Leo

Rispondi
b71
Utente Vip
Utente Vip
Messaggi: 1378
Iscritto il: lun giu 18, 2007 7:48 pm

Leo

Messaggio da b71 » mer ago 01, 2007 7:28 am

Eccomi qui, a 2 anni e passa di distanza,
a descrivere per la prima volta l'arrivo del nanetto.
Indelebilmente ricordo il ricovero in clinica anticipato
(il mio ginecologo andava in ferie e così mi hanno indotto il parto un giorno prima del termine),
la mia paura e le mie ansie.

Nevicava moltissimo quel 24 febbraio e io
(dopo aver ricevuto il primo ovulo verso le 20.00)
guardavo fuori dalla finestra della mia stanza quel paesaggio imbiancato
e mi sentivo un po' la Madonna (sembrava Natale, e Leo è nato il 25).
La mia famiglia non c'era (i postumi di un recente divorzio ancora
non si erano riassorbiti, togliendo un po' di poesia all'evento),
il mio allora moroso-nonancora-marito era stato rispedito a casa
"tanto ci vorranno ancora tante ore"... e io aspettavo la visita delle 23.00
per capire cosa sarebbe successo quella notte.

Al controllo mi trovano dilatata di 5 cm e, mentre mi visitano, mi si rompono le acque.
"La signora sarà più veloce del previsto".

Verso mezzanotte i dolori iniziano a essere forti,
ma vado lo stesso a piedi (2 rampe di scale, ma in quelle condizioni
era maggiore la paura di restare bloccata in ascensore)
alla visita successiva, prevista all'1 di notte.
Non faccio in tempo a sdraiarmi che i dolori mi bloccano completamente.
"Ah però signora, 9 cm!!".

Mi prende un po' il panico, ma bisogna aspettare che
la dilatazione sia completa.. .passano altre 2 ore di dolori fortissimi
alternati a un silenzio ovattato.
10 cm.
"Dov'è suo marito?? Lo chiami subito!"

Poveraccio, con tutta la neve fresca scesa quella notte è un miracolo
che non sia uscito di strada.
"Ora stia tranquilla che chiamamo il suo ginecologo".

Non aspettandosi un esito così veloce se ne era infatti già andato a casa
pensando di ritornare solo al mattino.
Pare che per raggiungere la clinica sotto la tormenta
sia giunto con Piumone, ramponi e Moon Boot.

Tutti in sala parto, tutti che mi dicono di spingere-io raggiungo
e oltrepasso la mia soglia personale del dolore
(che pensavo fosse alta), imploro l'epidurale...
e tutti mi guardano (intuisco solo gli sguardi perché non indossando
le lenti a contatto ho ricordi un po'...SFOCATI) come fossi scema.

L'anestesista arriva lo stesso, guarda là sotto,
mi viene vicino e mi dice:
"Signora mia, la prossima volta la chieda un po' prima l'epidurale...
si vede già la testa del bambino".

Oh Madonna (quella vera).
Mi ritrovo a ringhiare e urlare come un lupo inferocito
finché non sento quella sensazione unica, meravigliosa e irripetibile
(e così chiara ancora nella mia mente) di Leo che esce da me,
del cordone che si srotola velocemente,
della mia pancia che si svuota...

Eccolo, perfetto e già pulito, quasi con la riga da parte, PRECISO.
Nostro, mio. Amore totale e non misurabile.
Mi sento MAMMA, come se lo fossi sempre stata.


Teresa
Utente NM
Utente NM
Messaggi: 2533
Iscritto il: ven dic 15, 2006 8:25 pm

Messaggio da Teresa » mer ago 01, 2007 9:37 am

resto sempre cosi' quando leggo di dolore e di vita.
Di parti e partenze di viaggi infiniti.
E guardo leo, con quell'espressione in quella foto, gia' cosi da uomo in miniatura e penso che sia uscito dal ventre di una donna che lo ha amato dal primo istante come solo una mamma sa fare.

Grazie per aver condiviso questa storia con noi.
Silvietta
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 3806
Iscritto il: ven dic 15, 2006 6:51 pm
Contatta:

Messaggio da Silvietta » mer ago 01, 2007 12:04 pm

Io piango ad ogni nuovo racconto.
Non ce la posso fare.
Perchè quella sensazione del corpo che esce, di svuotamento improvviso.
Quel sollievo, quell'incredulità tua è anche mia.
E di tutte le madri.
Rispondi