sia fatta la tua volontÃ
io arrivo in un momento delicato per me.
Per il poco tempo (ma quello sempre)
e perchè da un pò di tempo a questa parte mi sto un pò smuovendo.
Da cattolica praticante quale sono stata fino alla cresima ero diventata sempre più pigra e sempre meno affidata a Dio, alle preghiere, anche al solo pensarci.
Non sono andata a messa per anni, ma nemmeno alle feste comandate.
Ora sento il bisogno di vederci chiaro.
Perchè riflettendo sento in me una grande spiritualità, una grande voglia di mettermi nelle mani di un Dio in cui in fondo mi sembra di credere ancora.
Ma non ce la faccio da sola.
Forse ho bisogno di qualcuno che mi ci butti tra le braccia del Padre.
Forse ho bisogno di qualcuno che mi fermi e mi dica che è tutto un delirio, invece.
La domanda mi è partita da un ragionamento semplice.
Mi voglio sposare in chiesa.
E prima ancora ho battezzato mio figlio.
E lasciando stare che già vado contro i dettami, perchè ho un figlio e non sono sposata.
Lasciando stare per un attimo tutto questo e guardando solo ME, mi chiedevo Perche' ho questo bisogno.
Io mi voglio sposare.
In chiesa
all'altare
voglio scegliere le preghiere.
voglio dei canti
vorrei che celebrasse la funzione il mio parroco preferito, mio zio, missionario in brasile.
ma soprattutto vorrei sentire di nuovo nel cuore quella sensazione di quando da bambina mi svegliavo la domenica felice, perchè c'era messa, e tornavo da messa con un vero stato di pace interiore.
Voglio credere ma non so più da dove partire.
Per il poco tempo (ma quello sempre)
e perchè da un pò di tempo a questa parte mi sto un pò smuovendo.
Da cattolica praticante quale sono stata fino alla cresima ero diventata sempre più pigra e sempre meno affidata a Dio, alle preghiere, anche al solo pensarci.
Non sono andata a messa per anni, ma nemmeno alle feste comandate.
Ora sento il bisogno di vederci chiaro.
Perchè riflettendo sento in me una grande spiritualità, una grande voglia di mettermi nelle mani di un Dio in cui in fondo mi sembra di credere ancora.
Ma non ce la faccio da sola.
Forse ho bisogno di qualcuno che mi ci butti tra le braccia del Padre.
Forse ho bisogno di qualcuno che mi fermi e mi dica che è tutto un delirio, invece.
La domanda mi è partita da un ragionamento semplice.
Mi voglio sposare in chiesa.
E prima ancora ho battezzato mio figlio.
E lasciando stare che già vado contro i dettami, perchè ho un figlio e non sono sposata.
Lasciando stare per un attimo tutto questo e guardando solo ME, mi chiedevo Perche' ho questo bisogno.
Io mi voglio sposare.
In chiesa
all'altare
voglio scegliere le preghiere.
voglio dei canti
vorrei che celebrasse la funzione il mio parroco preferito, mio zio, missionario in brasile.
ma soprattutto vorrei sentire di nuovo nel cuore quella sensazione di quando da bambina mi svegliavo la domenica felice, perchè c'era messa, e tornavo da messa con un vero stato di pace interiore.
Voglio credere ma non so più da dove partire.
beh secondo me sei gia partita, nel senso che se vuoi tutto questo è perche lo desideri eperche pensi che sia positivo per te e per la tua vita.Claudina ha scritto:io arrivo in un momento delicato per me.
Per il poco tempo (ma quello sempre)
e perchè da un pò di tempo a questa parte mi sto un pò smuovendo.
Da cattolica praticante quale sono stata fino alla cresima ero diventata sempre più pigra e sempre meno affidata a Dio, alle preghiere, anche al solo pensarci.
Non sono andata a messa per anni, ma nemmeno alle feste comandate.
Ora sento il bisogno di vederci chiaro.
Perchè riflettendo sento in me una grande spiritualità, una grande voglia di mettermi nelle mani di un Dio in cui in fondo mi sembra di credere ancora.
Ma non ce la faccio da sola.
Forse ho bisogno di qualcuno che mi ci butti tra le braccia del Padre.
Forse ho bisogno di qualcuno che mi fermi e mi dica che è tutto un delirio, invece.
La domanda mi è partita da un ragionamento semplice.
Mi voglio sposare in chiesa.
E prima ancora ho battezzato mio figlio.
E lasciando stare che già vado contro i dettami, perchè ho un figlio e non sono sposata.
Lasciando stare per un attimo tutto questo e guardando solo ME, mi chiedevo Perche' ho questo bisogno.
Io mi voglio sposare.
In chiesa
all'altare
voglio scegliere le preghiere.
voglio dei canti
vorrei che celebrasse la funzione il mio parroco preferito, mio zio, missionario in brasile.
ma soprattutto vorrei sentire di nuovo nel cuore quella sensazione di quando da bambina mi svegliavo la domenica felice, perchè c'era messa, e tornavo da messa con un vero stato di pace interiore.
Voglio credere ma non so più da dove partire.
hai ragione a dire che non devi essere sola, fatti accompagnare da qualcuno, vivila insieme a chi ami questa esperienza e vedrai che si chirira ancora di piu il tuo
perche?
è da un perchè che nasce l'infinito, l'unica cosa che il nostro cuore cerca è la felicita, e se pensi che questo possa rendere piu felice la tua vita allora ne vale la pena, per me è stato cosi.
da un perchè mi interessa la religiosità umana è nata una familiarita con il cristianesimo e poi una fede non immaginata e nemmeno pensata. se mi avessero detto che sarei diventata cristiana, qualche anno fa avrei riso in faccia a costui dicendogli che di me atea e miscredente non spaeva un bel nulla..
è il bello della vita!
Lely devo dirti una cosa: certi discorsi non li capisco, tipo questo, non so se è un problema solo di virgole mancanti!lely ha scritto: domandare la luce il senso delle cose come disse abramo sperando contro speranza credette.
per noi cristiani le tenebre sono state vinte dalla notte da cristo per cui la nostra notte è vinta ma il dolore non è tolto è la speranza che vince il male è una positivita ultima sulla vita.
ma questo chi l'ha detto? io ad esempio mi sento assai più portata a ringraziare per il buono che a chiedere o recriminareperche dio è in ballo quando ci sono le disgrazie e non è in ballo quando c'è del bene?
ma soprattutto questa serie di domande dove vuole arrivare?
qui non facciamo mica i compitini! fai il tuo ragionamento no?
provo a riscriverlo cosCos73 ha scritto:Lely devo dirti una cosa: certi discorsi non li capisco, tipo questo, non so se è un problema solo di virgole mancanti!
ma questo chi l'ha detto? io ad esempio mi sento assai più portata a ringraziare per il buono che a chiedere o recriminare
ma soprattutto questa serie di domande dove vuole arrivare?
qui non facciamo mica i compitini! fai il tuo ragionamento no?
nella notte domandare la luce, ossia chiedere nella preghiera il senso delle cose e come disse abramo "sperando contro speranza credette".
per noi cristiani le tenebre, la notte, sono state vinte da cristo, per cui la nostra notte è vinta ma il dolore non è tolto (ci saranno sempre notti nella vita)è la speranza che vince il male è una positivita ultima sulla vita che da la pace.
le domande non sono un interrogazione ma uno spunto, che cos'è per voi, per te la felicita?non è una domanda trabocchetto , il mio ragionamento parte ragionando sudomande che mi faccio
tipo, che cos'è per me la felicita?
è piu capibile ora? come sempre mi scuso ma scrivo veloce e a volte sovrappongo pensieri :red:
- Mirko e i furetti
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lo so in cosa credete voi cristiani, comunque grazie per il riassunto.lely ha scritto:Shomer ma mi laillah
a che ora è la notte?
parto dalla fine, questa è anche la mia domanda mirko, e per me è la stessa domanda di cristo "eloì eloì, lama sabachtani?"
l'oracolo a Duma dice che arrivera la luce ma poi ci sara ancora la notte, è il dramma della vita e dell'esistenza tutta, il segreto della vita umana è far memoria della luce nelle tenebre ed è lo stesso isaia che con questa domanda ne da risposta.
domandare la luce il senso delle cose come disse abramo sperando contro speranza credette.
per noi cristiani le tenebre sono state vinte dalla notte da cristo per cui la nostra notte è vinta ma il dolore non è tolto è la speranza che vince il male è una positivita ultima sulla vita.
no, fa il favore.lely ha scritto: ti cito:
poi magari possiamo anche parlare di quanto ci insegni il dolore e magari potremmo anche chiederci in quanti non preferirebbero evitare di accettare questo dono d'amore, ma intanto rimani in tema.
sta tranquilla che non mi tiro indietro alle tue domande.
il dono d'amore è la vita, e la vita è fatta di gioie e dolori di drammi e speranze, tutti preferiremmo evitarli ma allora eviteremmo di vivere.
il problema mirko è un altro
il problema è affrontare la vita con la certezza che sono vivo, e che questa vita abbia un senso e che io nella vita desidero essere felice.
che cos'è la felicita?
partiamo da questa piccola domanda
cos'è per te mirko la felicità?cosa significa essere felici, quando il nostro cuore trabocca?
rimaniamo ad una domanda per volta altrimenti buttiamo troppa carne al fuoco e non si cucina niente.
poi avrai il tempo di fare la tua domanda.
non stai rispondendo.lely ha scritto: riguardo al dio buono , torniamo al discorso di mesi fa, le dicotomie sono inevitabili se c'è il bene c'è il male sennò si escludono a vicenda anche qui sarebbe bello capire..
che cos'è il bene?
quando ci sentiamo voluti bene e viceversa voluti male?
perche dio è in ballo quando ci sono le disgrazie e non è in ballo quando c'è del bene?
la domanda è facile.
come si concilia un dio buono (quindi che vuole il bene delle sue creature), onnipotente (che quindi può fare tutto) e onnisciente (che quindi è in grado di prevedere gli eventi) con (ne prendo una a caso) l'inondazione del pakistan, i suoi morti la sua emergenza sanitaria e alimentare.
non è una domanda in cui c'è tanto da girarci intorno.
è facile e diretta.
quindi?
saluti speranzosi
Mirko
- Mirko e i furetti
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[quote="Cos73"]
ma infatti il porre l'attenzione sulle mancanze di questo dio buono viene spontaneo osservando l'atteggiamento di chi loda dio per qualsiasi cosa.
c'è gente che grida al miracolo quando in un incidente aereo muoiono tutti meno uno. come se gli altri morti fossero normali.
io non tiro in ballo dio, ne per le cose belle ne per le cose brutte.
però quanto me lo spiattellano davanti alla faccia per ogni cosa bella mi urge far notare all'interlocutore che per una carota ogni tanto di bastonate ne arrivano tante.
saluti precipitosi
Mirko
ma infatti il porre l'attenzione sulle mancanze di questo dio buono viene spontaneo osservando l'atteggiamento di chi loda dio per qualsiasi cosa.
c'è gente che grida al miracolo quando in un incidente aereo muoiono tutti meno uno. come se gli altri morti fossero normali.
io non tiro in ballo dio, ne per le cose belle ne per le cose brutte.
però quanto me lo spiattellano davanti alla faccia per ogni cosa bella mi urge far notare all'interlocutore che per una carota ogni tanto di bastonate ne arrivano tante.
saluti precipitosi
Mirko
Mirko, tu sai che trattasi di una domanda retorica per un cattolico, si concilia che Dio lascia agli uomini la vita da uomini (compresi i dolori), non li cambia e non li ferma perché più grande e più profondo sarà questo dolore più vicino a Dio sarà il posto dell'uomo nell'eternità.Mirko e i furetti ha scritto:
come si concilia un dio buono (quindi che vuole il bene delle sue creature), onnipotente (che quindi può fare tutto) e onnisciente (che quindi è in grado di prevedere gli eventi) con (ne prendo una a caso) l'inondazione del pakistan, i suoi morti la sua emergenza sanitaria e alimentare.
non è una domanda in cui c'è tanto da girarci intorno.
è facile e diretta.
quindi?
saluti speranzosi
Mirko
Se metti sul piatto della bilancia la morte repentina di un bambino in pakistan e quella di un pensionato novantenne devoto di Milano vedrai che conveniva (nell'accezione cristiana) aver vissuto la vita del bambino, breve, dolorosa, intensa ma poi sarà nella luce per sempre (che culo!) mentre il devoto rimpiangerà di non essere nato cammello che aveva solo da passare per la cruna di un ago.
Questo insegna la dottrina Cattolica MA a parer mio il Cristo UOMO ha avuto TUTTI i tuoi stessi dubbi e ha "contrastato" il padre in questo, perché non ha accettato di buon grado le malformazioni dei bambini (come ci chiede di accettarle lely che è devota) ma ha fatto sentire i sordi e camminare gli infermi, perché l'ha fatto se un buon cristiano dovrebbe trovare nel dolore una strada per la salvezza? Perché non ha permesso che loro potessero essere tranquillamente redenti nel loro dolore?
S'è "inventato" persino il Cireneo che portasse la SUA croce, non l'ha portata con tutta quell'allegria che la dottrina Cattolica ci chiede di portare le nostre, con tutto quel fatalismo del: tanto Dio ha un progetto su di te.
Ma questo la Chiesa Cattolica (ma nemmeno le altre del credo cristiano) te lo diranno MAI, so già a memoria quali saranno le obiezioni di Lely (che nessuno nega che si possa sperare in un bambino sano, che nessuno nega che si debba pregare per una vita senza dolore MA che se ti capita è la vita e non Dio a mandartele e devi imparare a convicerci e trovare persino del bello e lo dice a TE che nemmeno hai fatto mezzo esame per sapere se tua figlia era sana o meno, perché l'avresti amata e voluta comunque) e sono obiezioni che a mio avviso, Cristo non avrebbe condiviso, tant'è che quando vede una madre disperata che accompagna il feretro del figlio morto non si sogna di dire alla madre (parafraso lely) Perché piangi? il dolore fa parte della vita, e in quanto tale va accolto e affrontato, un padre una madre non vorrebbe mai veder morire un figlio, ma succede, purtroppo succede il dolore è indicibile e ingiudicabile.
Ma andò così...
Poco dopo [Gesù] si avviò verso una città chiamata Nain, e i suoi discepoli e una gran folla andavano con lui. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava alla sepoltura un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e molta gente della città era con lei. Il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: «Non piangere!» E, avvicinatosi, toccò la bara; i portatori si fermarono, ed egli disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!» Il morto si alzò e si mise seduto, e cominciò a parlare. E Gesù lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore, e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra di noi»; e: «Dio ha visitato il suo popolo» (Luca 7,13-16)
Esattamente quel che farebbe un UOMO buono, non il dio cattolico (basti pensare a tutto il pontificato di Papa Giovanni Paolo II che fu incentrato sul dolore, dall'attentato agli acciacchi della vecchiaia, peccato che - pare - dicono - quando toccò a lui, sul lettino di morte, l'accanimento terapeutico chiese di essere lasciato andare fra le braccia del padre suo, non come la povera Eluana che dovette per anni stare nella mani del padre terreno ad accettare di buon grado il dolore di un destino avverso).
Tornando al cristo abbiamo la certezza (fortuna che i vangeli sono scritti, anche se sono riusciti pure a cambiarli un po') che di fronte al figlio malformato non avrebbe MAI detto ad una madre: l fatto è che se un bambino c'è, ed è malformato, la tua liberta può decidere se accoglierlo o no, se amarlo o no e d lì la sfida di chiedersi il perché e il senso di un dolore così.
MA
quando incontrò un cieco dalla nascita « Sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Siloe ». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. » (Giovanni 9,6-7).
Però un attimo prima aveva risposto ai discepoli che chiedevano di chi fosse la colpa: « Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. ». Fossi stata io fra i discepoli avrei detto: E allora perché cavolo (magari non avrei detto cavolo) l'hai fatto vedere se era un progetto divino? Miscredente che non sei altro!
Tutto questo per dirti Mirkaccio mio che sei in buona compagnia, i tuoi dubbi li ho pure io e li ha avuti anche Gesù stesso, e non stento a credere siano venuti anche a Marx.
Guarda che la compagnia è grande..... Fate un po' di posto befanacci!!!Paola M. ha scritto:
Tutto questo per dirti Mirkaccio mio che sei in buona compagnia, i tuoi dubbi li ho pure io e li ha avuti anche Gesù stesso, e non stento a credere siano venuti anche a Marx.
Aggiungo anche alle tante citazioni da te fatte che quando Gesù fu percosso da una guardia non è che zitto zitto gli ha rivolto pure l'altra guancia, ma gli ha chiesto decido: perché mi percuoti?
Insomma occhio attento e critico e uno sguardo più diretto a Gesù!