come lo lasciate al nido piangente ?

Parliamo dei nostri bambini dai 6 a 12 anni
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sol
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Messaggio da sol » lun mag 23, 2011 10:06 am

Con questa domanda hai messo un dito nella mia piaga. Stamattina si è consumata una tragedia all' asilo, perchè, dopo una lunga serie di assenze per raffreddori e virus vari, Lu dalla settimana scorsa si rifiuta di andarci.. Oggi questo rifiuto si è tradotto in urla e crisi vera. Sono stata un po' con lui, abbiamo parlato con le maestre e i compagnetti, tutti teneri e accoglienti. Niente. "Voglio la mammaaaaaaaaaaaaa", me ne sono andata dicendogli "Torno presto, dopo il dentista e la spesa, ora ti diverti", ma lui ancora piangeva e si dimenava tra le braccia della maestra. Me ne sono andata angosciatissima, sotto la pioggia. Ho appena telefonato, si è calmato, sta giocando.


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sol
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Messaggio da sol » lun mag 23, 2011 10:06 am

doppio
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Mami
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Messaggio da Mami » lun mag 23, 2011 11:34 am

France ha scritto:I primi tempi era tragica anche per noi.
Anch'io cercavo di darlo in braccio all'insegnante ma lui non ne voleva sapere, così finiva che era lei che lo prendeva, mentre Lorenzo mi tendeva le braccine e piangeva come un forsennato.

Non immagini quanto poco ci sia mancato perché me lo riportassi via con me, andavo via con le lacrime agli occhi e un gran senso d'angoscia, col telefono acceso sempre vicino a me aspettando una telefonata in cui mi si diceva "venga quà, non smette di piangere", che, per fortuna, non arrivava mai.

Per il resto ci stava volentieri, era solo quel momento che non andava.

Poi le cose sono cambiate drasticamente, adesso quando lo porto lo metto a terra e lui parte a corsa senza mai voltarsi indietro


anche per noi l'iter è stato esattamente questo...
Smilla

Messaggio da Smilla » lun mag 23, 2011 11:56 am

Elena3wp ha scritto:Io sto collaudando il metodo catapulta che sta funzionando piuttosto bene.
Emma di anni ne ha 2 e da ottobre piangeva tutte le mattine poi adottando la catapulta da una settimana non piange più. (sarà una coincidenza...)
Dopo averle tolto giacchetta e messe le scarpe faccio di corsa e ridendo il corridoio poi la "butto" alla tata e velocemente la bacio!
Sai cosè che se rimani lì per forza sentono la tua insicurezza, il tuo star male...
Dai su!
elena
Sheireh ha scritto:Concordo con te che non esiste un metodo universale, però sono convinta che ci sia un fondo comune per tutti: il bambino non deve credere che la mamma lo stia abbandonando, quindi deve essere conscio che la mamma va via e che la ritroverà più tardi, ma non subito.
Quoto
Edo a parte i primi 14 giorni di inserimento al nido non ha mai pianto, io o mio marito andiamo, lo portiamo,entriamo al nido, togliamo la giacchetta, salutiamo ed Edo entra.
Stamattina (dopo una settimana che non andava al nido causa malattia) è entrato ed è andato ad abbracciare subito la dada.
Sono stata molto contenta, perchè so che lì si trova bene.

Se ci sentono sicure, risolute e tranquille secondo me entrano più tranquilli anche loro, sono convinta che i nostri figli hanno delle antenne sensibilissime alle nostre ansie.
Anto 59
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per shreih

Messaggio da Anto 59 » lun mag 23, 2011 3:25 pm

Davo per scontato che i bambini vengano salutati,su questo contiamo molto e lo spieghiamo sempre ai genitori che tentano di defilarsi senza salutare,magari così fanno più scene ma sono coscienti(perfino con i piccoli facciamo così) che la mamma non sparisce.Poi ci sono situazioni favorenti ,per esempio stamattina visto il bel tempo eravamo sul terrazzo del nido con tricicli e bici ed i bimbi sono venuti senza problemi.Tutti chi anni poi sperimentiamo un rituale di arrivo,il bimbo arriva e mette una sua foto du un telo(quest'anno rappresenta un igloo,visto che siamo la sala dei pinguini) altri anni c'era una casa,un albero,...al pomeriggio la stacca perchè ritorna a casa.
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babyrizzo
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Messaggio da babyrizzo » lun mag 23, 2011 5:28 pm

Io sto collaudando il metodo catapulta che sta funzionando piuttosto bene.
mi piace questo termine! Anche io con matteo, che al nido ci va quasi sempre volentieri, ci parlo mentre saliamo le scale (2 piani...sapete com´é, ad ottobre siamo rimasti chiusi in ascensore per 40 min e ora non lo prendo manco morta :ghgh: ) e se parte da casa non convinto (sull´uscio comincia a dire "non andiamo dai bimbi") gli spiego che in ufficio dalla mamma non ci sono giochi, mentre dalle tate é pieno di amici e di giochi. Una volta arrivati gli tolgo scarpine e giacchetta senza smettere di parlargli e poi, nonostante segni di pianto, lo lascio nelle braccia della "tata" al di la´del loro cancelletto e lo saluto con un bacio dicendogli sempre "dopo che hai mangiato la pappa, la mamma viene a prenderti". Ovviamente ci sono volte che piange un paio di minuti (lo sento anche dalla porta chiusa) e mi si spezza il cuore, ma non lo tengo in braccio neanche 30 secondi in +...tanto so che poi girato l´angolo parte alla ricerca di qualche gioco. Credo che essere risoluta non sia segno di freddezza ma aiuta il bambino a capire che quella é una regola/abitudine giornaliera. Tenerlo in braccio a lungo non credo serva, loro sanno che poi comunque il distacco c´é e quindi perché protrarre + a lungo l´attesa stessa del distacco ?
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Messaggio da antonio panarese » lun lug 11, 2011 2:59 pm

Gentile mamma di leo, il distacco mamma-bambino è sempre una fase delicata. Da un lato c'è lei che "deve" lasciare il bambino, dall'altra c'è il bambino che "deve" staccarsi da lei. Una delle cose su cui può riflettere chiudendo gli occhi è quanto dentro di lei le fa male lasciare il bambino nella struttura, quanto si fida delle insegnanti? Inoltre per aiutare il suo cucciolo può parlargli e chiedere, abbassandosi alla sua altezza cosa prova quando la mamma lo lascia per andare via. Le spieghi, al mattino, che andrete all'asilo, che starà un pò con lui, che dopo andrà via lasciandolo con i compagni e che lo verrà a prendere dopo che ha mangiato. In fondo i bambini hanno bisogno di sapere cosa sta succedendo, hanno bisogno di sicurezza. Basta che ci si immedesimi in un bambino messo in un luogo senza alcune spiegazione e senza sapere nulla di che fine ha fatto la mamma. E' ovvio che piangerà. Se riflette su questo tema e con fiducia riesce a lasciare suo figlio all'asilo vedrà che pian piano non piangerà più. Le auguro una serena giornata.
Antonio Panarese
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