Mi raccontate i vostri allattamenti?

mamyserena

Messaggio da mamyserena » mar mar 02, 2010 12:19 pm

Io infatti non ho detto che con il cesareo si perde il latte, mi è stato detto e anche a me è sempre sembrata una stupidaggine. Il mio caso è presto detto:ho sempre allattato a richiesta senza problemi e fino a che ho allattato il mio bimbo non soffriva di reflusso. Poi dopo due mesi e mezzo, notavo che si attaccava e staccava, piangeva e non riusciva a dormire così mi spremevo il seno per vedere se usciva il latte e niente. Ho continuato per due settimane ad allattarlo ugualmente, sempre a richiesta e il risultato è stato che aveva perso un chilo e le mie tette erano vuote. Questi sono i fatti, magari è una stranezza del caso dovuta forse anche ad una riduzione del seno che feci 15 anni fa, non so, ma è così che è andata. :cry:


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Messaggio da lenina » mar mar 02, 2010 12:23 pm

mamyserena ha scritto:Io infatti non ho detto che con il cesareo si perde il latte, mi è stato detto e anche a me è sempre sembrata una stupidaggine. Il mio caso è presto detto:ho sempre allattato a richiesta senza problemi e fino a che ho allattato il mio bimbo non soffriva di reflusso. Poi dopo due mesi e mezzo, notavo che si attaccava e staccava, piangeva e non riusciva a dormire così mi spremevo il seno per vedere se usciva il latte e niente. Ho continuato per due settimane ad allattarlo ugualmente, sempre a richiesta e il risultato è stato che aveva perso un chilo e le mie tette erano vuote. Questi sono i fatti, magari è una stranezza del caso dovuta forse anche ad una riduzione del seno che feci 15 anni fa, non so, ma è così che è andata. :cry:
la riduzioe del seno può incidere molto però è strano che abbia inciso dopo.
è possibile che ci siano dei dotti recisi e che quindi il latte non fosse effettivamente sufficiente (c'era ma non si è riuscito ad adeguare)

Ci tengo a ricordare che il fatto che non esca latte spremendo o che il seno sia vuoto non è sinonio di mancanza di latte, quanto al reflusso non sempre rigurgitano se prendono latte materno quindi spesso si nota meno

(serena non sono critiche per te, capire cosa succede nei vari casi può aiutare altre mamme che si trovano in situazioni simili)
mamyserena

Messaggio da mamyserena » mar mar 02, 2010 12:27 pm

Non so lenina, io minfido di te che sei più informata di me hai più esperienza in termini di allattamento. Io da parte mia posso dire che quando ho smesso di allattarlo, mi sono sentita come se lo pugnalassi alla schiena, povero amore mio nano. E per diversi gg quando gli davo il bibe piangevo come una scema!
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Messaggio da lenina » mar mar 02, 2010 12:29 pm

mamyserena ha scritto:Non so lenina, io minfido di te che sei più informata di me hai più esperienza in termini di allattamento. Io da parte mia posso dire che quando ho smesso di allattarlo, mi sono sentita come se lo pugnalassi alla schiena, povero amore mio nano. E per diversi gg quando gli davo il bibe piangevo come una scema!
Ma nessuno ti ha parlato della possibilità di allattare in modo misto? (visto la tua situazione particolare legata all'operazione poteva essere una scelta possibile)
Purtroppo fino a qualche anno fa in questo tipo di interventi non era ritenuto particolarmente importante salvare più dotti possibili
mamyserena

Messaggio da mamyserena » mar mar 02, 2010 12:32 pm

Ma guarda, all'inizio ho continuato a dargli la tetta con quello che c'era intervallata al bibe, poi quando ho visto che dandogli la tetta si staccava e piangeva dalla fame, ho capito che avevo chiuso bottega...
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Messaggio da Giulia1970 » mar mar 02, 2010 12:49 pm

Io ho avuto due allattamenti misti, ma condotti in maniera diversissima.
Con la prima figlia hanno dato dopo 2-3 giorni l'aggiunta già in ospedale perchè calava tanto, non faceva pipì e piangeva sempre. Io l'attaccavo spesso, così almeno non piangeva, e mi dicevano che era "troppo". Mi rimproveravano anche se non chiedevo il biberon al nido ogni volta che attaccavo la bimba. Per fortuna accanto a me c'era una mamma maghrebina, che mi "contro-consigliava": "seno, no biberon!". Arrivate a casa (dimissione con all. misto), conosciuta la pediatra dell'asl, sentiti i parenti sono stata assediata da mille consigli non richiesti e contrastanti, che, per farla in breve, mi hanno portato al seguente sistema:
prima pesavo la bimba, allattavo io, poi pesavo, SEGNAVO i g presi, integravo con LA fino alla quantità stabilita (dal pediatra, ovviamente) e intanto andavo di tiralatte per aumentare (o mantenere) la produzione e fare scorte per la sera, dato che di sera non avevo quasi niente. Ho ancora quel quadernino, mi vengono i brividi a guardarlo.
Al secondo figlio era cambiato il personale del nido e con esso le regole: figlio attaccato il più possibile, durata e "parte" libera, aggiunta data (con enorme dolore mio) poche volte e solo dopo misura della glicemia del bambino (che era "ipereccitabile" data la fame, quando ho visto lo spettro di problemi neurologici sono crollata); dimissione con all. materno, dopo qualche giorno il bimbo non pisciava, scendeva di peso, urlava e basta, quindi anche la nuova pediatra allattona prescrisse l'aggiunta, tolta dopo qualche giorno perchè era cresciuto troppo; con questo sistema, anche l'integrazione la davo al bisogno e a richiesta, infatti di notte che facevo più latte il biberon era raro.
A entrambi i figli ho dato il latte mio fino ai 6 mesi circa.
MariannaMJ

Messaggio da MariannaMJ » mar mar 02, 2010 11:18 pm

Ciao Lenina, è lungo il mio. E' tanto che volevo scriverlo e trovo solo ora il tempo. Sono contenta che hai messo un post nuovo in piazzetta altrimenti non l'avrei scritto (!).

Il mio allattamento è partito con tutte le premesse sbagliate.
Avevo letto ZERO sull'allattamento al seno. Avendo visto mia madre e mia zia allattare ero convinta che il mio seno, se non altro per i geni trasmessi dal parentato diretto, sarebbe stato in grado di produrre latte. Ma non avevo fatto i conti con il baby blues e con la stanchezza disumana con cui sarei arrivata a partorire, reduce da una bronchite.

Aurora è nata di pomeriggio e me l'hanno fatta attaccare il mattino seguente. Non avendo letto niente ovviamente neanche mi passava per l'anticamera del cervello di chiedere "come mai non mi portate la bimba?". Mamma scema, pensavo che stesse bene al nido.

Come allattare. Avendolo visto fare con mia sorella e una schiera nutrita di cugini mi è venuto naturale e istintivo. Ma solo adesso che sto leggendo Gonzales capisco che il merito è stato tutto dell'attacco da manuale di Aurora, di certo non la mia tecnica inesistente.
Ho passato una settimana all'ospedale e lì tanti problemi non me li facevo. Orari, non esistevano.Il rooming in era solo di giorno parziale. I pediatri mi rassicuravano che la bimba, pur avendo avuto un bel calo di peso, stava già recuperando. E non essendoci il rooming-in avevo pure avuto una bella "calata" di latte, le tette mi erano letteralmente scoppiate.

Ma non avevo fatto i conti con le puericultrici ignoranti. Due che mi avevano suggerito di far bere acqua alla bimba perchè con l'ittero serviva bere, ma a me faceva troppo schifo il bibo dell'ospedale e mi sono sempre rifiutata. Le stesse due che mi hanno detto una volta a casa di far passare almeno 2 ore tra una poppata e l'altra altrimenti mi stancavo troppo e le tette non si sarebbero "ricaricate". Le espertone suggerivano di dare camomilla o tisana al finocchio nel frattempo così la bimba non si sarebbe intasata col latte artificiale compromettendo la mia produzione.
Alla faccia dell'allattamento a richiesta. Che cretine. E che cretina io a dare loro retta.

Arrivo a casa distrutta, più che dalla condizione di neomamma, da una settimana insonne per vicine di letto russanti. Ero in dimissione protetta, la mattina col freddo gelido di Gennaio e con la notte passata in bianco la sveglia suonava immancabilmente alle 6:30 e portavo Aurora a fare il prelievo di sangue per controllare l'ittero, che ancora non si era stabilizzato. Poi a casa da sola senza mio marito, che aveva già ripreso a lavorare e quando non lavorava aveva sempre qualche casino da sbrigare. Il frigo perennemente vuoto. Mai tempo per farmi una doccia, Aurora sempre attaccata, tranne che nelle prime ore della mattina quando dormiva un pò di più. Il centinaio di punti che mi danno un tormento di prurito. Le do l'aggiunta, anzi no: un bibo pieno di artificiale. Lei si spara 4 ore filate e io pure. Appena mi sveglio chiamo mia madre al telefono piangendo: mamma corri.

Si è fatta 150km in un battibaleno. E' arrivata che stavo di nuovo col bibo in mano convinta di non avere latte perchè le tette non si ricaricavano. Mi chiede: "che fai? attacca la bimba al seno!". Le racconto delle 2 ore che non erano ancora passate e del seno ancora floscio. Mi guarda come se fossi un'aliena e mi dice: "col seno SCORDATI l'orologio".

Mi ha salvato l'allattamento, corretto la posizione rendendola praticamente perfetta (i primi giorni avevo avuto qualche sanguinamento per via di alcune bollicine che si erano formate in gravidanza e che si erano "rotte" appena attaccata Auri, pensavo stessero migliorando per l'applicazione della Purelan invece era sempre merito dell'attacco via via migliore).
Una liberazione, ancora più grande aver potuto mandare a quel paese la suocera rompiscatole che si spacciava per esperta dell'allattamento non avendolo mai fatto bene.
Da lì tutto in discesa. Anche se a volte mi pesava dovermi portare ovunque Aurora.

Ricordo solo due periodi veramente brutti, ancora oggi mi chiedo come ho fatto a non cedere.

Il primo quando tutti davano la colpa al mio latte per la dermatite di Aurora. Quindi diciamo dai 2 ai 6 mesi, poi mi sono messa un pò di più a studiare la dermatite e mi sono risollevata da sola.

Il secondo è cominciato quando Aurora aveva poco più di due mesi. Avevo un dolore fortissimo al seno sinistro, dopo qualche gg mi si arrossa la pelle. Tutti a diagnosticare una mastite che in realtà non c'era, tutti tranne la mia ginecologa che però mi ha visitato troppo tardi quando ormai mi avevano bombardato di antibiotici inutili.
Dal seno l'infezione mi passa ai linfonodi del cavo ascellare, mi fanno un'incisione di 1cm per far fuoriuscire il pus, senza anestesia.
E io continuavo ad allattare. Con dei dolori che mi facevano battere i piedi per terra. Ma ci tenevo troppo a continuare.
Dopo l'incisione la situazione sembrava migliorata, finchè non sono comparsi altri ascessi sul torace e lì era fin troppo evidente che l'infezione cutanea non era stata superata ma era ormai diventata un problema generale.
La dermatologa con un pò + di senno di tutti i medici consultati mi dice di fare un tampone cutaneo per potermi somministrare l'antibiotico mirato e non uno a largo spettro. Aurora aveva ormai 10 mesi ed erano ormai 8 mesi che usavamo tutti gli antibiotici compatibili con l'allattamento, stavolta sarebbe stato uno non compatibile.
Mi raccomanda di smettere di allattare nel giro di una settimana, tempo di avere il risultato dell'antibiogramma.

Smetto, con grande dispiacere, anche se Auri tutto sommato la prende bene.
Risultato dell'antibiogramma: nessun antibiotico adatto, batterio praticamente incurabile con antibiotici.

Doppio dispiacere. Per l'allattamento e il mio sistema immunitario distrutto.
Così mi sono data all'omeopatia: dovessi mai allattare di nuovo, non sarò almeno costretta a smettere per un antibiotico.

La cosa che ancora mi fa incazzare è quando qualcuna mi dice: hai allattato 10 mesi? beata te, sei stata fortunata.
Io ho un concetto ben diverso di "fortuna".
MariannaMJ

Messaggio da MariannaMJ » mar mar 02, 2010 11:18 pm

Ciao Lenina, è lungo il mio. E' tanto che volevo scriverlo e trovo solo ora il tempo. Sono contenta che hai messo un post nuovo in piazzetta altrimenti non l'avrei scritto (!).

Il mio allattamento è partito con tutte le premesse sbagliate.
Avevo letto ZERO sull'allattamento al seno. Avendo visto mia madre e mia zia allattare ero convinta che il mio seno, se non altro per i geni trasmessi dal parentato diretto, sarebbe stato in grado di produrre latte. Ma non avevo fatto i conti con il baby blues e con la stanchezza disumana con cui sarei arrivata a partorire, reduce da una bronchite.

Aurora è nata di pomeriggio e me l'hanno fatta attaccare il mattino seguente. Non avendo letto niente ovviamente neanche mi passava per l'anticamera del cervello di chiedere "come mai non mi portate la bimba?". Mamma scema, pensavo che stesse bene al nido.

Come allattare. Avendolo visto fare con mia sorella e una schiera nutrita di cugini mi è venuto naturale e istintivo. Ma solo adesso che sto leggendo Gonzales capisco che il merito è stato tutto dell'attacco da manuale di Aurora, di certo non la mia tecnica inesistente.
Ho passato una settimana all'ospedale e lì tanti problemi non me li facevo. Orari, non esistevano.Il rooming in era solo di giorno parziale. I pediatri mi rassicuravano che la bimba, pur avendo avuto un bel calo di peso, stava già recuperando. E non essendoci il rooming-in avevo pure avuto una bella "calata" di latte, le tette mi erano letteralmente scoppiate.

Ma non avevo fatto i conti con le puericultrici ignoranti. Due che mi avevano suggerito di far bere acqua alla bimba perchè con l'ittero serviva bere, ma a me faceva troppo schifo il bibo dell'ospedale e mi sono sempre rifiutata. Le stesse due che mi hanno detto una volta a casa di far passare almeno 2 ore tra una poppata e l'altra altrimenti mi stancavo troppo e le tette non si sarebbero "ricaricate". Le espertone suggerivano di dare camomilla o tisana al finocchio nel frattempo così la bimba non si sarebbe intasata col latte artificiale compromettendo la mia produzione.
Alla faccia dell'allattamento a richiesta. Che cretine. E che cretina io a dare loro retta.

Arrivo a casa distrutta, più che dalla condizione di neomamma, da una settimana insonne per vicine di letto russanti. Ero in dimissione protetta, la mattina col freddo gelido di Gennaio e con la notte passata in bianco la sveglia suonava immancabilmente alle 6:30 e portavo Aurora a fare il prelievo di sangue per controllare l'ittero, che ancora non si era stabilizzato. Poi a casa da sola senza mio marito, che aveva già ripreso a lavorare e quando non lavorava aveva sempre qualche casino da sbrigare. Il frigo perennemente vuoto. Mai tempo per farmi una doccia, Aurora sempre attaccata, tranne che nelle prime ore della mattina quando dormiva un pò di più. Il centinaio di punti che mi danno un tormento di prurito. Le do l'aggiunta, anzi no: un bibo pieno di artificiale. Lei si spara 4 ore filate e io pure. Appena mi sveglio chiamo mia madre al telefono piangendo: mamma corri.

Si è fatta 150km in un battibaleno. E' arrivata che stavo di nuovo col bibo in mano convinta di non avere latte perchè le tette non si ricaricavano. Mi chiede: "che fai? attacca la bimba al seno!". Le racconto delle 2 ore che non erano ancora passate e del seno ancora floscio. Mi guarda come se fossi un'aliena e mi dice: "col seno SCORDATI l'orologio".

Mi ha salvato l'allattamento, corretto la posizione rendendola praticamente perfetta (i primi giorni avevo avuto qualche sanguinamento per via di alcune bollicine che si erano formate in gravidanza e che si erano "rotte" appena attaccata Auri, pensavo stessero migliorando per l'applicazione della Purelan invece era sempre merito dell'attacco via via migliore).
Una liberazione, ancora più grande aver potuto mandare a quel paese la suocera rompiscatole che si spacciava per esperta dell'allattamento non avendolo mai fatto bene.
Da lì tutto in discesa. Anche se a volte mi pesava dovermi portare ovunque Aurora.

Ricordo solo due periodi veramente brutti, ancora oggi mi chiedo come ho fatto a non cedere.

Il primo quando tutti davano la colpa al mio latte per la dermatite di Aurora. Quindi diciamo dai 2 ai 6 mesi, poi mi sono messa un pò di più a studiare la dermatite e mi sono risollevata da sola.

Il secondo è cominciato quando Aurora aveva poco più di due mesi. Avevo un dolore fortissimo al seno sinistro, dopo qualche gg mi si arrossa la pelle. Tutti a diagnosticare una mastite che in realtà non c'era, tutti tranne la mia ginecologa che però mi ha visitato troppo tardi quando ormai mi avevano bombardato di antibiotici inutili.
Dal seno l'infezione mi passa ai linfonodi del cavo ascellare, mi fanno un'incisione di 1cm per far fuoriuscire il pus, senza anestesia.
E io continuavo ad allattare. Con dei dolori che mi facevano battere i piedi per terra. Ma ci tenevo troppo a continuare.
Dopo l'incisione la situazione sembrava migliorata, finchè non sono comparsi altri ascessi sul torace e lì era fin troppo evidente che l'infezione cutanea non era stata superata ma era ormai diventata un problema generale.
La dermatologa con un pò + di senno di tutti i medici consultati mi dice di fare un tampone cutaneo per potermi somministrare l'antibiotico mirato e non uno a largo spettro. Aurora aveva ormai 10 mesi ed erano ormai 8 mesi che usavamo tutti gli antibiotici compatibili con l'allattamento, stavolta sarebbe stato uno non compatibile.
Mi raccomanda di smettere di allattare nel giro di una settimana, tempo di avere il risultato dell'antibiogramma.

Smetto, con grande dispiacere, anche se Auri tutto sommato la prende bene.
Risultato dell'antibiogramma: nessun antibiotico adatto, batterio praticamente incurabile con antibiotici.

Doppio dispiacere. Per l'allattamento e il mio sistema immunitario distrutto.
Così mi sono data all'omeopatia: dovessi mai allattare di nuovo, non sarò almeno costretta a smettere per un antibiotico.

La cosa che ancora mi fa incazzare è quando qualcuna mi dice: hai allattato 10 mesi? beata te, sei stata fortunata.
Io ho un concetto ben diverso di "fortuna".
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