La nascita di Emma, la nostra gioia più grande!
- acqualimpida
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- Iscritto il: mar set 21, 2010 5:59 pm
La nascita di Emma, la nostra gioia più grande!
Lunedì sera (30/1/2012) sono stata al corso di ginnastica a cui andavo tutte le settimane. Abbiamo fatto delle danze tutte assieme e mi sono emozionata tanto, ho sentito altri bimbi muoversi dentro la pancia, ho sentito Emma ballare con me.
Tornata stanca ma felice ho cenato e sono andata a dormire. Mi sono svegliata verso le tre di notte con qualche doloretto tipo mestruale, rituale pipì e poi sono tornata a letto. I doloretti sembravano piccole contrazioni perché iniziavano e finivano ed erano regolari ogni dieci minuti, quarto d’ora ma davvero come una mestruazione tanto che mi sono riaddormentata. Di nuovo sveglia sulle sei e mezza, le contrazioni erano un po’ più intense ma sempre ogni dieci minuti, quarto d’ora.
Come mi avevano consigliato al corso pre-parto sulle otto e mezza decido di andare a fare una doccia calda, nel frattempo le contrazioni arrivano ogni cinque minuti ma sono ancora basse e non fanno poi così male. Con la doccia pare che tutto sia passato..Verso le nove e mezza ripartono ogni circa tre minuti ma ancora sopportabili, con la respirazione riesco a governarle, il mio compagno vicino, Emma si muove tanto, sono tranquilla..Chiamo l’ostetrica del corso, le spiego la situazione, lei mi dice che con calma potrei anche andare a fare un controllo. Il mio compagno inizia a sistemare le ultime cose finché sulle dieci e mezza decidiamo di partire. Mi alzo dalla sedia a dondolo e arriva una contrazione fortissima che mi costringe a stendermi per terra, il dolore non passa e non riesco a controllarlo, inizio ad avere paura e a piangere. Il mio compagno non sa come aiutarmi, chiama il 118 dicendomi che non saremo riusciti ad arrivare nell’ospedale che avevamo scelto (perché dista almeno 30 minuti). Intanto il dolore non passa e io ho sempre più paura..non pensavo fosse così irruento, stavo aspettando che aumentasse d’intensità un po’ alla volta, così non sono pronta.. Mi convince a scendere le scale per aspettare l’ambulanza al piano di sotto della casa, arrivo giù e un’altra contrazione fortissima mi travolge.. mi metto a carponi a sento tra le gambe un liquido caldo che inizia a scendere..sempre di più, è chiaro ed è tanto..ho rotto il sacco. Metto una mano tra le gambe e sento la testina di Emma. Mi prende il panico ed inizio ad urlare, il mio compagno è fuori ad aspettare l’ambulanza che non trova la strada. Io non riesco a controllarmi, ho completamente perso il controllo della situazione e del mio corpo..
Finalmente arrivano i medici, la dott.ssa mi visita fa vedere la testina al mio compagno e dice che dobbiamo farla nascere a casa..tirano fuori i ferri, mi mettono l’ago cannula..io continuo ad urlare..
Poi la dott.ssa sente l’autista, in quattro minuti possiamo essere in ospedale..mi caricano in ambulanza al volo e partiamo a sirene spiegate. Mi tengono le gambe chiuse e mi dicono di non spingere..io piango e continuo a dire che non doveva andare così, che ho paura..il mio compagno non è con me (non gli hanno permesso di salire)
Arriviamo, saliamo in sala parto..ora mi dicono di spingere.
Sento piangere, sono le 11.20 è nata Emma!
Riesco a chiedere che aspettino che il cordone smetta di pulsare prima di tagliarlo e che la mettano nel mio petto.. la vedo e mi commuovo. Riesco solo a dirle: Benvenuta cucciola mia!
Dopo un po’ tagliato il cordone, espulsa la placenta prendono Emma per il bagnetto..io non vorrei separarmi da lei ma mi promettono che me la riporteranno a breve. Rifiuto i punti, ho solo una piccola lacerazione (che però brucia ancora). I medici e le ostetriche iniziano a farmi mille domande per compilare la cartella clinica. Mi portano in un’altra stanza dove mi mettono a letto e mi dicono che mi terranno controllata per altre due ore..vedo il mio compagno venirmi incontro..poi arriva la mia piccola e finalmente l’attacco al seno..ciuccia subito. È davvero piccola, con quei vestitini il doppio di lei mi fa sorridere.
Inizio a chiederle scusa, scusa per aver avuto così tanta paura, per non averle mai parlato durante il parto, per non esserle stata vicino..mi sento così in colpa e ancora non riesco a perdonarmelo.
Tutte le persone che hanno saputo com’è andata mi dicono che sono stata super fortunata, in parte è vero perché di sicuro non posso dire di aver sofferto molto ma è stato tutto così veloce, fuori da ogni controllo che ancora fatico a rendermene conto.
E questo mi fa riflettere su cosa volesse dirmi Emma..non posso pretendere di controllare tutto, devo essere più aperta e saper accogliere gli imprevisti con la stessa forza e gioia degli avvenimenti che programmo..è arrivata mia figlia, è arrivata la mia maestra..
Tornata stanca ma felice ho cenato e sono andata a dormire. Mi sono svegliata verso le tre di notte con qualche doloretto tipo mestruale, rituale pipì e poi sono tornata a letto. I doloretti sembravano piccole contrazioni perché iniziavano e finivano ed erano regolari ogni dieci minuti, quarto d’ora ma davvero come una mestruazione tanto che mi sono riaddormentata. Di nuovo sveglia sulle sei e mezza, le contrazioni erano un po’ più intense ma sempre ogni dieci minuti, quarto d’ora.
Come mi avevano consigliato al corso pre-parto sulle otto e mezza decido di andare a fare una doccia calda, nel frattempo le contrazioni arrivano ogni cinque minuti ma sono ancora basse e non fanno poi così male. Con la doccia pare che tutto sia passato..Verso le nove e mezza ripartono ogni circa tre minuti ma ancora sopportabili, con la respirazione riesco a governarle, il mio compagno vicino, Emma si muove tanto, sono tranquilla..Chiamo l’ostetrica del corso, le spiego la situazione, lei mi dice che con calma potrei anche andare a fare un controllo. Il mio compagno inizia a sistemare le ultime cose finché sulle dieci e mezza decidiamo di partire. Mi alzo dalla sedia a dondolo e arriva una contrazione fortissima che mi costringe a stendermi per terra, il dolore non passa e non riesco a controllarlo, inizio ad avere paura e a piangere. Il mio compagno non sa come aiutarmi, chiama il 118 dicendomi che non saremo riusciti ad arrivare nell’ospedale che avevamo scelto (perché dista almeno 30 minuti). Intanto il dolore non passa e io ho sempre più paura..non pensavo fosse così irruento, stavo aspettando che aumentasse d’intensità un po’ alla volta, così non sono pronta.. Mi convince a scendere le scale per aspettare l’ambulanza al piano di sotto della casa, arrivo giù e un’altra contrazione fortissima mi travolge.. mi metto a carponi a sento tra le gambe un liquido caldo che inizia a scendere..sempre di più, è chiaro ed è tanto..ho rotto il sacco. Metto una mano tra le gambe e sento la testina di Emma. Mi prende il panico ed inizio ad urlare, il mio compagno è fuori ad aspettare l’ambulanza che non trova la strada. Io non riesco a controllarmi, ho completamente perso il controllo della situazione e del mio corpo..
Finalmente arrivano i medici, la dott.ssa mi visita fa vedere la testina al mio compagno e dice che dobbiamo farla nascere a casa..tirano fuori i ferri, mi mettono l’ago cannula..io continuo ad urlare..
Poi la dott.ssa sente l’autista, in quattro minuti possiamo essere in ospedale..mi caricano in ambulanza al volo e partiamo a sirene spiegate. Mi tengono le gambe chiuse e mi dicono di non spingere..io piango e continuo a dire che non doveva andare così, che ho paura..il mio compagno non è con me (non gli hanno permesso di salire)
Arriviamo, saliamo in sala parto..ora mi dicono di spingere.
Sento piangere, sono le 11.20 è nata Emma!
Riesco a chiedere che aspettino che il cordone smetta di pulsare prima di tagliarlo e che la mettano nel mio petto.. la vedo e mi commuovo. Riesco solo a dirle: Benvenuta cucciola mia!
Dopo un po’ tagliato il cordone, espulsa la placenta prendono Emma per il bagnetto..io non vorrei separarmi da lei ma mi promettono che me la riporteranno a breve. Rifiuto i punti, ho solo una piccola lacerazione (che però brucia ancora). I medici e le ostetriche iniziano a farmi mille domande per compilare la cartella clinica. Mi portano in un’altra stanza dove mi mettono a letto e mi dicono che mi terranno controllata per altre due ore..vedo il mio compagno venirmi incontro..poi arriva la mia piccola e finalmente l’attacco al seno..ciuccia subito. È davvero piccola, con quei vestitini il doppio di lei mi fa sorridere.
Inizio a chiederle scusa, scusa per aver avuto così tanta paura, per non averle mai parlato durante il parto, per non esserle stata vicino..mi sento così in colpa e ancora non riesco a perdonarmelo.
Tutte le persone che hanno saputo com’è andata mi dicono che sono stata super fortunata, in parte è vero perché di sicuro non posso dire di aver sofferto molto ma è stato tutto così veloce, fuori da ogni controllo che ancora fatico a rendermene conto.
E questo mi fa riflettere su cosa volesse dirmi Emma..non posso pretendere di controllare tutto, devo essere più aperta e saper accogliere gli imprevisti con la stessa forza e gioia degli avvenimenti che programmo..è arrivata mia figlia, è arrivata la mia maestra..
- veronica.74
- Utente Vip
- Messaggi: 1381
- Iscritto il: gio ago 13, 2009 6:11 pm
un racconto molto simile a quello del mio parto.
sono stato in grado di tenere a bada le contrazioni a casa per tre ore...
quando mi arrivavano ogni 5 minuti ho chiamato la gine e mi ha detto di andare a fare una visita al pronto soccorso.
sorpresa..ero gia a 6 cm...purtroppo poi da quel momento ho perso il controllo e anche io avrei voluto che le cose fossro andate diversamente.
l'importante è poter abbracciare i nostri piccoli,alla fine.
ongratulazioni di nuovo
sono stato in grado di tenere a bada le contrazioni a casa per tre ore...
quando mi arrivavano ogni 5 minuti ho chiamato la gine e mi ha detto di andare a fare una visita al pronto soccorso.
sorpresa..ero gia a 6 cm...purtroppo poi da quel momento ho perso il controllo e anche io avrei voluto che le cose fossro andate diversamente.
l'importante è poter abbracciare i nostri piccoli,alla fine.
ongratulazioni di nuovo