cioe' viola conta fino a 10, e l'11 e il 12 stanno facendo la loro entrata, fa somme e sottrazioni, legge tutte le lettere e sta imparando l'inglese.
l'ho detto a silvia qualche giorno via sms quasi per caso e lei e' rimasta allibita. pero' non pensavo pensasse che ammaestro mia figlia, ah ah manco fosse un animaletto...
il fatto e' che proprio non e' un animaletto.
i numeri li adora, ha iniziato a contare che ancora non sapeva quasi parlare, e fino al 10 ci e' arrivata da sola in ascensore, vedeva comparire il numerino nel display e mi chiedeva cos'era, e ogni volta e ogni volta e ogni volta, finche' ha imparato sia a contare che a leggere i numeri... cioe' per me era una palla, altro che ammaestramento, e' lei che ha VOLUTO imparare.
poi visto l'interesse IO le ho proposto le operazioni... PROPOSTO, non IMPOSTO. imporre e' sbagliato, ma proporre perche' no? del resto siamo libere di proporre una pizza a un'amica, no? l'altro puo' sempre rifiutare, come ha fatto alex ad esempio. viola non ha rifiutato, ha iniziato a contare tutto, e poi ricontare dopo aver tolto o aggiunto qualcosa. ora gioca cosi' in continuazione, conta i bocconi di carne e dice "se ne mangio due ne restano 4", e cosi' via...
le lettere invece le ha abbandonate, per un pochino ho provato a vedere se voleva continuare a imparare, ma dato che non le va di provare a metterle insieme per fare le parole, le abbiamo proprio abbandonate, e opgni tanto mi chiede una rinfrescatina o legge lei per conto suo qualche lettera, niente +.
e l'inglese? ingerenza dei genitori? imposizione o proposizione? no, e' solo che il mondo e' pieno di inglese, e gli occhi dei cuccioli sono splanacati sul mondo... cioe', viola sente le canzoni in inglese e mi chiede cosa dicono, siamo andati in vacanza all'hotel (lei lo chiama hotel perche' l'insegna era hotel e in quel caso l'ha voluta leggere), io e walter ogni tanto parlando di lavoro tiriamo fuori dei termini inglesi perche' certe cose non ce l'hanno una traduzione in italiano... cioe' e' ovvio che le salti la curiosita'. e vabbe', adesso ogni tanto mi passo delle mezzorette in cui mi chiede come si dice questo e quello in inglese, che a volte non lo so nemmeno io ih ih.
eppure non mi pare ammaestrata.
manco vado in giro a raccontarlo a dire il vero, lo racconto qui perche' si parla di questo, ma non ne vado neanche particolramente fiera, cioe' mi pare proprio naturale. e' come dire irene e' simpatica vivace, bea nuota, viola conta fino a 10, ivan e' un terremoto, alessia e sara disegnano benissimo (solo esempi eh!).
e poi non penso sia ammaestramento in ogni caso.
e poi se si seguono le inclinazioni del bambino la vedo solo positiva la cosa. non tanto per quello che imparano, che tanto impareranno comunque prima o poi, ma per il fatto che imparano a imparare, secondo me e' questo che gli tornera' utile, e forse madda intendeva qualcosa del genere.
per non parlare del fatto che, almeno da noi, ci si diverte anche cosi'.
in compenso e' una frana a disegnare (siamo all'opposto dei bimbi della sua eta', mi sa), a parte qualche eccezione che vi devo anche avere mostrato, e' ferma agli scarabocchi scarabocchiosi, e li' non insisto perche' vedo che proprio non le va di fare altro. le verra', un giorno, forse. o forse e' solo che da grande sara' un matematico e non un'artista.
e poi quoto questo:
per me e' bellissimo un bambino quando ti ascolta come ammaliato dalle tue parole, sia che parli di semi, fiori, animali, persone, sia che parli di numeri o lettere. per loro e' tutto una scoperta, e noi riscopriamo insieme a loro.però, perché questo è diverso dall'imparare che le lettere in fila fanno delle parole?
secondo me ci fossilizziamo sul concetto di insegnare (infatti il post è partito da un'insegnate) e non ci addentriamo nella bellezza del'imparare.