le nuove forme di EMIGRAZIONE

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Elen
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Messaggio da Elen » ven ott 01, 2010 10:52 pm

110 e lode, laurea in Ingegneria Meccanica. In Francia lavora a contratto a T.I., gli pagano 3/4 d'affitto di un appartamento praticamente in centro a Parigi. In Italia gli offrono solo contratti a T.D. con uno stipendio da ridere.
E' un cugino di mio marito.
Sposo in pieno la seconda teoria da te citata, Viola.


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Claudia
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Messaggio da Claudia » ven ott 01, 2010 11:13 pm

France ha scritto:Abbraccio la seconda corrente,senza dubbio.

La prima dovrebbe essere solo una scelta, ampliare i propri orizzonti per la voglia di farlo e non per necessità,visto che o si va via o si accetta un futuro diviso tra disoccupazione, precariato e sfruttamento sottopagato.
Cosa aggiungere di altro?

Io comincio già a pensare che per i miei figli sarà inevitabile andarsene e non farò nulla per trattenerli anzi!

Ma che tristezza ...
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acqualimpida
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Messaggio da acqualimpida » sab ott 02, 2010 8:06 am

France ha scritto:Quando abbiamo stipendi da fame, quando stiamo perdendo tutti i nostri diritti, quando il lavoro fisso è sempre più un miraggio, quando fare un figlio diventa economicamente un sacrificio.....quando abbiamo più condanati in parlamento che nelle carceri, quando abbiamo 110 miliardi di euro di evasione fiscale all'anno, quando abbiamo le tasse tra le alte d'Europa e in cambio non riceviamo nulla, quando un assessore comunale ha lo stesso stipendio di un parlamentare tedesco a Bruxelles, quando ogni anno si taglia sull'istruzione, la sanità, la sicurezza, quando invece di combattere la mafia lo stato ne è succube (e partecipe), quando invece di combattere i criminali ci alleiamo a loro, quando invece di combattere gli evasori che ci rubano migliaia di euro all'anno di tasca gli facciamo leggi per permettergli di farla franca etc etc etc etc......hai voglia a volontà!
io non mi sono mai interessata particolarmente di politica ma ormai ci stanno condizionando la vita..non ci permettono più di avere un futuro dignitoso e con i loro stipendi si permettono anche di chiedere agli italiani di fare sacrifici..già perchè tanto noi siamo abituati a tirare la cinghia per arrivare a fine mese..è una cosa vomitatevole..se avessi modo andrei più lontano possibile da qui!!
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Enza 52
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Messaggio da Enza 52 » sab ott 02, 2010 5:42 pm

Mirko e i furetti ha scritto: è una società vecchia.
il che non sarebbe un male, di per se.
ma i "nostri" vecchi, in media, sono quelli che hanno vissuto il boom, le baby pensioni e il periodo del "tanto magnano tutti".
che hanno vissuto una vita senza avere manco un libro in casa, perché tanto i soldi si facevano anche senza.
e adesso se ne stanno rintanati in casa terrorizzati dalla televisione che dice loro che ad ogni angolo c'è un marocchino spacciatore, un nero scippatore e un rumeno (o romeno, o rom le sottigliezze per certa televisione non contano) violentatore.
questo confesso che mi scombussola un po le viscere, perché trovo che hai ragione.
la mia generazione, andando avanti negli anni ha accettato troppi compromessi, ha visto i propri sogni, solo in funzione di sogni adolescenziali.
Messi difronte al posto fisso, ha ceduto volentieri su un sacco di punti, e gran parte della classe politica che oggi sta al senato (forse un poco meno al parlamento) si è formata in quegli anni, ha sfilato dietro quei cortei, ha rivendicato assieme agli operai metalmeccanici, una società più equa e più attenta, ma quando si è trovata seduta su quella poltrona ed ha sentito il profumo verde, ha passato un bel cancellino sui suoi sogni, come fossero scritti sopra una lavagna.
poi ci sono "vecchi" come te, che hai ancora il cuore e la voglia di condividere i tuoi sogni che sono diventati ricordi (ho letto tutto il 3d, e m'inchino) ma sono troppo pochi.
e ancor meno sono i giovani che potranno diventare come loro.
ti ringrazio per l'inchino.
sul punto che ti ho evidenziato, forse, come avrei voluto dire anche ad Ilfo, ogni generazione ha le sue modalità, l'importante è avere qualcosa da dire o la volontà di cambiare.
le proteste come le facevamo noi, oggi farebbero ridere, sarebbero anacronistiche, e vista come si è sviluppata la società tutta, si finirebbe con lo sfociare in bande armate.
comunque oggi come dici tu e Lelia, la società è smembrata.
A quei tempi le piazze si sollevavano tutte in un unico coro, in un corteo vedevi l'operaio, lo studente universitario, lo sbarbatello delle superiori, sorreggere un unico striscione.
Oggi, ognuno rivendica per se, e non si considera che se l'anello di una catena sociale, sta male, poi tutta la società piano piano, ne avrà a soffrire.
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Messaggio da Mirko e i furetti » sab ott 02, 2010 6:33 pm

io penso che la lotta armata sia nata dall'esasperazione.
quando io manifesto e tu mandi esercito e celere nelle università e nelle piazze è quello che ottieni e vuoi ottenere.
e lo sapeva bene anche cossiga.
perché la stagione dello stragismo ha il timbro dello stato ma anche quella della banda armata è stata voluta con tutto il cuore dagli stessi.

saluti strategici
Mirko
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la Martina
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Messaggio da la Martina » dom ott 03, 2010 11:25 am

MariannaMJ ha scritto:io credo che in certi campi non ci si possa esimere da un periodo all'estero. mi vengono in mente finanza e tematiche ambientali che sappiamo bene non hanno confini territoriali. quindi, almeno per un determinato tipo di lavori, andare all'estero diventa una necessità più che un vantaggio, ma una necessità diversa dallo scampare all'immobilismo o alla disoccupazione.
forse questa non è una terza corrente, semplicmetne una sfumatura che colgo io nella prima.

io l'avrei fatto - mi davo un orizzonte temporale di 5 anni. poi sarei tornata, non mi sono mai immaginata emigrante a vita. non solo andata solo per motivi personali legati a chi oggi è mio marito.
non sarei rimasta a vita, perchè credo che il contributo di persone intellettualmente curiose sia utile soprattutto in un paese che sta invecchiando come l'Italia.
mi aiuta fare un lavoro con un contatto quotidiano con l'estero e con la possibilità di viaggiare, diciamo che avendo trovato questo come buon compromesso non ho nessuna frustrazione, soprattutto per i contenuti di quello che faccio.

mi sento tutt'ora un'emigrata, lontana dalla mia famiglia d'origine, dagli affetti più cari e dal mio amato paesino, dal sostegno quotidiano che sentivo quand'ero lì.

spero solo che Aurora si senta cittadina del mondo come mi sono sempre sentita io. non ricordo quale filosofo francese diceva "sono uomo per condizione necessaria e francese solo per caso". una roba del genere. tanto per rendere l'idea.
Quoto ogni singola virgola.

Io non ho fatto il cervello in fuga, perchè voglio costruire QUI. Da quando l'ho deciso (2001, anno della mia laurea) la situazione sociopolitica è cambiata drasticamente ma la mia idea è sempre quella. Lavoro con tutte le mie forze nel campo dell'educazione, nel mio piccolo sono innovativa (è già da qualche anno che insegno in inglese) mi aggiorno parecchio, i riconoscimenti economici sono standard, anzi lavorando in una scuola privata prendo circa il 20% in meno.
Il mio impegno non cala, tengo duro e mi piace.

MA MI STUPISCE UNA COSA: siamo nell'era della telematica, il concetto di lavoro in questo luogo dovrebbe essere, se non annullato, almeno reso più elastico dagli ausili tecnologici (la mia amica Paola fa ricerca biotecnologica in un laboratorio milanese che collabora con gli USA prevalentemente in videoconferenza). Invece gli spostamenti obbligati sono tanti e tanti... Non sappiamo usare la tecnologia?
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Messaggio da acqualimpida » dom ott 03, 2010 12:04 pm

Non sappiamo usare la tecnologia?[/QUOTE]

penso non sia conveniente dal punto di vista economico..
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Messaggio da Mirko e i furetti » dom ott 03, 2010 12:18 pm

acqualimpida ha scritto:Non sappiamo usare la tecnologia?
penso non sia conveniente dal punto di vista economico..[/QUOTE]

costa meno un pc con una webcam e un microfono che un volo intercontinentale andata e ritorno con soggiorno.

saluti economi
Mirko
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