la gratificazione alimentare a scuola
Re: la gratificazione alimentare a scuola
Secondo me dipende un pò anche come viene posta la cosa: se è "se fate i bravi vi diamo le caramelle/il giochino" non va bene ma se è "oggi siete stati davvero bravi, per festeggiare mangiamo tutti una caramella o prendete tutti un adesivo" potrebbe essere un aiuto per i più piccoli per capire che l'impegno paga. Poi da più grandi si può iniziare a cogliere l'appagamento personale astratto diciamo per un lavoro ben fatto...
Re: la gratificazione alimentare a scuola
l'appagamento personale astratto passa dal riconoscimento dei risultati, nostro ma anche degli altrinanny ha scritto:Secondo me dipende un pò anche come viene posta la cosa: se è "se fate i bravi vi diamo le caramelle/il giochino" non va bene ma se è "oggi siete stati davvero bravi, per festeggiare mangiamo tutti una caramella o prendete tutti un adesivo" potrebbe essere un aiuto per i più piccoli per capire che l'impegno paga. Poi da più grandi si può iniziare a cogliere l'appagamento personale astratto diciamo per un lavoro ben fatto...
dai non possiamo negarlo neanche per noi stesse!
Re: la gratificazione alimentare a scuola
Ecco, sì.nanny ha scritto:Secondo me dipende un pò anche come viene posta la cosa: se è "se fate i bravi vi diamo le caramelle/il giochino" non va bene ma se è "oggi siete stati davvero bravi, per festeggiare mangiamo tutti una caramella o prendete tutti un adesivo" potrebbe essere un aiuto per i più piccoli per capire che l'impegno paga. Poi da più grandi si può iniziare a cogliere l'appagamento personale astratto diciamo per un lavoro ben fatto...
Sembra la stessa frase, invece messa in modo diffetente acquista un senso totalmente diverso.
Re: la gratificazione alimentare a scuola
Non dico di non gratificare i bambini per i loro risultati, anzi vanno gratificati, spronati per i risultati che ottengono, fa piacere a noi il riconoscimento figuriamoci a loro
quello che è completamente sbagliato è gratificare con il cibo, sapete che ho avuto dei disturbi alimentari e ho lavorato molto su questa associazione, molte, anzi tantissime persone che ho incontrato nel mio percorso, specialisti e non mi hanno aperto gli occhi sulla nostra "dipendenza" dal cibo
su quanto le nostre azioni negative o positive siano strettamente legate al cibo, è un discorso molto lungo e complesso che tocca parecchie sfere emotive, ma è sbagliato insegnare ai bambini questa associazione
detto questo non dico assolutamente che ogni bambino che "subisce" questa gratificazione in età adulta sia matematicamente soggetto a disturbi alimentari, assolutamente, ma comunque avrà dei collegamenti con il suo passato
quello che è completamente sbagliato è gratificare con il cibo, sapete che ho avuto dei disturbi alimentari e ho lavorato molto su questa associazione, molte, anzi tantissime persone che ho incontrato nel mio percorso, specialisti e non mi hanno aperto gli occhi sulla nostra "dipendenza" dal cibo
su quanto le nostre azioni negative o positive siano strettamente legate al cibo, è un discorso molto lungo e complesso che tocca parecchie sfere emotive, ma è sbagliato insegnare ai bambini questa associazione
detto questo non dico assolutamente che ogni bambino che "subisce" questa gratificazione in età adulta sia matematicamente soggetto a disturbi alimentari, assolutamente, ma comunque avrà dei collegamenti con il suo passato
Re: la gratificazione alimentare a scuola
Ok.MatifraSo ha scritto: Torna indietro nel tempo.
Ai tempi (lontaaaaaaani, hahahahahaa) di quando andavi a scuola.
Arrivi a casa con un bell'8 in matematica (a me mai successo).
Eri più contenta se i tuoi dicevano "hai fatto solo il tuo dovere" oppure se dicevano "brava, sono contenta che tu ci sia riuscita"?
Possiamo ripetere fino alla nausea che le cose le dobbiamo fare per noi, che si studia per il piacere personale, che si lavora per una crescita e una realizzazione di sé stessi e bla bla bla. Ciò non toglie che l'apprezzamento della comunità fa piacere.
Però trovo esagerato che "tu" ad ogni bel voto elargisca un premio materiale a tuo figlio.
Ci sta l'elogio.
Ci sta il premio una tantum.
Il metodo come prassi invece non mi convince.
Re: la gratificazione alimentare a scuola
Come sopra, mi basta un complimento, non una rosa rossaLella ha scritto: se se ti voglio vedere se fai una bella torta con impegno e passione e nessuno in famiglia ti gratifica
E poi penso: è diversa la gratificazione materiale da quella non materiale?
O alla fin fine la si può mettere sotto lo stesso piano?
Re: la gratificazione alimentare a scuola
certamente, ma appunto mentre per un adulto può esserci la consapevolezza anche solo personale di aver fatto un buon lavoro, sebbene anche a noi faccia più piacere che lo notino anche gli altri, per un bambino è difficile che ci sia questa consapevolezza e quindi l'appagamento passa necessariamente dal riconoscimento altrui. Poi che questo riconoscimento sia il dare una caramella non riesco a decidere se è un bene o un male, devo essere sincera. Pur avendo a mia volta avuto disturbi alimentari e pur avendo cercato di non caricare il cibo di troppa importanza con i miei figli, non vedo nella caramella data secondo le modalità che ho messo sopra un male assoluto.Lella ha scritto:l'appagamento personale astratto passa dal riconoscimento dei risultati, nostro ma anche degli altrinanny ha scritto:Secondo me dipende un pò anche come viene posta la cosa: se è "se fate i bravi vi diamo le caramelle/il giochino" non va bene ma se è "oggi siete stati davvero bravi, per festeggiare mangiamo tutti una caramella o prendete tutti un adesivo" potrebbe essere un aiuto per i più piccoli per capire che l'impegno paga. Poi da più grandi si può iniziare a cogliere l'appagamento personale astratto diciamo per un lavoro ben fatto...
dai non possiamo negarlo neanche per noi stesse!
Re: la gratificazione alimentare a scuola
No, ma infatti il premio di solito si da nei casi eccezionali. L'8 alle superiori in un argomento ostico, ma può anche essere un semplice 6 in una materia in cui non si riesce di solito ad arrivare nemmeno al 5.lory76 ha scritto:Ok.MatifraSo ha scritto: Torna indietro nel tempo.
Ai tempi (lontaaaaaaani, hahahahahaa) di quando andavi a scuola.
Arrivi a casa con un bell'8 in matematica (a me mai successo).
Eri più contenta se i tuoi dicevano "hai fatto solo il tuo dovere" oppure se dicevano "brava, sono contenta che tu ci sia riuscita"?
Possiamo ripetere fino alla nausea che le cose le dobbiamo fare per noi, che si studia per il piacere personale, che si lavora per una crescita e una realizzazione di sé stessi e bla bla bla. Ciò non toglie che l'apprezzamento della comunità fa piacere.
Però trovo esagerato che "tu" ad ogni bel voto elargisca un premio materiale a tuo figlio.
Ci sta l'elogio.
Ci sta il premio una tantum.
Il metodo come prassi invece non mi convince.
Chiaro che non mi aspetto i complimenti in famiglia per la pasta al sugo. Ma se mi riesce una ricetta nuova o un piatto dopo che magari era riuscito male, sì.
E questo post è partito da una prima elementare ad ottobre. Chiaro che la maestra non continuerà a dare caramelle fino in quinta, ma all'inizio dell'anno lo trovo un bel gesto. Non per la caramella in sé, ma alternata ad altre gratificazioni.
Tra l'altro, a me piace sia trattata alla stregua dinun giochino o un timbrino. Non le si dà particolare importanza.