gruppo senza verbale

Parliamo dei nostri bambini dai 6 a 12 anni
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polpit
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Messaggio da polpit » mar nov 22, 2011 6:42 am

tessa ha scritto:Comunque manca poco...
é una questione che solleverei anche in quella sede ,in maniera che sia inserita nel progetto.
mi sembra molto importante per Vittorio.
Si. Lo farò.
Grazie Tessa.


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Claudia
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Messaggio da Claudia » mar nov 22, 2011 9:39 am

Non ho le competenze per poter dare un parere, posso portare l'esperienza della classe di mio figlio per quel che può essere utile.

Lui ed altri 4 compagni hanno condiviso il percorso scolastico dal 2° anno di materna fino alla fine delle elementari con un bambino autistico (lo chiamerò Giulio) peraltro molto indipendente come carattere.

Giulio è sempre stato inserito nel gruppo classe come elemento alla pari, nei gruppi di studio, di lavoro o di uscite.

Dal punto di vista didattico ricordo che, per quanto possibile, l'insegnamento non era diversificato ed aveva si una insegnante di sostegno (con le limitazioni della scuola pubblica) ma la stessa insegnante formava dei gruppi di lavoro inserendo a rotazione anche gli altri compagni.

Fin da subito fu spiegato ai bambini, con il linguaggio appropriato alle età, quali fossero le modalità di espressione di Giulio e che sarebbe potuto capitare che fosse un po' aggressivo.

La cosa più bella e non parlo del grande affetto reciproco o del fatto che i compagni facessero quadrato intorno a lui, è che mio figlio e tutti gli altri ragazzini hanno ricevuto ben più di quel che hanno dato.

Giulio ha una mamma come te, una che non si arrende e lotta per e con lui.

:abbraccio:
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polpit
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Messaggio da polpit » mar nov 22, 2011 1:02 pm

claudia ha scritto:Non ho le competenze per poter dare un parere, posso portare l'esperienza della classe di mio figlio per quel che può essere utile.

Lui ed altri 4 compagni hanno condiviso il percorso scolastico dal 2° anno di materna fino alla fine delle elementari con un bambino autistico (lo chiamerò Giulio) peraltro molto indipendente come carattere.

Giulio è sempre stato inserito nel gruppo classe come elemento alla pari, nei gruppi di studio, di lavoro o di uscite.

Dal punto di vista didattico ricordo che, per quanto possibile, l'insegnamento non era diversificato ed aveva si una insegnante di sostegno (con le limitazioni della scuola pubblica) ma la stessa insegnante formava dei gruppi di lavoro inserendo a rotazione anche gli altri compagni.

Fin da subito fu spiegato ai bambini, con il linguaggio appropriato alle età, quali fossero le modalità di espressione di Giulio e che sarebbe potuto capitare che fosse un po' aggressivo.

La cosa più bella e non parlo del grande affetto reciproco o del fatto che i compagni facessero quadrato intorno a lui, è che mio figlio e tutti gli altri ragazzini hanno ricevuto ben più di quel che hanno dato.

Giulio ha una mamma come te, una che non si arrende e lotta per e con lui.

:abbraccio:
Che cara che sei.....
Grazie per avermi riportato questa esperienza.
Anto 59
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Messaggio da Anto 59 » mar nov 22, 2011 2:23 pm

Allamaterna non penso che avessero riferito ai compagni di Giorgio(classe eterogene) le sue difficoltà,c'è da dire che dopo il primo anno dove il suo linguaggio era molto limitato ha cominciato a parlare molto quindi forse questo lo aiutava,per altro anche lui oltre a partecipare ai laboratori per età lavorava in piccolo gruppo e anche da solo.Ricordo però che dovetti spiegare a lui come mai i suoi compagni ''dei 5 anni '' sarebbero andati alle elementari e lui no(è stato trattenuto un anno in più alla materna essendo nato a fine novembre),giustificandomi con il fattoche doveva imparare meglio a fare determinate cose.

Discorso diverso alle elementari dove ho dovuto subito chiedere alle insegnanti di intervenire spiegando la situazione ,fecero un discorso generale dulle diversità,di razza,religione,...e ci infilarono anche i vari tipi di disabilità.
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ciota81
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Messaggio da ciota81 » mar nov 22, 2011 2:53 pm

mammma ha scritto:non sono insegnante, ma educatrice (e ho fatto sostegno ad un bimbo autistico per anni).
No, personalmente non lo ritengo giusto e per di più senza nessuna utilità per lui..... o meglio, non conosco direttamente Vittorio, ma in generale i bambini autistici hanno solamente bisogno di un approccio diverso per lo stesso risultato, quindi far rientrare un bambino in un gruppo di bambini stranieri - a mio personale parere - non ha senso.
Però effettivamente bisogna chiarire con le insegnanti per cercare di capire quali sono le loro ragioni (anche se credo che purtroppo cercheranno di far passare per giusta la loro decisione più per comodità che per opportunità).

Non ti scoraggiare e soprattutto parla con chi di dovere, perfino col dirigente scolastico per avere quello a cui avete entrambi diritto.
Un abbraccio.

che dire di più? concordo umanamente e professionalmente
un abbraccio
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