Giorgio (lunghetto, come il parto del resto)
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Giorgio (lunghetto, come il parto del resto)
E' il 31 marzo 2010, alle 7 e 30 ricovero per induzione del parto causa colestasi gravidica (38+3).
Alle 10.00 iniziano a somministrarmi il gel alle prostaglandine. Non fa molto effetto, però sono rincuorata perchè mi dicono che alla visita (dolorosa!) sembro già un minimo preparata (collo raccorciato e pervio al dito..)Mi ripetono l'applicazione alle 16.00, stesso effetto. L'unico segnale che mi dà la terapia è un fortissimo dolore mestruale per cui pagherei oro un aulin. A mezzanotte la terza: ancora nulla, o almeno non abbastanza. Idem per quella delle 6.00 del mattino. Di notte dormo (male) due ore. Alle 10.00 del giorno dopo il ginecologo opta per la rottura del sacco.
Partono le contrazioni, sono irregolari sia nella durata che nella frequenza, ma fanno malissimo!! Per tutto il giorno non mangio e ad un certo punto, dopo una contrazione molto forte mi viene anche da rimettere.
Alle 16.00 l'ostetrica mi accompagna in sala travaglio in acqua (sono a 4 cm) dove resto per un'ora e mezza e dove mi rilasso molto.
Verso le 17 e 30 entro in sala parto, si è deciso per l'ossitocina. Mi ricompongo, con un sacco di paura per il dolore e convinta che fino a quel momento mi è andata ancora bene. L'ostetrica mi chiede quale sia la mia posizione nei confronti dell'epidurale. Dal modo in cui lo fa mi pare che me la stia un po' suggerendo. L'avrei fatta in ogni caso e l'ho pretesa prima della flebo di ossitocina. Dalle 18 alle 20 passate sono su un altro pianeta.
Ho amato segretamente quel pelosone dell'anestesista, sono stata da dio per un'ora e mezza, poi l'ostetrica ha rabboccato, ma l'effetto è durato 40 minuti, poi inspiegabilmente più nulla. Preoccupata di dover fare tanti rabbocchi e che Giorgio ne risentisse ho deciso eroicamente di aspettare che i dolori diventassero insopportabili prima di prendere un'altra dose.
Alle 21.00 cambio turno dell'ostetrica (che brutti i cambi turno!!). Dopo poco sono ripartiti i dolori veri, chiedo il rabbocco.. me lo iniettano.. e non mi fa effetto!! Altro rabbocco.. idem!
Fino alle 23.00 sono andata avanti col mio travaglio precipitata dal paradiso all'inferno, dopodichè l'ostetrica mi dice che sono a dilatazione completa e che è meglio che io spinga (ma non dovevo sentire lo stimolo???). Spingo, spingo e spingo, con l'unico risultato di fare una montagna di cacca (mi sono stupita, ho sempre avuto l'intestino regolare, da dove arriva tutta sta materia???).
Spingo come una dannata e sembra sempre che non sia abbastanza. Più passa il tempo più si materializzano persone in sala parto. Chiedo acqua e aria al mio compagno e lo vedo preoccupato. Me la faccio sotto (nel vero senso della parola) perchè penso che non ce la faccio. Le contrazioni mi sembrano ancora irregolari e provo dolore costante tanto da far fatica a riconoscere le contrazioni.
Mi incitano tutti e mi dicono che ce la posso fare, e che comunque solo io posso farcela, perciò mi devo rimboccare le maniche. Dopo un'ora e mezza di spinte, dopo aver visto con lo specchio uno spicchio di testa di MIO FIGLIO, tramite sguardi d'intesa del personale presente, si allestisce tutto per l'episiotomia. Mi spiegano che così mi danno una mano, inizialmente titubante, all'ennesima spinta a vuoto chiederei quasi di aprirmi in due e toglierlo di lì. Anestesia, taglio (il mio compagno si è impressionato, ma ha tirato il fiato perchè mi vedeva esausta) Giorgio non esce. Altri sguardi col ginecologo che viene da me, mi fa una manovra sulla pancia di cui non conservo ricordo (me la sono dovuta far spiegare dal mio compagno), e la testina di giorgio è fuori, mi dicono che alla seguente spinta nasce, così è.
La sensazione è quella che ho sentito descrivere da tante: svuotamento, sollievo improvviso e fiato trattenuto a sentire il pianto.
Piange e io non sono preparata a tutta questa emozione, non ci credo, è nato mio figlio, il mio bambino, è tutto sporco. Io e il mio compagno piangiamo singhiozzando, lo danno a lui che me lo porta e me lo appoggia sul petto, ci diciamo di tutto con uno sguardo e io piango talmente tanto che non riesco a vedergli il visino tutto sporco, lo sento caldissimo, è morbido ed è ovviamente il bambino più bello del mondo.
E' rosa e in carne, non sembra neanche appena nato!dopo le cuciture, secondamento e varie andiamo in un'altra sala dove rimaniamo soli mamma, papà e figlio che succhia subito avidamente dal mio seno (con grande orgoglio del papà).
dopo meno di un'ora sno in camera e scopro di essere gonfia come una rana (vi giuro, un mostro!!).
Il mio compagno è andato a casa a dormire per essere riposato il giorno dopo. Non abbiamo chiuso occhio entrambi, io ho passato l'intera notte con gli occhi fissi su Giorgio.
E' stata senza dubbio l'esperienza più forte della mia vita, sento che mi ha cambiata nel profondo. Nonostante il parto difficile è comunque stato il giorno più bello della mia vita e di quella del mio compagno.
Alle 10.00 iniziano a somministrarmi il gel alle prostaglandine. Non fa molto effetto, però sono rincuorata perchè mi dicono che alla visita (dolorosa!) sembro già un minimo preparata (collo raccorciato e pervio al dito..)Mi ripetono l'applicazione alle 16.00, stesso effetto. L'unico segnale che mi dà la terapia è un fortissimo dolore mestruale per cui pagherei oro un aulin. A mezzanotte la terza: ancora nulla, o almeno non abbastanza. Idem per quella delle 6.00 del mattino. Di notte dormo (male) due ore. Alle 10.00 del giorno dopo il ginecologo opta per la rottura del sacco.
Partono le contrazioni, sono irregolari sia nella durata che nella frequenza, ma fanno malissimo!! Per tutto il giorno non mangio e ad un certo punto, dopo una contrazione molto forte mi viene anche da rimettere.
Alle 16.00 l'ostetrica mi accompagna in sala travaglio in acqua (sono a 4 cm) dove resto per un'ora e mezza e dove mi rilasso molto.
Verso le 17 e 30 entro in sala parto, si è deciso per l'ossitocina. Mi ricompongo, con un sacco di paura per il dolore e convinta che fino a quel momento mi è andata ancora bene. L'ostetrica mi chiede quale sia la mia posizione nei confronti dell'epidurale. Dal modo in cui lo fa mi pare che me la stia un po' suggerendo. L'avrei fatta in ogni caso e l'ho pretesa prima della flebo di ossitocina. Dalle 18 alle 20 passate sono su un altro pianeta.
Ho amato segretamente quel pelosone dell'anestesista, sono stata da dio per un'ora e mezza, poi l'ostetrica ha rabboccato, ma l'effetto è durato 40 minuti, poi inspiegabilmente più nulla. Preoccupata di dover fare tanti rabbocchi e che Giorgio ne risentisse ho deciso eroicamente di aspettare che i dolori diventassero insopportabili prima di prendere un'altra dose.
Alle 21.00 cambio turno dell'ostetrica (che brutti i cambi turno!!). Dopo poco sono ripartiti i dolori veri, chiedo il rabbocco.. me lo iniettano.. e non mi fa effetto!! Altro rabbocco.. idem!
Fino alle 23.00 sono andata avanti col mio travaglio precipitata dal paradiso all'inferno, dopodichè l'ostetrica mi dice che sono a dilatazione completa e che è meglio che io spinga (ma non dovevo sentire lo stimolo???). Spingo, spingo e spingo, con l'unico risultato di fare una montagna di cacca (mi sono stupita, ho sempre avuto l'intestino regolare, da dove arriva tutta sta materia???).
Spingo come una dannata e sembra sempre che non sia abbastanza. Più passa il tempo più si materializzano persone in sala parto. Chiedo acqua e aria al mio compagno e lo vedo preoccupato. Me la faccio sotto (nel vero senso della parola) perchè penso che non ce la faccio. Le contrazioni mi sembrano ancora irregolari e provo dolore costante tanto da far fatica a riconoscere le contrazioni.
Mi incitano tutti e mi dicono che ce la posso fare, e che comunque solo io posso farcela, perciò mi devo rimboccare le maniche. Dopo un'ora e mezza di spinte, dopo aver visto con lo specchio uno spicchio di testa di MIO FIGLIO, tramite sguardi d'intesa del personale presente, si allestisce tutto per l'episiotomia. Mi spiegano che così mi danno una mano, inizialmente titubante, all'ennesima spinta a vuoto chiederei quasi di aprirmi in due e toglierlo di lì. Anestesia, taglio (il mio compagno si è impressionato, ma ha tirato il fiato perchè mi vedeva esausta) Giorgio non esce. Altri sguardi col ginecologo che viene da me, mi fa una manovra sulla pancia di cui non conservo ricordo (me la sono dovuta far spiegare dal mio compagno), e la testina di giorgio è fuori, mi dicono che alla seguente spinta nasce, così è.
La sensazione è quella che ho sentito descrivere da tante: svuotamento, sollievo improvviso e fiato trattenuto a sentire il pianto.
Piange e io non sono preparata a tutta questa emozione, non ci credo, è nato mio figlio, il mio bambino, è tutto sporco. Io e il mio compagno piangiamo singhiozzando, lo danno a lui che me lo porta e me lo appoggia sul petto, ci diciamo di tutto con uno sguardo e io piango talmente tanto che non riesco a vedergli il visino tutto sporco, lo sento caldissimo, è morbido ed è ovviamente il bambino più bello del mondo.
E' rosa e in carne, non sembra neanche appena nato!dopo le cuciture, secondamento e varie andiamo in un'altra sala dove rimaniamo soli mamma, papà e figlio che succhia subito avidamente dal mio seno (con grande orgoglio del papà).
dopo meno di un'ora sno in camera e scopro di essere gonfia come una rana (vi giuro, un mostro!!).
Il mio compagno è andato a casa a dormire per essere riposato il giorno dopo. Non abbiamo chiuso occhio entrambi, io ho passato l'intera notte con gli occhi fissi su Giorgio.
E' stata senza dubbio l'esperienza più forte della mia vita, sento che mi ha cambiata nel profondo. Nonostante il parto difficile è comunque stato il giorno più bello della mia vita e di quella del mio compagno.
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