Milano, 20 luglio 2009 - Dramma familiare a Parabiago, nel milanese, dove una donna di 36 anni ha ucciso il figlio di 4 in casa. Secondo le prime informazioni, lo avrebbe strangolato con un cavo elettrico.
Il tragico fatto è accaduto prima di mezzogiorno, quando il 118 ha avvertito i carabinieri di Monza di un bimbo trovato senza vita in un appartamento in via Resegone. I soccorritori, infatti, avevano notato subito che qualcosa non andava.
A chiamare erano state la madre e la sorella della donna, che non sentendola al telefono si erano recate nella sua abitazione per vedere se andava tutto bene. Una volta arrivate sul posto, hanno trovata la parente da sola con il piccolo già in fin di vita. I medici purtroppo non hanno potuto fare nulla per salvare il bambino.
La donna, sotto choc, è stata sentita e in seguito arrestata con l'accusa di omicidio
Sono notizie che hanno il potere di sconvolgermi, di annientarmi sotto tutti i punti di vista. Ascoltavo il tg, pare l'abbia strangolato con il cavetto per caricare il cellulare
Pare che posse stanca, troppo occupata tra lavoro casa e figlio.
E pensi alle volte che sei alla frutta, alle volte che ti siedi sul divano convinta di non farcela. Mi spiace tanto per questo povero innocente angioletto, ma ancora di piu' per questa donna, penso a cosa le passava per la testa, alla pesantezza che aveva in corpo e nella mente...All'indifferenza di chi aveva vicino. Troppo spesso si sottovaluta per poi scoprirsi sorpresi davanti a fatti del genere.
Ancora infanticidio
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Monica1970
Monica1970 ha scritto:Ho sentito anch'io e appena l'altro ieri c'era quella donna che si è suicidata con la figlia di 5 mesi down...
Terribile...
anche quel caso mi ha rattristato..ma forse e' diverso, forse quella madre ha deciso che per lei e la figlia down non c'era futuro, giusto o sbaglato che sia stato il suo gesto, l'ha fatto secondo me consapevolmenteinvece mi terrorizza il momento, l'attimo, la testa che va in tilt e ti fa agire cosi all'improvvisamente, magari stava ricaricando il telefono, il bimbo l'ha "importunata" e lei e' data fuori di matto.....mamma mia
sai cosa penso? che si chieda anche troppo aiuto ma che ci sia una forte tendenza a sottovalutare, a me capita spesso di dire che non ce la faccio piu', che sono stanca, che ho bisogno di una mano, ma tutti mi conoscono come una forte, che reagisce e cosi tendono a pensare che sia lo scazzo di un minuto e che poi passera'....ma che certezza si ha? Lei aveva chiesto aiuto al medico di famiglia e pure il marito sapeva che era leggermente depressa....Sharazade ha scritto:Non avevo il coraggio di aprire questa discussione, per fortuna lo hai fatto tu.
Perchè non impariamo a chiedere aiuto? Perchè pensiamo di dover per forza arrivare a far tutto?...e quel peso nella testa e nel cuore...quanti perchè...e un bimbo adesso non c'è più.
Credo che ci siano motivazioni complesse dietro. In sintesi, molto in sintesi, la nostra società ci fa credere che non si possa essere infelici se non ci sono motivi reali, concreti, tangibili. Quindi hai un figlio piccolo, un lavoro, un marito, una casa...che motivo hai di stare male? Stringi i denti e vai avanti, altrimenti sei una "debole".Sharazade ha scritto:Perchè non impariamo a chiedere aiuto? Perchè pensiamo di dover per forza arrivare a far tutto?
Succede allora che al malessere si somma questa pressione sociale, molto ben interiorizzata in tante donne, e che il tutto possa portare alla tragedia.
In tanti casi, e forse anche in questo, sono gli esiti estremi delle depressioni post partum mal curate o mai curate.
E tutto questo in una società che si crede civile...c'è davvero di che inorridire di fronte a tanto dolore e a tanta solitudine.