Lo "sciopero dei compiti"
Lo "sciopero dei compiti"
Avete sentito la notizia?
http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/ ... kBnZK.html
Ora... Confesso che sono in affanno per l'incredibile mole di compiti assegnata a mio figlio in prima media, probabilmente tollerabile per l'alunno rapido e diligente che in due ore in media, tre nei giorni peggiori, se la sbriga, ma pesantissima per il mio affatto diligente figlio, e per me madre che devo stargli addosso (con saltuarie assurdità come lo studio dopo cena e la rinuncia alla lezione di basket per compiti non finiti alle sette di sera).
Ciononostante, non aderisco all'iniziativa.
In assemblee di classe varie sono sempre stata dalla parte di chi mira a ridurre la tortura dei compiti, a volte con qualche risultato (ad esempio compiti ridotti nei dintorni delle cresime), a volte addirittura mangiata viva da altri genitori ahahaha (assemblea di seconda del mio bambino più piccolo: sono stata accusata, per avere appoggiato la libertà di scelta nel dosare i compiti delle vacanze estive, di mettere a rischio la preparazione della classe!).
Ma per come la vedo io una volta che i compiti sono assegnati, non è educativo che un genitore disattenda la consegna.
Certo, i compiti a casa sono oggetto di discussione.
Anche di recente c'è chi dice che in Italia siano troppi
http://www.corriere.it/scuola/secondari ... f7a3.shtml
Però, a proposito dell'articolo di cui sopra, occhio a quel che si invidia, perché a voler essere Coreani c'è il caso di incorrere in un destino peggiore: meno compiti a casa perché i figli a scuola ci mettono le tende :stica:
http://www.tg3.rai.it/dl/tg3/articoli/C ... 15328.html
http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/ ... kBnZK.html
Ora... Confesso che sono in affanno per l'incredibile mole di compiti assegnata a mio figlio in prima media, probabilmente tollerabile per l'alunno rapido e diligente che in due ore in media, tre nei giorni peggiori, se la sbriga, ma pesantissima per il mio affatto diligente figlio, e per me madre che devo stargli addosso (con saltuarie assurdità come lo studio dopo cena e la rinuncia alla lezione di basket per compiti non finiti alle sette di sera).
Ciononostante, non aderisco all'iniziativa.
In assemblee di classe varie sono sempre stata dalla parte di chi mira a ridurre la tortura dei compiti, a volte con qualche risultato (ad esempio compiti ridotti nei dintorni delle cresime), a volte addirittura mangiata viva da altri genitori ahahaha (assemblea di seconda del mio bambino più piccolo: sono stata accusata, per avere appoggiato la libertà di scelta nel dosare i compiti delle vacanze estive, di mettere a rischio la preparazione della classe!).
Ma per come la vedo io una volta che i compiti sono assegnati, non è educativo che un genitore disattenda la consegna.
Certo, i compiti a casa sono oggetto di discussione.
Anche di recente c'è chi dice che in Italia siano troppi
http://www.corriere.it/scuola/secondari ... f7a3.shtml
Però, a proposito dell'articolo di cui sopra, occhio a quel che si invidia, perché a voler essere Coreani c'è il caso di incorrere in un destino peggiore: meno compiti a casa perché i figli a scuola ci mettono le tende :stica:
http://www.tg3.rai.it/dl/tg3/articoli/C ... 15328.html
Re: Lo "sciopero dei compiti"
Io pure sono sempre stata contraria ai compiti per le vacanze.
Come dicono queste persone che hanno dato avvio all'iniziativa, è una contraddizione in termini. La vacanza è un periodo in cui non si fa quello che si fa normalmente. Ed è un diritto fare vacanza. Se dai i compiti da fare per le vacanze, allora non è vacanza.
Sono D'accordissimo, tanto che la scorsa estate non ho preso il libro "per le vacanze" [tra l'altro carissimo], perchè Riccardo aveva un'estate organizzata con attività quotidiane al mare e laboratori vari, dormite, uscite con gli amici, e fancazzismo puro con mamma e sorellina.
Come dicono queste persone che hanno dato avvio all'iniziativa, è una contraddizione in termini. La vacanza è un periodo in cui non si fa quello che si fa normalmente. Ed è un diritto fare vacanza. Se dai i compiti da fare per le vacanze, allora non è vacanza.
Sono D'accordissimo, tanto che la scorsa estate non ho preso il libro "per le vacanze" [tra l'altro carissimo], perchè Riccardo aveva un'estate organizzata con attività quotidiane al mare e laboratori vari, dormite, uscite con gli amici, e fancazzismo puro con mamma e sorellina.
Re: Lo "sciopero dei compiti"
in generale credo anche io che i compiti dati siano troppi e spesso partono da un ragionamento didatticamente sbagliato perchè a scuola teoricamente dovresti apprendere le competenze e a casa, eventualmente ma parlo dei gradi di istruzione più alti, fissare le conoscenza.
spesso a scuola facciamo il contrario: in classe si spiega e a casa, attraverso i compiti, si verifica che uno le sappia mettere in pratica e per fare questo ci vogliono tanti compiti.
Per mettere in pratica qualcosa di alternativo però, bisogna mettersi in gioco tutti e fare poco apparentemente, e questo spesso ai genitori non piace, alla fine molti colleghi, per non avere seccature, si adattano al volere delle famiglie (o semplicemente li fanno per mancanza di voglia) e applicano metodi tradizionali.
per quanto mi riguarda cerco di dare poco e di buon senso, molto spesso faccio iniziare il lavoro in classe, questo per i più veloci significa finire, per i più lenti vuol dire iniziare un lavoro già impostato con me e impiegare veramente poco a casa. Alle superiori rimane lo studio, dal quale non si può prescindere ma che nelle mie materie è programmato attraverso interrogazioni e verifiche calendarizzate con grande anticipo.
anche con Tommaso siamo fortunati, credo che le maestre sarebbero per una mole di lavoro maggiore, ma hanno accolto tranquillamente la richiesta della rappresentante (indovina chi è?) e danno veramente pochi pochi compiti e di buon senso, da quest'anno (siamo in terza) si sono aggiunte alcune paginette da studiare, ma sono sempre una settimana per l'altra.
non condivido l'idea dello sciopero, preferirei un intervento a livello di consiglio di istituto, non credo che tutti i genitori siano in grado di capire quali compiti siano veramente utili e quali superflui.
spesso a scuola facciamo il contrario: in classe si spiega e a casa, attraverso i compiti, si verifica che uno le sappia mettere in pratica e per fare questo ci vogliono tanti compiti.
Per mettere in pratica qualcosa di alternativo però, bisogna mettersi in gioco tutti e fare poco apparentemente, e questo spesso ai genitori non piace, alla fine molti colleghi, per non avere seccature, si adattano al volere delle famiglie (o semplicemente li fanno per mancanza di voglia) e applicano metodi tradizionali.
per quanto mi riguarda cerco di dare poco e di buon senso, molto spesso faccio iniziare il lavoro in classe, questo per i più veloci significa finire, per i più lenti vuol dire iniziare un lavoro già impostato con me e impiegare veramente poco a casa. Alle superiori rimane lo studio, dal quale non si può prescindere ma che nelle mie materie è programmato attraverso interrogazioni e verifiche calendarizzate con grande anticipo.
anche con Tommaso siamo fortunati, credo che le maestre sarebbero per una mole di lavoro maggiore, ma hanno accolto tranquillamente la richiesta della rappresentante (indovina chi è?) e danno veramente pochi pochi compiti e di buon senso, da quest'anno (siamo in terza) si sono aggiunte alcune paginette da studiare, ma sono sempre una settimana per l'altra.
non condivido l'idea dello sciopero, preferirei un intervento a livello di consiglio di istituto, non credo che tutti i genitori siano in grado di capire quali compiti siano veramente utili e quali superflui.
Re: Lo "sciopero dei compiti"
ti dico cosa ho dato da fare per le vacanze alla mia studiosissima e quindi stanchissima seconda liceo: leggere di Antigone e documentarsi sull'Argentina (non studiare eh) i compiti sono stati assegnati con grande anticipo, in modo che possano farli in questi giorni e poi riposarsi.vinziana ha scritto:Io pure sono sempre stata contraria ai compiti per le vacanze.
Come dicono queste persone che hanno dato avvio all'iniziativa, è una contraddizione in termini. La vacanza è un periodo in cui non si fa quello che si fa normalmente. Ed è un diritto fare vacanza. Se dai i compiti da fare per le vacanze, allora non è vacanza.
Sono D'accordissimo, tanto che la scorsa estate non ho preso il libro "per le vacanze" [tra l'altro carissimo], perchè Riccardo aveva un'estate organizzata con attività quotidiane al mare e laboratori vari, dormite, uscite con gli amici, e fancazzismo puro con mamma e sorellina.
I libri per le vacanza sono orrendi ma alla scuola di Tommaso vengono assegnati perchè spesso sono gli unici libri che sono presenti in casa e chiedere alle famiglie di acquistare due o tre romanzi, sarebbe una spesa eccecesiva
Re: Lo "sciopero dei compiti"
L'idea dello sciopero non mi piace, invece mi sono sempre battuta perché gli insegnanti dei miei figli considerassero le vacanze come vere vacanze e dessero pochissimi compiti se non nulla.
Va da se che per le medie e ancor più per le superiori il discorso per me deve essere un po' diverso, qui deve entrare in gioco la responsabilità del ragazzo.
Va da se che per le medie e ancor più per le superiori il discorso per me deve essere un po' diverso, qui deve entrare in gioco la responsabilità del ragazzo.
Re: Lo "sciopero dei compiti"
Mic, continuo a pensare che sono stati proprio idioti a lasciarsi scappare te.
Re: Lo "sciopero dei compiti"
Io ho le bimbe con maestre opposte per quanto riguarda i compiti.
Maestra di Matilde. Non molti compiti durante l'orario normale. Un carico oltremodo eccessivo appena c'è un giorno di vacanza. Scorsa settimana, il lunedì era festivo. Ha dato un tema e leggere 3 volte (a cosa serve leggere 3 volte in quinta?)una decina di pagine.
Maestra di sofia. Pochi compiti, direi il minimo indispensabile per verificare che i concetti siano chiari, e tanto tempo libero. Che utilizziamo spesso per fare dettati, riordinare quello fatto in classe o anticipare i compiti per i giorni in cui siamo impegnati.
Inutile dire che trovo più utile il metodo della naestra di sofia, che ha tempo di esercitarsi sugli argomenti in cui fa più fatica, piuttosto di matilde, con compiti uguali per tutti.
Maestra di Matilde. Non molti compiti durante l'orario normale. Un carico oltremodo eccessivo appena c'è un giorno di vacanza. Scorsa settimana, il lunedì era festivo. Ha dato un tema e leggere 3 volte (a cosa serve leggere 3 volte in quinta?)una decina di pagine.
Maestra di sofia. Pochi compiti, direi il minimo indispensabile per verificare che i concetti siano chiari, e tanto tempo libero. Che utilizziamo spesso per fare dettati, riordinare quello fatto in classe o anticipare i compiti per i giorni in cui siamo impegnati.
Inutile dire che trovo più utile il metodo della naestra di sofia, che ha tempo di esercitarsi sugli argomenti in cui fa più fatica, piuttosto di matilde, con compiti uguali per tutti.
Re: Lo "sciopero dei compiti"
non vorrei dirlo troppo forte ma pare che qui inizino a stimarmiClaudia ha scritto:Mic, continuo a pensare che sono stati proprio idioti a lasciarsi scappare te.