Lella ha scritto:Paola ha scritto:[
Ecco, per me questo è rispondere in maniera "sana", ovvero: sarà anche salutare e tutte le filosofie del mondo dormire con un bambino ma per me è un incubo e quindi scelgo la strada che è meglio per noi!
ma dicendo sarà anche "salutare" dormire con un bambino (e chiariamoci qui stiamo intendo bambino cresciutello) stai dicendo che lo si farebbe per il benessere del bambino.
Per me continuare con il co-sleeping è semplicemente poca voglia di cambiare abitudine perchè sta bene a tutti e peserebbe di più mettersi a fare battaglie notturne e qui è davvero facilitato chi ha figli con pochi risvegli notturni e tante di voi hanno ammesso che lo fanno o l'hanno fatto non tanto per "filosofia" ma proprio per comodità, stessa "esigenza" di chi ha preferito invece abituarli ad addormentarsi nel proprio lettino.
Io, con Jacopo l'ho fatto soprattutto per comodità e francamente oggi, ogni cosa la sceglierei soprattutto per comodità nel senso che sono convintissima che l'individuo bambino si formi e diventi adulti per tantissimi di quei "fattori" (alcuni dipendenti da noi e alcuni indipendenti) che volerli gestire tutti con filosofie psicologiche mi sembra quanto meno azzardato, perché poi sono frutto della NOSTRA CULTURA.
Per capirci Lella, nel resto del mondo, fuori dalla nostra educazione un po' puritana, i bambini dormono con i genitori (vuoi per cultura, vuoi per esigenza di spazi) con i genitori fino alla pre-adolescenza, e non credo siano tutti psicolabili. Ma questo non solo per il dormire ma anche per il cibo, per l'autonomia a scuola, per lo spannolinamento, per l'introduzione della musica o la lettura delle fiabe eccetera...
Ho detto: per IL BENESSERE DEL BAMBINO perché semplicemente gli studi moderni e le pratiche antiche o tradizioni (ricordiamoci che la cameretta singola è un'invenzione moderna e soprattutto per chi vive in grandi spazi, in genere, almeno i fratelli, anche oggi, dormono nella stessa stanza e questo è co-sleeping) ci dicono che aiuta la sua autonomia al contrario di quanto si diceva negli anni '70/'80 e '90.
Ce lo dicono ad esempio studi Giapponesi ove addirittura lo stato, che vuole bambini indipendenti e autonomi dai 10 anni, chiede alle mamme di portarli addosso fino ai due anni, di allattarli a lungo, di farli dormire fra i genitori (come fossero le sponde del fiume) così da dare loro quel senso di sicurezza immediato che gli servirà in futuro per fare passi più certi.
Ma anche detto ciò, mettiamo pure sia verissimo o falsissimo, quel che io credo soprattutto OGGI è che siano così tanti i fattori che crescono un bambino che imputare alla tetta o al sonno condiviso i suoi progressi o le sue turbe mi pare quantomeno riduttivo.