E' difficile aumentare l'autostima, ma se si sta attenti i risultati dopo un po' si vedono. Per cazziare lo faccio anche pesantemente (ho dei toni drammatici e sono a volte nevrastenichetta...) ma MAI, MAI generalizzando ("tu sempre...tu mai") e soprattutto cercando di deplorare gli errori e non chi sbaglia ("fai cazzate", non"sei una cazzona"). A mente fredda, cerchiamo ogni tanto di ragionare su come fare a evitare di rimanere troppo male nelle situazioni negative. LE faccio presente che anche le sue compagne litigano tra loro, in modo che non giudichi i conflitti in maniera assoluta. Cerchiamo in ogni modo di indirizzare i suoi pensieri e le sue azioni verso ciò che le dà soddisfazione. Martelliamo molto sullo studio, perché è distratta e disordinata ma quando si impegna e si appassiona riesce bene, viene lodata anche dai pari che è la cosa migliore per una bambina, prova un'immensa soddisfazione che fa da riserva per i momenti negativi, di ansia e angoscia ("io a scuola non ci vado più" ogni domenica pomeriggio).pala4ever ha scritto: Poi aggiungo, come aumenti l'auto stima?
Eviti di cazziare pesantemente?
Dai premi?
Punizioni?
Avete stabilito tu, papà e maestre cosa è da ignorare e invece cose su cui concentrarsi? A livello di comportamenti intendo.
Cose concesse e cose assolutamente da punire?
Ai premi/punizioni ho pensato ma è un sistema che non funziona con lei, va bene fare leva sulla "motivazione interna" (faccio/non faccio/sbaglio perché...) e onestamente con le sfighe che incontra nella sua vita di aggiungere delle punizioni non mi sembra il caso. Il premio è associato a momenti felici di gratificazione familiare.
Con il papà e le maestre siamo d'accordo che le "buone maniere" siano imprescindibili (lo diceva anche Temple Grandin che l'autismo non è una scusa per comportarsi male, e noi lo diciamo a lei quando, rimproverata, risponde "ma ho la sindromeeee!"): il suo problema principale è la gestione della rabbia e il modo in cui lo faceva un paio d'anni fa l'ha emarginata per un po'. Se ci tratta male lo facciamo presente. L'unica cosa su cui soprassediamo sono i cedimenti nervosi (meltdown, spesso in luoghi affollati, una delizia) perché dirle di contenersi sarebbe come urlare "corri!" a un paraplegico, il suo sistema nervoso è come un bicchierino e gli stimoli un fiume in piena.
adesso sei concentrata su Luca, la tua famiglia, le terapie, ti dico di non dimenticarti di riservarti dei momenti "di leggerezza", se no non si riesce ad andare avanti