazioni di momenti, in cui comunque è chiaro che siamo Noi. Quando lui mi guarda, per una frazione di secondo è come se fossimo soli. Quando giochiamo dei nostri giochi scemi, quando ridiamo dei tormentoni che ciclicamente usiamo tra noi due è come se fossimo soli. Siamo tutti e due sempre molto nanicentrici, ma siamo complici anche in quello. Ciò non toglie che però quello che entrambi proviamo per lei sia incommensurabile, molto ma molto più grande e potente di qualunque altra cosa, di qualunque altra persona.
Non ho letto tutto tutto ma questo intervento lo quoto semplicemente perchè spero che queste righe saranno le stesse che potrò scrivere io post parto e negli anni a seguire. Io ho paura di cio che scrivete, del fatto che potrei pensare di fare a meno di mio marito ma non di mio figlio. E non capisco nemmeno come fate, secondo quello che mi sembra di aver capito, a vivere tutto cio con una certa "naturalezza".Chloe83 ha scritto:Più ci penso però più credo siano più discorsi distinti in gioco.
La sensazione che l'amore per mia figlia non abbia uguali, non sia paragonabile a nessun altro rapporto, nemmeno a quello con suo padre, io la sento visceralmente. Io senza di lei non avrei più vita, è un'evidenza.
Ma per il resto ero e rimango una moglie ciccìcoccò. E rimango appunto moglie, amante, compagna, complice, lo rimango anche se i tempi e i modi per esprimerlo sono più ristretti. Nessuno di noi due sente l'esigenza di spazi da soli senza nani, anche perchè il tempo tutti e tre insieme è già poco. Ma anche perchè noi abbiamo già momenti nostri, o frazioni di momenti, in cui comunque è chiaro che siamo Noi. Quando lui mi guarda, per una frazione di secondo è come se fossimo soli. Quando giochiamo dei nostri giochi scemi, quando ridiamo dei tormentoni che ciclicamente usiamo tra noi due è come se fossimo soli. Siamo tutti e due sempre molto nanicentrici, ma siamo complici anche in quello. Ciò non toglie che però quello che entrambi proviamo per lei sia incommensurabile, molto ma molto più grande e potente di qualunque altra cosa, di qualunque altra persona.
Parlo da profana, chiaramente. Non aggiungo quindi altro. Spero solo Chloe di poterti quotare anche dopo.
Io ci sono passata e, fortunatamente, ne sto uscendo.
Sottolineo "fortunatamente" perchè non la vivevamo entrambi assai bene, e non riuscivamo a ritrovare il nostro nuovo equilibrio.
Io e mio marito siamo sempre stati molto affiatati, molto passionali (nel bene e nel male, nel senso che non abbbiamo mai avuto remore ad aprire il nostro cuore all'altro, ma anche a mandarci a quel paese quando era il caso), molto complici.
Prima dell'arrivo di Cri, abbiamo dovuto attraversare periodi davvero difficili, e ci sono stati periodi davvero bui che sono sicura avrebbero messo a dura prova molte coppie (dovuti a probliemi di salute molto seri, oggi completamente superati), ma ne eravamo usciti rafforzati, ancora più uniti ed innamorati.
Superate le tempeste, e certi del nostro amore, abbiamo deciso che era arrivato il momento di "coronare" la nostra unione (meglio ho, perché se fosse stato per lui il figlio l'avrebbe fatto appena sposatami, ovvero ben 3 anni e mezzo prima), ed abbiamo concepito la luce dei nostri occhi.
I nove mesi di attesa sono stati magici, ma appena è nato il bambino, pur felicissimi, lo scombussolamento è stato tale che ci abbiamo messo un pò a ricostruire la nostra dimensione di "coppia".
Certo anche io come Cate e molte altre ero totalmente presa da mio figlio..era lui ad assorbire ogni mio pensiero, preoccupazione, desiderio, occupazione...ma io non stavo bene.
Il distacco avuto da mio marito io - prima ancora che lui - lo avvertivo tutto e ne soffrivo, e non mi bastava pensare che tanto c'era mio figlio ad appagarmi.
E quando c'è qualcosa che inizia a stonare e non si riesce a trovare la via d'uscita, è facile che la strada diventi tutta in discesa.
Si comincia a parlare meno, a considerarsi di meno, a litigare di più.
E il concentrare tutte le attenzioni verso il figlio diventa una facile scappatoia per non guardarsi negli occhi e confessarsi il malessere.
certo, questa è stata la mia esperienza, e non voglio certo dire che è ciò che accade in tutte le coppie che si vivono meno per ddicarsi ad una fase bambicentrica.
Oggi siamo riusciti a recuperare alla grande, a viverci molto di più e più intensamente, pur riuscendo a mantenere nostro flgio al centro dei nostri cuori e dei nostri pensieri, perché l'uno non esclude assolutamente l'altro, solo dovevamo trovare la strada ed il modo per arrivarci.
Sottolineo "fortunatamente" perchè non la vivevamo entrambi assai bene, e non riuscivamo a ritrovare il nostro nuovo equilibrio.
Io e mio marito siamo sempre stati molto affiatati, molto passionali (nel bene e nel male, nel senso che non abbbiamo mai avuto remore ad aprire il nostro cuore all'altro, ma anche a mandarci a quel paese quando era il caso), molto complici.
Prima dell'arrivo di Cri, abbiamo dovuto attraversare periodi davvero difficili, e ci sono stati periodi davvero bui che sono sicura avrebbero messo a dura prova molte coppie (dovuti a probliemi di salute molto seri, oggi completamente superati), ma ne eravamo usciti rafforzati, ancora più uniti ed innamorati.
Superate le tempeste, e certi del nostro amore, abbiamo deciso che era arrivato il momento di "coronare" la nostra unione (meglio ho, perché se fosse stato per lui il figlio l'avrebbe fatto appena sposatami, ovvero ben 3 anni e mezzo prima), ed abbiamo concepito la luce dei nostri occhi.
I nove mesi di attesa sono stati magici, ma appena è nato il bambino, pur felicissimi, lo scombussolamento è stato tale che ci abbiamo messo un pò a ricostruire la nostra dimensione di "coppia".
Certo anche io come Cate e molte altre ero totalmente presa da mio figlio..era lui ad assorbire ogni mio pensiero, preoccupazione, desiderio, occupazione...ma io non stavo bene.
Il distacco avuto da mio marito io - prima ancora che lui - lo avvertivo tutto e ne soffrivo, e non mi bastava pensare che tanto c'era mio figlio ad appagarmi.
E quando c'è qualcosa che inizia a stonare e non si riesce a trovare la via d'uscita, è facile che la strada diventi tutta in discesa.
Si comincia a parlare meno, a considerarsi di meno, a litigare di più.
E il concentrare tutte le attenzioni verso il figlio diventa una facile scappatoia per non guardarsi negli occhi e confessarsi il malessere.
certo, questa è stata la mia esperienza, e non voglio certo dire che è ciò che accade in tutte le coppie che si vivono meno per ddicarsi ad una fase bambicentrica.
Oggi siamo riusciti a recuperare alla grande, a viverci molto di più e più intensamente, pur riuscendo a mantenere nostro flgio al centro dei nostri cuori e dei nostri pensieri, perché l'uno non esclude assolutamente l'altro, solo dovevamo trovare la strada ed il modo per arrivarci.
quoto alemia,è cio' che avrei voluto scrivere ma riesce a farlo meglio leialemia ha scritto:io sarò antica, però a me questa cosa mi è sempre suonata stonata
e indice di qualcosa che non funziona tanto bene in una coppia
mi spiego
se io ho serate belle e divertenti da passare con mio marito, ci può stare che ogni tanto abbia voglia, forse, di uscire sola senza di lui
ma se l'unica occasione di svago e di uscita è insieme alle amiche, e senza mio marito(e viceversa) e non ci troviamo in altre occasioni, questo
mi da il polso di una situazione in cui manca qualcosa ( a mio avviso)
il fatto che l'amore di rachele ti basti e ti riempia può anche essere "normale"
e di sicuro l'amore per un figlio è qualcosa di totalizzante,
il problema è che non dovrebbe essere paragonato a quello per un marito
che dovrebbe avere delle componenti diverse, come sensualità desiderio etc
che in un rapporto possono anche subire dei momenti di crisi, ma secondo me , per poter andare avanti in maniera soddisfacente e non frustrante, prima o poi si devono ripristinare
il punto adesso è, si ripristinano da sole, o c'è bisogno di uno sforzo da parte nostra?
boh...ahahahha
questo è quello che vivo ioChloe83 ha scritto:Più ci penso però più credo siano più discorsi distinti in gioco.
La sensazione che l'amore per mia figlia non abbia uguali, non sia paragonabile a nessun altro rapporto, nemmeno a quello con suo padre, io la sento visceralmente. Io senza di lei non avrei più vita, è un'evidenza.
Ma per il resto ero e rimango una moglie ciccìcoccò. E rimango appunto moglie, amante, compagna, complice, lo rimango anche se i tempi e i modi per esprimerlo sono più ristretti. Nessuno di noi due sente l'esigenza di spazi da soli senza nani, anche perchè il tempo tutti e tre insieme è già poco. Ma anche perchè noi abbiamo già momenti nostri, o frazioni di momenti, in cui comunque è chiaro che siamo Noi. Quando lui mi guarda, per una frazione di secondo è come se fossimo soli. Quando giochiamo dei nostri giochi scemi, quando ridiamo dei tormentoni che ciclicamente usiamo tra noi due è come se fossimo soli. Siamo tutti e due sempre molto nanicentrici, ma siamo complici anche in quello. Ciò non toglie che però quello che entrambi proviamo per lei sia incommensurabile, molto ma molto più grande e potente di qualunque altra cosa, di qualunque altra persona.
so che non potrei vivere senza mio figlio come non potrei senza mio marito
ci sono momenti in cui lo vedo come il padre di...ed altri in cui è Luca,l'uomo con cui ho scelto di vivere e che amo
mi basta mio figlio ma so che ho bisogno di mio marito perchè il cerchio sia chiuso,completo
inizialmente non ci riuscivo invece ora se c'è la possibilità di ritagliarci un pomeriggio per noi ne approfitto
non so come spiegarlo ma non mi bastano mai entrambi
Ecco, quel che volevo confusamente dire pagine fa, Chloe, come al solito, lo ha espresso meravigliosamente.Chloe83 ha scritto:Più ci penso però più credo siano più discorsi distinti in gioco.
La sensazione che l'amore per mia figlia non abbia uguali, non sia paragonabile a nessun altro rapporto, nemmeno a quello con suo padre, io la sento visceralmente. Io senza di lei non avrei più vita, è un'evidenza.
Ma per il resto ero e rimango una moglie ciccìcoccò. E rimango appunto moglie, amante, compagna, complice, lo rimango anche se i tempi e i modi per esprimerlo sono più ristretti. Nessuno di noi due sente l'esigenza di spazi da soli senza nani, anche perchè il tempo tutti e tre insieme è già poco. Ma anche perchè noi abbiamo già momenti nostri, o frazioni di momenti, in cui comunque è chiaro che siamo Noi. Quando lui mi guarda, per una frazione di secondo è come se fossimo soli. Quando giochiamo dei nostri giochi scemi, quando ridiamo dei tormentoni che ciclicamente usiamo tra noi due è come se fossimo soli. Siamo tutti e due sempre molto nanicentrici, ma siamo complici anche in quello. Ciò non toglie che però quello che entrambi proviamo per lei sia incommensurabile, molto ma molto più grande e potente di qualunque altra cosa, di qualunque altra persona.
Se ne fossi stata capace, queste parole avrei potuto scriverle io.