Raccolta testimonianze di disagio nel post partum

mammangi

Messaggio da mammangi » gio mar 05, 2009 3:06 pm

Prima di iniziare a scrivere la mia esperienza, vorrei suggerire di offrire la raccolta finale di testimonianze anche ai neo-papà. Come emerge dai vari racconti, sono loro che hanno in mano il potere di aiutarci a superare questi brutti momenti. Sono i padri dei nostri figli e le persone che ci stanno più vicino.
Perchè non accada -come è successo a me- che vedere la propria donna, una donna forte che ha sempre sostenuto il compagno nelle situazioni difficili, trasformata in un esserino che piange anche davanti alla pubblicità della calzedonia, lo porti a diventare aggressivo per difesa. Così, la mano alla quale chiedevo di aiutarmi mi spingeva nel pozzo della depressione (già..."depressione"...secondo lui una parola dietro la quale nascondere le proprie pigrizie!).

Anche i papà devono prepararsi allo sconvolgimento ormonale. Per il bene di tutti.


marte71

Messaggio da marte71 » ven mar 06, 2009 11:51 am

Rie ha scritto:Un abbraccio speciale a Claudina...

Per quanto riguarda gli interventi già fatti, ho trovato qualcosa di Anne, di Chiaretta, e il post a cui accennava Alessia M. Ve li mando in mp, così se volete potete rivederli, o ampliarli, quel che volete.

Marte invece ha scritto tantissimo, e anche in post belli e intensi, ma non sono riuscita a trovare un post "riassuntivo" e non mi sento in grado di fare io un "collage" di sentimenti così intimi...
Provo a cercare meglio un'altra volta, e se hai tempo e riesci, Marte, puoi cercare anche tu? Senza fretta e senza impegno, non ti preoccupare, intanto scadenze ferree non ce ne sono.

Ringrazio ancora tutte voi per le risposte
:bacio:
ma infatti tesoro, un lavoro immane. lascia stare, io stessa non mi ci racapezzo tra i vari interventi miei...scrivo una nuova versione completa appena riesco ;) grazie comunque.
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Messaggio da Rie » ven mar 06, 2009 12:14 pm

marte71 ha scritto:ma infatti tesoro, un lavoro immane. lascia stare, io stessa non mi ci racapezzo tra i vari interventi miei...scrivo una nuova versione completa appena riesco ;) grazie comunque.
Mi spiace davvero di non averti potuto dare una mano, marte. :(
Quando riesci, sarebbe davvero bello avere la tua testimonianza. Nei post che ho cercato, seppure non organici perché inseriti, ovviamente, in altri discorsi, c'erano molti spunti interessanti.
Grazie mille!
marte71

Messaggio da marte71 » ven mar 06, 2009 12:52 pm

Io devo cominciare dalla gravidanza, per poter capire meglio ciò che è successo dopo...
Gio non era cercata, anzi, è capitata. Tutti a dire che avrei avuto difficoltà a concepire, che con tutti i problemi fisici che avevo, non ci dovevo nemmeno pensare ad una eventuale gravidanza , nemmeno per distrazione o altro sarebbe arrivata, nemmeno con un miracolo.
Invece l’ultimo dell’anno, complici i fumi dell’alcol e che so io, il miracolo accadde...è vero non l’avevo cercata, ma nel mio immaginario era già viva da tempo, sapevo che nella vita un figlio lo avrei voluto...con tutta me stessa. Per cui non capii subito la reazione di suo padre. scappò, più veloce della luce e nel modo peggiore. Fa niente, mi dissi, basterò io per lei...mi sentivo pugnalata due volte, primo come donna (ero convinta che mi amasse) e dopo come madre di sua figlia...che sofferenza sapere che non c’era nemmeno un piccolo spazio dentro di lui, per la sua bambina...
Passarono tre mesi, aspettò che non si potesse più abortire, perché lui in quello sperava...e poi tornò, con la coda tra le gambe e dicendo che si era spaventato e per questo aveva reagito male...male??? Mi parse un eufemismo...certo, 11 mesi lui a roma e io a milano, non erano certo una buona base per costruire una famiglia, ma io lo amavo sul serio e avevo dato per scontato che così fose anche per lui...quindi, accetai l’idea della sua paura e del suo pentimento, e ci dicemmo, ok proviamo...lui nel frattempo si era trasferito qui per lavoro e dal 5° mese di gravidanza, mi trasferii da lui. La gravidanza passò bene fisicamente, anche se le mie paure di certo non erano svanite...provammo a costruirci un quilibrio, ma più lo conoscevo e più capivo che c’erano delle zone buie in quest’uomo...ma lui non si apriva più di tanto. Nacque giorgia e devo dire che quel momento ci unì molto, moltissimo. eravamo al 7° cielo. Ma già all’ospedale, nonostante la felicità immensa e indescrivibile, sentivo una strana sensazione, mi sentivo investita completamente e a dismisura dalla responsabilità di quell’esserino, probabilmente sentivo anche quella di un padre che fino in fondo presente non lo era mai stato...ma questo lo capii dopo.
Giorgia al rientro a casa, iniziò a mostrare ciò che probabilmente aveva avvertito durante la gravidanza, un gran nervosismo. Non dormiva mai, piangeva sempre, aveva un sacco di coliche, chiedeva la tetta continuamente. Io cercai di star dietro ad ogni sua esigenza, ma faticavo parecchio. Vuoi perché la situazione era effettivamente difficile, vuoi perché io non ero affatto preparata. Avevo vissuto una vita molto egoriferita fino a quel momento, adoravo i mio lavoro e all’improvviso non c’era più, c’eravamo solo io lei, sempre sole.
Vivevamo in un paesino alle porte di milano, i miei ancora lavoravano e lui usciva alle 8 di mattina e tornava alle 8 di sera...cominciarono i litigi, furibondi, una settimana si e una no faceva la valigia dicendo che se ne voleva andare... Ma poi non se ne andava mai ...giorgia cresceva e io diventavo sempre più zombi, ero l’ombra di me stessa.
Una volta, erano giorni che non chiudevo occhio (per far riposare lui che la mattina lavorava...), c’era la donna delle pulizie, me lo ricordo ancora come fosse ieri, giorgia non smetteva di piangere e io non sapevo più che fare. ad un certo punto comincia ad urlare, come se la cosa potesse servire a calmare la bambina...ovviamente fu il contrario, la signora si affaccio alla porta e vidi nel suo sguardo una preoccupazione enorme. Mi resi conto solo allora, che stavo dando di matto, chiamai mia madre al telefono e in lacrime la pregai di venire ad aiutarmi...io quel giorno non me lo dimeticherò mai, mi sento in colpa ancora adesso...e ogni tanto ho paura che mia figlia se lo ricordi persino...passo la crisi, ma io non stavo affatto bene, continuavo a perdere peso e piangevo spesso.
Ci trascinammo ancora per un po’, poi finalmente mio marito trovò lavoro a milano e ci trasferimmo, con mia madre e i miei parenti vicino credevo si sarebbe sistemato tutto al meglio.
Simone nel frattempo divenne un padre meraviglioso, ma purtroppo non un marito meraviglioso...non era quella la vita che mi aspettavo, probabilmente nemmeno la figlia che mi aspettavo...qualcuno un giorno quando ero incinta mi disse, non crearti aspettative di nessun tipo e io non capii...bè molto più avanti capii, ma era troppo tardi...ormai le spattetive erano state deluse.
Mi sentivo in gabbia, concentrata all’inverosimile sul mio modo di fare la mamma, capivo che dovevo fare di più, ma non sapevo come e cosa. Vivevo in funzione di giorgia, ma al tempo stesso doveva cercare di costruire un rapporto con suo padre...non sapevo da che parte girarmi, in sostanza. Resistetti per 3 anni... come non lo so...ripresi anche a lavorare e come ciliegina sulla torta mi cambiarono mansione e mi misero sotto come non mai, ero sempre al telefono per lavoro, anche quando stavo a casa...un delirio! le cose tra me e simone però, parevano essere migliorate, ma solo perché io avevo smesso di lottare, di arrabbiarmi, di litigare e mandavo giu senza nemmeno rendermene conto. Era un bravo padre, il migliore che ho consociuto non scherzo, e lì per lì mi pareva potesse bastare. Giorgia era serena, felice. Continuava a non dormire, ma sembrava che le cose si stessero sistemando. Poi successe qualcosa di cui ora on mi va di parlare, che fece scoppiare in me la miccia. E comiciai a star male, ma male davvero. Fui ricoverata, mi ribaltarono come un calzino...e non usciva niente, ma io stavo morendo lentamente. Ero arrivata a pesare 40 chili per 1,70 di altezza...per fortuna trovai una psichiatra che mi prese sotto la sua ala. Mi ha salvato la vita e la famiglia. Ora siamo rinati e felici! Pare avessi una depressione nascosta, che mi trascinavo probabilmente dal post partum, ma che nessuno riusciva a vedere più di tanto, proprio per il mio carattere, mai piagnone, difficilmente lamentoso...mi sono sempre definita una forte, e forse per questo non ho saputo chiedere aiuto... Simone ha dovuto affrontare con me la terapia, perché i suoi problemi non risolti dell’infanzia aveva pesato come un macigno sulla nostra vita...un padre alcolizzato, una madre assente, un nonno suicida...era troppo anche per me...
Ma ce l’ho fatta, ce l’abbiamo fatta! Durissimo, il periodo più brutto e più buio della mia vita. Ma doveva andar così, dovevo passarci e capire delle cose, tante cose che mi hanno cambiata profondamente e che finalmente hanno dato un senso nuovo alla nostra famiglia.

Scusate il papiro infinito...spero possa essere utile a qualcuno.
dani_73

Messaggio da dani_73 » ven mar 06, 2009 1:26 pm

mammangi ha scritto:Perchè non accada -come è successo a me- che vedere la propria donna, una donna forte che ha sempre sostenuto il compagno nelle situazioni difficili, trasformata in un esserino che piange anche davanti alla pubblicità della calzedonia, lo porti a diventare aggressivo per difesa. Così, la mano alla quale chiedevo di aiutarmi mi spingeva nel pozzo della depressione (già..."depressione"...secondo lui una parola dietro la quale nascondere le proprie pigrizie!).

Anche i papà devono prepararsi allo sconvolgimento ormonale. Per il bene di tutti.
Approvo e sottoscrivo, e leggendo anche gli altri racconti mi sento meglio. La mia esperienza risale a quattro anni e mezzo fa. Marta è arrivata al primo tentativo, la gravidanza è andata bene a parte piccole ansie da mamma in attesa. Il parto non è stato lunghissimo ma estenuante grazie forse all'ossitocina e al fatto che Marta pesava 4230 grammi. In ospedale nonostante fossi debole mi sentivo bene, in grado di accudire mia figlia fino a che non mi dicono che ha l'ittero, che devo stare in ospedale altri tre giorni. Cominciano le ansie e un giorno lo passo piangendo perchè Marta pur attaccandosi di continuo piange altrettanto di continuo, mi sento dire, con tono beffardo da un infermiera "molto gentile" che è normale, che i bambini piangono ma la mia era disidratata a causa della lampada e il latte non bastava a sistemare la situazione (ma l'ho scoperto solo il giorno dopo). Finalmente veniamo dimesse e nel tragitto alla macchina cominciano le paure e le ansie e mi tremano le gambe. A casa mi sento un pò imbranata ma sembra andare tutto bene fino a che scopriamo che Marta pur attaccandosi, non cresce, entro nel loop della doppia pesata, che sconsiglio a tutte, e poi dell'aggiunta con conseguente sensazione di inadeguatezza mia a fare la mamma che cresce, cresce, cresce. Marta però ricomincia a crescere di peso, tiro un sospiro di sollievo fino a che iniziano le coliche. Marta inizia a piangere alle 11.00 di sera e non smette fino alle 3 o alle 4, mi sento sempre più impotente, non riesco a fare stare bene la mia bambina, sono stanca, ho sonno, vorrei dormire ma no, lei piange, si dispera, non si può e si va avanti così dalla metà di settembre fino a fine ottobre. In quel periodo sto sempre peggio, non dormo una notte, l'avvicinarsi delle ore serali diventa un incubo, ho la sensazione che mi si stringa la bocca dello stomaco sento un peso incredibile sul cuore, ogni tanto penso ma chi me l'ha fatto fare di cercare un figlio. Mi sento un pò meglio solo quando c'è gente per casa, ma quando se ne vanno piombo nella desolazione anche se mio marito è con me, ho voglia di piangere, di sentirmi coccolata ma mio marito non capisce o non vuole capire, per lui la depressione non esiste, la mente non può ammalarsi...devo reagire e essere forte, razionale come sempre.
Mio marito riprende a lavorare e io non ci sto proprio da sola con la bambina è una paura continua ma nello stesso tempo non riesco ad uscire. Mia mamma e mia suocera mi danno una mano alternandosi, una al mattino e una al pomeriggio. Forse solo loro hanno capito e senza chiedere arrivano in soccorso, mia suocera mi fa trovare la cena pronta per un paio di mesi e mi costringe a portare fuori la bambina in tutti i pomeriggi di sole e viene e dormire da noi quando mio marito fa il turno di notte; mia mamma stira e mi fa le faccende mi sento un'ameba nei loro confronti ma inizio ad affrontare meglio il rapporto con Marta e quindi comincio lentamente a riprendermi. Comincio a sentirmi in grado di interpretare i suoi bisogni e questo mi fa sentire molto, molto più sollevata. Comincio a vedere la luce in fondo al tunnel e seppur con fatica riesco ad uscirne siamo più o meno all'inizio di novembre. Però vi dico una cosa, ci sono certe sere, magari un pò grigie, un pò malinconiche in cui quella sensazione di peso sul cuore riaffiora, è un attimo, ma è terribile.
Devo quindi rigraziare la mia adorata mamma e mia suocera perchè se fosse stato per mio marito non so cosa sarebbe successo...
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Messaggio da Rie » ven mar 06, 2009 1:36 pm

Grazie mille, Marte...
E grazie anche a Dani.
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Messaggio da Rie » gio mar 19, 2009 10:54 pm

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Messaggio da Magui » ven mar 20, 2009 9:52 am

Spesso la depressione ( di qualsiasi natura sia e a qualsiasi età) viene sminuita dal fatto che non esistano sintomi fisici che la facciano riconoscere, solo il gran disagio interiore che ci fa vergognare del fatto di non sapere che cosa fare e del perchè tutta quella angoscia. Io non ho ancora partorito, mancano ancora tre mesi, ma è ancora difficile per me a distanza di tanti anni, ammettere di averne sofferto.Che grande forza dentro a queste mamme!Un abbraccio stretto a tutte.
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