Speranza ha scritto:Ale è quello che tentavo di dire nel mio post "frustrazione", perchè anche da noi in realtà le infermere davero non pro allattamento sono poche, le altre, chi più, chi meno tenta in tutti i modi di far attaccare il piccolo, di dare una mano alle mamme ecc, ma a volte veramente ti levano le parolacce di bocca e le mani pridono parecchio, almeno a me!!
Mi sa che quel post non l'ho visto o forse non avevo ben chiara la situazione, un conto è viverla, un altro è leggerla... adesso ti posso assicurare che ho capito tutto il senso della frustrazione.
lenina ha scritto:cercare le colpe è difficile.
In fondo siamo quasi tutte figlie non allattate.
Cresciute in un mondo in cui la normalità è il biberon.
diffondere di nuovo la cultura a riguardo è veramente dura perchè in poco più di 50 anni le convinzioni si sono radicate.
il non aver latte è diventato normale.
Se arrivi al parto senza saperne nulla, senza sapere che il latte arriva dopo 2-3 giorni.
E tutti ti dicono "tua mamma non aveva latte è di famiglia".
Forse diventa davvero dura anche quando il medico ti supporta e cerca di non darti LA.
Il guaio è stato fatto tornare indietro richiederà un grosso lavoro e tanto tempo
Leni non so cosa dire, alcune delle ragazze che erano con me avevano anche fatto il corso pre parto lì e le nozioni le sapevano, una aveva, che partorito due gemelli, aveva già allattato il primo figlio, ma questa volta dopo un giorno di tentativi in cui uno dei gemelli piangeva disperatamente perché voleva vivere attaccato alla tetta ha stabilito che non aveva latte!
Le hanno spiegato che è normale (anche la mia gine), ma lei ha voluto il LA e non ci sono stati santi! poi ha passato il giorno a spremere il seno dicendo "non c'è niente!".
Un'altra non voleva nemmeno provare "tanto non si attacca, fatti dare il LA!" diceva a sua zia!
Un'altra aveva il capezzolo piccolo e piatto ed il bimbo non riusciva ad attaccarsi e piangeva, lei voleva davvero riuscirci, ma senza far piangere il bimbo.
Tutte avevano in comune il non tollerare il pianto del bambino, "il bambino piange perché ha fame datemi il LA" questo era il ritornello ed a nulla valeva la risposta "stia tranquilla che nessun bambino si lascia morire di fame!"
Io penso di aver fatto la figura della madre snaturata ad aver lasciato piangere Giulio una notte intera tanto da ritrovarmelo rauco l'indomani, ma in quella notte lui ha imparato, ogni pianto era un tentativo di attacco e piano piano ce l'abbiamo fatta.
bubina ha scritto:Io devo essere capitata in un'isola felice. Dove ho partorito c'è molta attenzione all'allattamento, in camera eravamo in quattro e tutte abbiamo provato ad allattare. Le mamme in difficoltà sono state aiutate tantissimo senza aggiunte e se avevano difficoltà venivano tenute anche dei giorni in più se lo desideravano.
Però è un ospedale che ha la fama di essere un pò "talebano" in questo senso (parto naturale, rooming in 24h/24h), forse non è molto rappresentativo della realtà d'oggi.
Infatti delle mammme che incontro al parco pochissime allattano ancora. Che tristess.
Anche anche io parlo di un'isola felice dell'allattamento, il mio cruccio è proprio questo, io ho letto davvero tanta frustrazione nel personale medico e paramedico ed ho capito che davvero non è sempre colpa loro!
Come dice lenina il danno è stato fatto e la strada è molto lunga, ma a questo punto mi sento di dire che la colpa sta pure a metà strada!